Vertice a Washington tra Trump, Zelensky e i leader europei: diplomazia in prima linea per fermare la guerra in Ucraina
Oggi Washington è il palcoscenico di un vertice che si preannuncia decisivo per il futuro dell’Europa e per l’intera diplomazia internazionale. Alla Casa Bianca, infatti, si incontrano il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i principali leader europei. L’obiettivo dell’appuntamento è rafforzare la cooperazione transatlantica e stabilire strategie condivise per sostenere l’Ucraina, minacciata dall’aggressione russa, e avviare un percorso che possa garantire pace e stabilità a lungo termine.
Attacchi russi su Kharkiv e altre città: vittime civili e infrastrutture distrutte
L’importanza di questo vertice è stata sottolineata ancora una volta dagli eventi drammatici che continuano a colpire il territorio ucraino. Nelle ore immediatamente precedenti all’arrivo di Zelensky negli Stati Uniti, la città di Kharkiv è stata bersagliata da missili e droni lanciati dalla Russia. Il bilancio è tragico: almeno quattro morti, tra cui un bambino e un adolescente, e diciotto feriti. Cinque persone risultano ancora disperse. Scene di devastazione che hanno riportato l’attenzione della comunità internazionale sulla gravità della situazione.
La violenza non ha risparmiato neppure Sumy, dove i bombardamenti hanno colpito infrastrutture civili, provocando un vasto incendio che ha complicato il lavoro dei soccorritori. Fortunatamente, non si registrano vittime. Attacchi simili si sono verificati anche nella regione di Odessa, dove sono stati presi di mira impianti energetici. I roghi che ne sono derivati sono stati domati in tempi rapidi, senza feriti, come confermato dalle autorità locali. Tuttavia, il messaggio inviato da Mosca è chiaro: la pressione militare continuerà senza tregua.
Le posizioni di Trump e Zelensky: pace, ma con visioni diverse
Se da una parte Zelensky continua a chiedere il sostegno internazionale per ottenere una pace giusta e duratura, dall’altra Donald Trump ha espresso, attraverso i suoi canali social, opinioni che hanno sollevato non poche discussioni. Secondo il presidente americano, Zelensky potrebbe chiudere il conflitto con la Russia “quasi immediatamente”, se solo lo volesse. Trump ha inoltre ribadito che la Crimea, annessa da Mosca nel 2014, non potrà più essere recuperata dall’Ucraina e che l’ingresso di Kiev nella Nato resta un’ipotesi da escludere. Due punti fermi che, nelle parole del leader statunitense, rappresentano “eventi irreversibili”.
Trump ha colto l’occasione per sottolineare l’onore di ospitare alla Casa Bianca un numero così elevato di leader europei, respingendo le accuse della stampa su presunti fallimenti diplomatici. Ha anche attaccato alcuni membri dell’opposizione e figure pubbliche come il senatore Chris Murphy e l’ex consigliere John Bolton, accusandoli di complicare ulteriormente i tentativi di negoziato.
Zelensky, al contrario, ha ribadito che la sua priorità è porre fine alla guerra “in modo rapido e affidabile”, ma senza concessioni che possano legittimare l’aggressione russa. All’arrivo a Washington, ha ringraziato gli Stati Uniti e i partner europei per l’appoggio continuo, ribadendo che solo la cessazione delle ostilità da parte di Mosca potrà aprire la strada a una pace vera.
Il programma del vertice
La Casa Bianca ha reso noto il calendario degli incontri. Alle 13.15 ora locale (le 19.15 in Italia) è previsto il bilaterale tra Trump e Zelensky, seguito, un’ora dopo, dall’accoglienza ufficiale dei leader europei e dalla foto di rito. Alle 15 (le 21 in Italia) si terrà la riunione multilaterale, momento chiave per la definizione delle strategie comuni.
La lista dei partecipanti conferma l’ampiezza dell’impegno internazionale: oltre a Zelensky, saranno presenti il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il premier britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron, la premier italiana Giorgia Meloni, il presidente finlandese Alexander Stubb, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il segretario generale della Nato Mark Rutte. Una rappresentanza di altissimo livello che testimonia la volontà dell’Occidente di presentarsi unito davanti alla minaccia russa.
Le garanzie di sicurezza e le prospettive future
Secondo il segretario di Stato americano Marco Rubio, il vertice servirà a discutere nuove garanzie di sicurezza per l’Ucraina, mentre Steve Witkoff, inviato presidenziale per le missioni di pace, ha auspicato che l’incontro possa aprire la strada a un compromesso sulle questioni territoriali. Il dibattito, tuttavia, si annuncia complesso: se Trump appare intenzionato a spingere per un accordo pragmatico che riconosca alcuni “fatti compiuti”, Zelensky insiste su una pace che non tradisca la sovranità del suo Paese.
Ciò che appare evidente è che l’incontro di Washington segnerà una tappa cruciale nel percorso diplomatico. L’esito non è scontato, ma la posta in gioco è altissima: il futuro dell’Ucraina, la credibilità delle alleanze occidentali e la stabilità geopolitica di un’intera regione.