Speleologa Intrappolata nella Grotta Bueno Fonteno: Operazioni di Salvataggio in Corso

Speleologa bloccata nella grotta Bueno Fonteno: il salvataggio è in corso

Ottavia Piana, una segretaria nell’azienda di famiglia con una grande passione per la speleologia, si trova da ore intrappolata nella grotta Bueno Fonteno, situata nella provincia di Bergamo. L’allarme è stato lanciato sabato sera tardi, dopo che la speleologa è stata individuata a circa 150 metri di profondità. Questo non è il primo episodio per la 32enne: nel 2023, si era già trovata bloccata nella stessa grotta, in un punto vicino a quello attuale, per ben due giorni.

Soccorsi in azione: una corsa contro il tempo

Il team di soccorso si è attivato immediatamente dopo l’allarme, lanciato dai compagni di spedizione di Ottavia, che una volta risaliti dal complesso carsico vicino al lago d’Iseo, hanno chiesto aiuto. Secondo le prime informazioni, la speleologa risulterebbe infortunata e si troverebbe a circa quattro ore di distanza dall’uscita della grotta. Le operazioni di salvataggio, tuttavia, si prospettano particolarmente complicate. La zona in cui Ottavia è bloccata non era mai stata esplorata prima, rendendo il recupero una sfida per gli esperti.

Sul posto sono intervenute numerose squadre del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), provenienti da diverse regioni italiane: Lombardia, Liguria, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige. La complessità del sistema carsico della grotta Bueno Fonteno, unita alla distanza dall’uscita, sta rallentando il progresso delle operazioni. Gli specialisti stanno lavorando instancabilmente per raggiungere la donna e garantirne la sicurezza.

Una passione che sfida i limiti

La passione di Ottavia Piana per la speleologia è nata nel 2016, quando ha frequentato il suo primo corso e si è unita al CAI di Lovere come membro attivo. Da allora, ha partecipato regolarmente a spedizioni esplorative in grotte di vario tipo, sviluppando una conoscenza approfondita del mondo sotterraneo. Tuttavia, la grotta Bueno Fonteno rappresenta una sfida unica, essendo uno dei sistemi carsici più complessi e, in parte, ancora inesplorati d’Italia.

Questo non è il primo episodio in cui Ottavia si è trovata in difficoltà nella grotta. Nel 2023, era rimasta intrappolata nella stessa cavità, in un punto non lontano da quello attuale. In quell’occasione, aveva subito una frattura alla gamba e il suo salvataggio aveva richiesto 48 ore di lavoro continuo, con l’impiego di oltre 60 soccorritori.

L’importanza delle comunicazioni nel salvataggio

Il Soccorso Alpino e Speleologico ha spiegato che uno degli obiettivi principali delle operazioni in corso è stabilire una linea di comunicazione stabile tra l’interno e l’esterno della grotta. Questo passaggio è fondamentale per monitorare le condizioni della speleologa e coordinare le operazioni di recupero. Tuttavia, al momento, le condizioni fisiche di Ottavia non sono chiare.

L’incidente evidenzia ancora una volta i pericoli legati alla speleologia, soprattutto in sistemi complessi e poco conosciuti come quello della grotta Bueno Fonteno. Nonostante ciò, la comunità speleologica italiana è nota per il suo spirito di solidarietà e il suo alto livello di preparazione tecnica, elementi che stanno giocando un ruolo cruciale nelle operazioni in corso.

Una missione complessa ma non impossibile

Il recupero di Ottavia rappresenta una sfida logistica e tecnica di alto livello, ma gli esperti del CNSAS sono tra i migliori al mondo nel gestire situazioni di questo tipo. L’intervento richiederà ancora diverse ore, se non giorni, per portare la donna in superficie in sicurezza. Ogni minuto è prezioso, e le squadre di soccorso stanno facendo tutto il possibile per accelerare le operazioni.

Nonostante la complessità della situazione, vi è fiducia nel successo del salvataggio, grazie alla determinazione e alla competenza delle squadre impegnate. L’intera comunità speleologica italiana, insieme alla famiglia e agli amici di Ottavia, rimane in attesa di notizie positive.

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