La scomparsa di Gaetano Salvemini: un’icona del calcio italiano
Gaetano Salvemini, ex calciatore e allenatore, si è spento all’età di 82 anni a Reggio Emilia il 6 settembre 2024. Nato a Molfetta nel 1942, la sua carriera calcistica e da allenatore ha lasciato un segno indelebile nel panorama sportivo italiano. La notizia della sua scomparsa ha suscitato grande cordoglio nel mondo del calcio, con numerosi messaggi di solidarietà e ricordi affettuosi dedicati alla sua memoria.
Una carriera di successi e dedizione
Salvemini ha iniziato il suo percorso calcistico nelle giovanili del Milan, dimostrando fin da giovane il suo talento e la sua passione per lo sport. Dopo aver militato in diverse squadre, tra cui Venezia, Mantova, Como ed Empoli, chiuse la sua carriera da calciatore proprio con quest’ultima nel 1978. Tuttavia, non si allontanò dal mondo del calcio, avviando la sua carriera da allenatore nelle giovanili dell’Empoli, un ruolo che gli permise di trasmettere la sua esperienza e la sua dedizione ai giovani talenti.
Il periodo più significativo della sua carriera arrivò tra il 1985 e il 1991, quando riuscì a portare l’Empoli e poi il Bari in Serie A. Sotto la sua guida, il Bari ottenne importanti risultati, tra cui la vittoria della Mitropa Cup nel 1990, un trofeo internazionale che consacrò Salvemini come uno degli allenatori più rispettati del panorama calcistico italiano.
Oltre all’Empoli e al Bari, Salvemini allenò anche squadre come Cesena, Palermo, Genoa, Lucchese e Cremonese, mostrando sempre grande competenza tattica e un’innata capacità di gestire i suoi giocatori. Nel 1996, alla guida del Genoa, vinse il prestigioso Trofeo Anglo-Italiano, un ulteriore riconoscimento della sua abilità come allenatore.
Il suo ritorno al Genoa nel 1997-1998, però, non fu altrettanto fortunato: dopo un inizio difficile, con un solo punto ottenuto in cinque partite, Salvemini fu esonerato. La sua ultima esperienza in panchina risale al 2001, quando guidò il Monza in Serie B. Dopo aver chiuso la sua carriera da allenatore, si ritirò a Gualtieri, vicino a Reggio Emilia, dove si dedicò alla famiglia, un aspetto della sua vita che aveva sempre messo al primo posto.
Lutto nel mondo del calcio
La notizia della scomparsa di Gaetano Salvemini ha scosso profondamente il mondo del calcio. La SSC Bari, una delle squadre con cui Salvemini ha ottenuto i suoi maggiori successi, ha espresso il proprio cordoglio attraverso un commovente post sui social:
“Tutta la SSC Bari si unisce al dolore della famiglia Salvemini per la scomparsa di Gaetano, indimenticato tecnico dei biancorossi con cui vinse la Mitropa Cup nel ’90. Alla famiglia e ai suoi cari giungano le più sentite condoglianze e l’abbraccio di tutto il popolo biancorosso”.
Anche l’Empoli, squadra in cui Salvemini aveva militato sia come calciatore che come allenatore, ha voluto ricordare la figura straordinaria di Gaetano. Il presidente dell’Empoli, Fabrizio Corsi, ha espresso parole di grande affetto e rispetto per l’uomo e il professionista che era:
“Gaetano era una persona straordinaria, un uomo a cui mi legano tantissimi ricordi. Non solo calcistici, ma soprattutto di vita quotidiana. La sua scomparsa lascia un grande vuoto in tutti noi che lo abbiamo conosciuto e apprezzato.”
Il cordoglio per la scomparsa di Salvemini ha unito tifosi, dirigenti e giocatori, dimostrando quanto la sua figura fosse rispettata e amata nell’ambiente calcistico. La sua eredità vivrà nei cuori di chi lo ha conosciuto, non solo come un grande allenatore, ma anche come una persona di straordinaria umanità e dedizione.
Un uomo amato dentro e fuori dal campo
Gaetano Salvemini non era solo un grande professionista, ma anche una persona di grande umiltà e generosità. Chi lo conosceva racconta di un uomo sempre pronto a dare consigli e a sostenere i più giovani, sia dentro che fuori dal campo. La sua capacità di creare un rapporto di fiducia con i giocatori era uno dei suoi tratti distintivi, che gli permetteva di ottenere il massimo da ogni squadra che allenava.
Nel suo ritiro a Gualtieri, Salvemini si era dedicato completamente alla famiglia, trovando nella tranquillità della vita quotidiana la serenità che cercava dopo una lunga carriera nel mondo del calcio. Nonostante la distanza dal campo, il suo amore per il calcio non è mai svanito, continuando a seguire con passione le vicende delle squadre che aveva allenato e sostenendo i nuovi talenti che si affacciavano al mondo dello sport.
Con la scomparsa di Gaetano Salvemini, il calcio italiano perde una delle sue figure più amate e rispettate. Tuttavia, il suo contributo allo sport continuerà a vivere nei ricordi di chi lo ha conosciuto e apprezzato, lasciando un segno indelebile nella storia del calcio italiano.