Addio a Pippo Baudo: tra commozione e gesti inaspettati al Teatro delle Vittorie
Al Teatro delle Vittorie di Roma, luogo simbolo della televisione italiana, si è celebrato uno degli addii più commoventi della storia dello spettacolo. Migliaia di persone, tra amici, colleghi e semplici ammiratori, si sono riuniti per rendere omaggio a Pippo Baudo, icona intramontabile del piccolo schermo. In quell’atmosfera carica di emozione, un gesto inatteso ha catturato l’attenzione di tutti: la figlia Tiziana e l’ex moglie Katia Ricciarelli, unite in un abbraccio che ha superato dolore e silenzi, restituendo un’immagine potente di affetto e rispetto verso l’uomo che ha segnato intere generazioni.
La camera ardente nel tempio della tv italiana
Il feretro di Baudo è stato collocato nello studio dove nacquero molti dei suoi programmi più celebri, circondato da rose e da un picchetto d’onore dei carabinieri in alta uniforme. Un sipario rosso avvolgeva la bara, mentre un grande schermo proiettava immagini della sua lunga carriera: momenti storici, sketch indimenticabili e gli applausi del pubblico che lo hanno accompagnato per oltre sessant’anni. La camera ardente è stata aperta al pubblico dalle 10 alle 20, e il giorno seguente dalle 9 alle 12, dando a tutti la possibilità di rendere un ultimo tributo.
Il Teatro delle Vittorie, già teatro di trasmissioni iconiche come “Fantastico” e “Domenica In”, si è trasformato in un luogo di memoria collettiva. In tanti hanno varcato quelle porte non solo per salutare un conduttore, ma per ringraziare un uomo che ha saputo portare cultura, leggerezza e ironia nelle case degli italiani.
L’abbraccio tra Katia Ricciarelli e Tiziana Baudo
Uno dei momenti più intensi si è consumato con l’arrivo di Katia Ricciarelli, ex moglie del conduttore, e di Mara Venier, storica amica di Baudo. Le due donne si sono sedute accanto a Tiziana, figlia dell’artista, stringendola in un abbraccio che ha commosso l’intera platea. Un gesto semplice, ma carico di significato, che ha raccontato meglio di mille parole l’affetto e la gratitudine nei confronti di Pippo.
All’ingresso, Ricciarelli e Venier hanno stretto la mano al direttore generale della Rai, Roberto Sergio, segno tangibile della vicinanza tra istituzioni e mondo dello spettacolo. Lo stesso Sergio ha sottolineato come Baudo resterà un modello insostituibile:
«Tutti continueranno a lavorare nel solco tracciato da Pippo. La Rai non è finita, la televisione non è finita: Baudo è con noi e continuerà a ispirare artisti, anche le nuove generazioni, come Stefano De Martino, straordinario performer e artista».
Il cordoglio delle istituzioni e del mondo dello spettacolo
Alla camera ardente sono giunte corone di fiori dalle più alte cariche dello Stato: dal Presidente della Repubblica al presidente della Camera, fino al ministro degli Esteri e al sindaco di Roma. Un tributo che dimostra quanto la figura di Baudo fosse riconosciuta non solo nello spettacolo, ma anche nella cultura nazionale.
Tra i presenti, volti noti come l’avvocato Giorgio Assumma, il giornalista Gigi Marzullo e l’attrice Gloria Guida. A testimonianza che Pippo, con la sua eleganza e intelligenza, aveva saputo stringere legami che andavano oltre la televisione.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricordato il conduttore con parole significative:
«Era un italiano positivo. Sapeva far ridere senza mai scadere nella volgarità. Colto, ironico, rappresentava un’immagine bella e pulita dell’Italia».
Anche Lino Banfi, emozionato, ha voluto ricordare l’amico con una battuta che custodiva un velo di malinconia:
«Delle quattro B del 1936 – Baudo, Banfi, Bergoglio e Berlusconi – sono rimasto solo io. Non dirò “ci vediamo presto”, Pippo, perché ti voglio bene e c’è ancora tempo».
L’ultimo viaggio verso Militello
Le esequie di Pippo Baudo si terranno mercoledì 20 agosto alle 16 nella chiesa di Santa Maria della Stella a Militello in Val di Catania, città natale del conduttore. Un ritorno alle origini per colui che da Militello partì per conquistare il cuore di milioni di italiani. La cerimonia sarà trasmessa in diretta su Rai 1, dalle 15:30 alle 18:10, per permettere anche a chi non potrà essere presente di condividere l’ultimo saluto.
In quella chiesa, tra i vicoli della sua città, si chiuderà un cerchio che ha abbracciato l’Italia intera: dal ragazzo siciliano con il sogno della musica e della tv, fino al conduttore che ha scritto la storia dello spettacolo nazionale.
L’eredità di un gigante
Baudo non lascia solo programmi e ricordi televisivi, ma un modo di fare comunicazione che ha segnato un’epoca. Con il suo stile colto e mai scontato, ha saputo parlare a tutti, dai giovani agli anziani, regalando risate, emozioni e riflessioni. La sua eredità non si limita alle trasmissioni, ma si incarna nei tanti conduttori e artisti che a lui si ispirano e che continueranno a portare avanti la sua lezione.
L’addio al Teatro delle Vittorie non è stato dunque solo un momento di dolore, ma anche di celebrazione. Una celebrazione di ciò che Pippo Baudo ha rappresentato: la televisione come arte, mestiere e passione. Un simbolo di professionalità e umanità che resterà impresso nella memoria collettiva.