⚠️ Virus West Nile nel Lazio: 153 casi confermati, dieci vittime e nuove misure di prevenzione

Emergenza West Nile nel Lazio: nuovi casi, dieci vittime e massima allerta sanitaria

Il virus West Nile continua a destare forte preoccupazione tra le autorità sanitarie del Lazio, che nelle ultime settimane hanno dovuto affrontare un incremento significativo dei contagi. La Regione, insieme agli esperti dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, invita la popolazione a rispettare con rigore le misure di prevenzione e a non sottovalutare i sintomi, mentre il sistema sanitario monitora costantemente l’evoluzione della situazione.

Nuovi casi accertati dallo Spallanzani

Il laboratorio di Virologia dello Spallanzani ha confermato, rispetto all’ultimo aggiornamento diffuso l’11 agosto, ben diciassette nuovi casi di infezione da virus West Nile. Un dato che, sommato alle rilevazioni precedenti, porta il bilancio complessivo del 2025 a 153 casi.

Tra i nuovi contagiati, dodici persone hanno manifestato febbre, quattro sono state colpite da una sindrome neurologica e un donatore asintomatico è stato individuato attraverso lo screening del Centro Regionale Sangue, dimostrando ancora una volta l’efficacia e la sicurezza del sistema trasfusionale regionale.

I nuovi episodi sono stati localizzati in diverse aree del Lazio: nelle province di Latina (con casi segnalati ad Aprilia, Latina, Pontinia e Sermoneta), a Roma, in particolare a Nettuno, e nel Frusinate, con un focolaio individuato ad Amaseno.

La distribuzione dei casi nel 2025

Secondo i dati ufficiali della Regione Lazio, dall’inizio dell’anno sono stati accertati 153 contagi da virus West Nile. La gran parte si concentra nella Asl di Latina, con 140 casi, seguita dalla Asl Roma 6 con 8 casi, dalla Asl di Frosinone con 3 e dalla Asl Roma 3 con un solo episodio. Inoltre, è stato rilevato un caso fuori regione, nella provincia di Caserta.

Per quanto riguarda le condizioni cliniche dei pazienti, la situazione è variegata: 26 persone risultano ricoverate in reparti ordinari, 28 sono state dimesse dopo un decorso positivo, 84 si trovano in isolamento domiciliare in buone condizioni generali, 5 sono ricoverate in terapia intensiva, mentre purtroppo si contano 10 decessi.

Decimo decesso registrato nel Lazio

Il bollettino regionale segnala l’ennesima vittima del virus. Si tratta di un uomo di 87 anni residente a Velletri, deceduto durante la notte presso l’Istituto Spallanzani di Roma. L’anziano, già affetto da altre patologie, era stato inizialmente ricoverato il 4 agosto all’ospedale civile Paolo Colombo di Velletri, per poi essere trasferito il 10 agosto nel nosocomio romano specializzato in malattie infettive. Nonostante le cure, le sue condizioni si sono aggravate fino all’esito fatale.

Con questo decesso, il bilancio delle vittime del West Nile nel Lazio sale a dieci, confermando la gravità della situazione e la necessità di non abbassare la guardia.

Le misure di prevenzione raccomandate

Le autorità sanitarie invitano la popolazione a prestare massima attenzione alle misure preventive, che rappresentano l’arma più efficace per ridurre il rischio di contagio. In particolare, viene raccomandato di:

  • evitare l’esposizione prolungata all’aperto nelle ore serali e notturne, quando le zanzare sono più attive;

  • utilizzare repellenti cutanei e indossare indumenti chiari e coprenti;

  • installare zanzariere alle finestre e porte;

  • eliminare i ristagni d’acqua, che rappresentano i principali focolai di proliferazione delle zanzare;

  • prestare attenzione ai primi sintomi, come febbre, mal di testa, spossatezza e dolori muscolari, rivolgendosi tempestivamente al medico.

Monitoraggio costante e allerta sanitaria

Il sistema sanitario regionale, con il supporto dei laboratori di riferimento e degli enti di ricerca, mantiene un livello di sorveglianza elevato per tracciare e contenere la diffusione del virus. Gli esperti sottolineano che, sebbene la maggior parte dei casi presenti forme lievi o addirittura asintomatiche, le complicanze neurologiche possono risultare gravi, soprattutto nelle persone anziane o con patologie pregresse.

Le istituzioni ribadiscono che la collaborazione della cittadinanza è fondamentale per affrontare questa emergenza: solo attraverso la prevenzione diffusa e il monitoraggio attento dei sintomi sarà possibile limitare le conseguenze del West Nile.

Il Lazio si trova dunque ad affrontare una sfida complessa, che richiede attenzione, responsabilità e coesione. L’epidemia non è ancora sotto controllo e i dati in costante aggiornamento dimostrano quanto sia importante non sottovalutare la minaccia.

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