Tragedia in montagna: 62enne perde la vita durante un’escursione in Trentino
Doveva essere una semplice giornata di relax e contatto con la natura, una di quelle escursioni che riempiono i polmoni d’aria fresca e l’anima di bellezza. Invece, il percorso tra i boschi e le rocce del Trentino si è trasformato in una tragedia improvvisa che ha spezzato la vita di una donna di 62 anni, lasciando nello sconforto il marito e l’intera comunità di origine della vittima.
L’incidente si è verificato lungo il sentiero delle Grotte, nel cuore delle Dolomiti, sopra il suggestivo lago di Molveno, uno dei luoghi più amati da escursionisti e turisti per i panorami mozzafiato e la tranquillità del paesaggio. Catia Ferin, questo il nome della donna, stava percorrendo il tragitto insieme al marito quando, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stata colta da un malore improvviso. In quell’istante, forse disorientata e priva di equilibrio, è scivolata lungo il sentiero battendo violentemente la testa contro una roccia. Un colpo fatale che non le ha lasciato scampo.
I soccorsi e il dramma sotto gli occhi del marito
La scena si è consumata in pochi secondi, sotto lo sguardo attonito del marito che ha immediatamente lanciato l’allarme. Sul posto sono giunti con rapidità i soccorsi alpini e un’équipe sanitaria, pronti a tentare ogni manovra di rianimazione. Purtroppo, ogni tentativo si è rivelato vano: la donna non ha mai ripreso conoscenza e i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
La montagna, che poco prima era scenario di serenità e armonia, si è trasformata in un luogo di dolore e impotenza. Gli altri escursionisti presenti hanno assistito increduli all’arrivo dell’elisoccorso, sperando fino all’ultimo in un esito diverso.
Chi era la vittima
Catia Ferin aveva 62 anni e viveva a Saonara, in provincia di Padova. Non era una persona qualunque agli occhi della sua comunità: da anni collaborava come volontaria presso la biblioteca del paese, diventando un punto di riferimento per chi amava i libri e per i giovani che frequentavano quello spazio. La sua gentilezza, la disponibilità e il sorriso sincero avevano fatto di lei una figura amata e rispettata da tutti.
La notizia della sua scomparsa è stata accolta con profonda tristezza a Saonara. Molti concittadini hanno espresso cordoglio e incredulità, ricordandola come una donna generosa, sempre pronta a dare il proprio tempo agli altri senza chiedere nulla in cambio. “Era il cuore della nostra biblioteca, una presenza discreta ma preziosa”, hanno detto alcuni colleghi volontari.
Le indagini e i dubbi sulle cause
Gli inquirenti, intanto, stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. L’ipotesi principale è quella del malore improvviso, che avrebbe causato la perdita di equilibrio e la successiva caduta. Tuttavia, saranno gli accertamenti medici e le analisi approfondite a confermare o meno questa versione.
In ogni caso, la tragedia riaccende il dibattito sulla sicurezza in montagna, soprattutto nei mesi estivi, quando migliaia di persone si avventurano lungo i sentieri dolomitici. Anche percorsi apparentemente facili possono rivelarsi insidiosi se affrontati senza la giusta attenzione o in presenza di problemi fisici improvvisi.
Il dolore di una comunità
La morte di Catia non rappresenta soltanto la perdita di una vita preziosa per i suoi familiari, ma anche un colpo per l’intera comunità di Saonara. Il sindaco e le istituzioni locali hanno espresso vicinanza alla famiglia, sottolineando quanto il suo impegno sociale e culturale avesse arricchito il paese.
I messaggi di cordoglio si moltiplicano sui social network, dove amici e conoscenti condividono ricordi e parole di affetto. Molti sottolineano come Catia amasse la natura e le camminate, e come fosse solita affrontare ogni giornata con entusiasmo e positività. “Una donna speciale che ci mancherà tantissimo”, scrive una cittadina.
Montagna tra fascino e pericolo
L’episodio ricorda quanto la montagna, pur affascinante e rigenerante, nasconda sempre un lato di imprevedibilità e rischio. Anche gli escursionisti esperti possono trovarsi in difficoltà a causa di un improvviso malore o di una semplice distrazione. Per questo le autorità invitano a non sottovalutare mai la preparazione fisica, a informarsi sul percorso e a valutare attentamente le proprie condizioni di salute prima di intraprendere un’escursione.
La tragedia di Molveno resta però, soprattutto, una vicenda umana: una donna che amava la vita e la sua comunità è stata strappata all’affetto dei suoi cari in un istante, lasciando un vuoto che difficilmente potrà essere colmato.