Una tragedia ha profondamente scosso la comunità di Albenga e lasciato un segno indelebile nei cuori di chi vi abita. Un bambino di appena 9 anni ha perso la vita in seguito a un malore improvviso che lo ha colpito mentre si trovava sulla spiaggia, in un momento di svago e serenità con la sua famiglia. Nonostante i soccorsi siano stati immediati e l’intervento dei sanitari sia avvenuto con la massima tempestività e professionalità, il piccolo non è riuscito a superare la crisi e si è spento dopo due giorni di lotta in terapia intensiva all’ospedale Gaslini di Genova.
Il dramma si è consumato nel pomeriggio di lunedì, quando il bambino, che si trovava in vacanza ad Albenga con la sua famiglia, ha iniziato a manifestare difficoltà respiratorie mentre giocava in riva al mare. I familiari, colti dal panico, hanno immediatamente allertato i soccorsi. L’ambulanza con automedica è giunta sul posto in soli quattro minuti, secondo quanto riferito dall’ASL 2 Liguria, e il piccolo è stato trasportato con urgenza all’ospedale pediatrico genovese, dove è stato ricoverato in terapia intensiva.
Nonostante gli sforzi del personale sanitario e l’attivazione tempestiva di tutte le procedure d’emergenza, le condizioni del bambino sono peggiorate rapidamente. Il quadro clinico si è aggravato nel corso della degenza, fino a giungere a un arresto cardiaco irreversibile. Dopo due giorni di cure intensive e speranze appese a un filo, la famiglia ha dovuto affrontare la notizia più terribile: il loro bambino non ce l’aveva fatta.
La notizia della scomparsa ha lasciato sgomenta un’intera città. Il sindaco di Albenga, con voce commossa, ha espresso il cordoglio dell’amministrazione e della cittadinanza: “La notizia della morte del piccolo, avvenuta oggi al Gaslini, ci lascia senza parole e colmi di dolore. Tutta Albenga si stringe con rispetto e profonda partecipazione attorno alla famiglia. In questi giorni abbiamo sperato con tutto il cuore in un miracolo, ci siamo interrogati su cosa sarebbe potuto andare diversamente, ma oggi non è il tempo delle domande. È il tempo del silenzio, della solidarietà, della vicinanza umana”.
Il pensiero del primo cittadino riflette il sentimento collettivo di un’intera comunità sconvolta da una perdita tanto improvvisa quanto ingiusta. Familiari, amici, bagnanti presenti in spiaggia quel giorno e semplici cittadini si sono uniti in un coro di dolore e affetto, manifestando la propria vicinanza alla famiglia del bambino con messaggi, fiori e preghiere.
Intanto, l’Azienda Sanitaria Locale ha voluto chiarire che tutte le procedure previste dai protocolli di emergenza sono state seguite scrupolosamente. In una nota ufficiale, l’ASL 2 Liguria ha ribadito che l’automedica è arrivata sul posto in tempi compatibili con le urgenze previste e che i medici intervenuti hanno agito con tempestività e impegno. Nonostante ciò, purtroppo, l’evoluzione del malore è stata troppo rapida e violenta per lasciare spazio a un esito diverso.
Le cause esatte dell’improvviso malore non sono ancora state del tutto chiarite. Si ipotizza che il bambino potesse soffrire di una patologia preesistente, probabilmente a livello respiratorio, che potrebbe aver contribuito a scatenare la crisi. Saranno gli accertamenti medici e, se necessario, gli esami autoptici a fornire ulteriori risposte.
In un momento così drammatico, la famiglia ha compiuto un gesto di straordinaria generosità: ha dato il consenso alla donazione degli organi del bambino. Un atto d’amore immenso, capace di portare speranza e vita ad altri bambini in attesa di trapianto. Un gesto che nobilita il dolore e trasforma una tragedia privata in un dono di speranza per altri genitori.
In memoria del piccolo, la città di Albenga si prepara a rendere omaggio con un momento di raccoglimento pubblico. La parrocchia locale ha già annunciato una messa in suffragio, e molti cittadini hanno chiesto che venga proclamato un giorno di lutto cittadino.
Questa vicenda, tanto straziante quanto umanamente toccante, lascia una profonda riflessione sull’imprevedibilità della vita e sull’importanza di restare uniti come comunità nei momenti più bui. In un’estate che avrebbe dovuto essere solo tempo di spensieratezza e gioco, Albenga piange un suo piccolo angelo, stringendosi in un grande abbraccio collettivo alla famiglia colpita da un dolore che non ha parole.