Asia Argento, una delle attrici e produttrici più discusse d’Italia, ha scelto la trasmissione Donne Sull’Orlo di Una Crisi di Nervi, condotta da Piero Chiambretti, come palcoscenico per un duro sfogo pubblico. Durante la prima puntata del programma, la Argento ha esposto in modo schietto le sue riflessioni riguardo alla perdita del lavoro e alla reputazione che, a suo dire, è stata distrutta a causa di pettegolezzi infondati e della spietata attenzione dei media.
Il difficile rapporto con il mondo del lavoro e la reputazione
Asia Argento ha ricordato la sua esclusione da X Factor nel 2018, avvenuta dopo le accuse di violenza da parte dell’attore Jimmy Bennett. Questa vicenda, che ha portato alla sua perdita di impiego, ha scatenato un’ondata di critiche che ha colpito profondamente la sua immagine pubblica. La sua reputazione, come ha sottolineato con amarezza, è stata “rovinata per vendere qualche copia e fare più clic.”
Durante il monologo, la Argento ha spiegato come questa vicenda le abbia aperto gli occhi sulla natura umana, aggiungendo una riflessione dal tono biblico: “Chi non ha peccato, scagli la prima accusa! Ma contro se stesso!”. Con questa affermazione, l’attrice ha sottolineato la sua convinzione che chiunque sia coinvolto in situazioni del genere debba prima guardare alle proprie colpe prima di giudicare gli altri.
L’accusa ai media
La denuncia di Asia Argento non si è fermata solo alla sua esperienza personale. Ha criticato duramente il movimento MeToo, che inizialmente aveva sostenuto con fervore. Secondo la sua opinione, quello che doveva essere un movimento per fermare i “mostri” è diventato esso stesso un mostro. La colpa, ha detto con fermezza, è dei media: “Sono loro i veri criminali di tutta questa storia”.
I media, secondo l’attrice, hanno distorto le parole delle vittime, compromettendo gravemente la loro vita personale e professionale. La finalità ultima dei media, secondo la sua denuncia, non era quella di cercare la verità o giustizia, ma solo di vendere più copie dei giornali o guadagnare più clic sulle notizie online. La sua dichiarazione è stata una condanna senza appello verso chi, a suo dire, ha strumentalizzato la sua sofferenza.
Il monologo e la difesa della dignità
Nel cuore del suo monologo, Asia Argento ha posto l’accento sulla sofferenza vissuta a causa delle accuse infondate e dei processi mediatici che l’hanno travolta. Ha spiegato: “Sono stata trasformata da vittima a carnefice con un articolo di giornale che mi accusava, senza che ci fosse alcun procedimento giuridico nei miei confronti”. Queste accuse, ha detto, non solo le hanno fatto perdere il lavoro, ma hanno anche danneggiato irrimediabilmente la sua reputazione, una ferita che, a suo dire, è ben più grave della perdita del lavoro stesso.
La Argento ha continuato il suo monologo parlando del pubblico, definendolo come un insieme di persone che si lascia trascinare dalla curiosità morbosa verso la vita dei VIP. Secondo lei, la gente ama indignarsi contro le celebrità perché questo li fa sentire migliori. “In realtà,” ha detto, “sono tutti dei guardoni che vogliono spiare la vita, i peccatucci dei cosiddetti VIP.” Con queste parole, la Argento ha criticato l’atteggiamento voyeuristico della società moderna, che si nutre di scandali e accuse contro i personaggi pubblici.
Un attacco contro il tribunale mediatico
La parte più feroce del monologo di Asia Argento è stata riservata a quello che ha definito “il tribunale mediatico della santa inquisizione”, un sistema utilizzato, secondo lei, per riaffermare il potere degli uomini sulle donne, colpendole nei loro diritti. Ha sottolineato come la sua esperienza personale dimostri che i media sono pronti a costruire e distruggere personaggi pubblici a loro piacimento, usando la fama delle persone come arma contro di loro quando non servono più a scopi promozionali.
La conclusione del suo monologo è stata un’amara riflessione sul doppio filo che lega i media e i VIP: mentre i media sono indispensabili per la popolarità, la stessa popolarità può diventare una malattia per chiunque sia sotto i riflettori. Questo è il prezzo da pagare per essere una figura pubblica, secondo l’attrice.
Asia Argento ha così lasciato il pubblico con un monito forte: il potere dei media è immenso, ma la verità spesso viene travisata per fare notizia. Il suo sfogo è stato un grido di protesta contro un sistema che, a suo dire, danneggia profondamente chi viene coinvolto.