Addio a Francesca Gallo: il Veneto piange una giornalista autentica e appassionata

Il mondo del giornalismo veneto si stringe in un profondo dolore per la scomparsa prematura di Francesca Gallo, venuta a mancare a soli 58 anni. La sua figura ha rappresentato per decenni un punto di riferimento per la cronaca locale, grazie alla sua dedizione, umanità e instancabile impegno. La notizia della sua morte ha colpito non solo i colleghi e i lettori de La Tribuna di Treviso, ma anche l’intera comunità di Vittorio Veneto, dove viveva con l’anziana madre.

Francesca era molto più di una semplice giornalista: era una voce attenta e rispettosa, capace di raccontare con sensibilità le storie del territorio. Fin da giovane aveva mostrato una chiara vocazione per il mestiere dell’informazione. I suoi primi passi li aveva mossi nel settimanale diocesano L’Azione, per poi approdare anche alla radio, prestando la voce a Radio Palazzo Carli, dove la sua capacità comunicativa e la sua empatia erano già evidenti.

Nel corso di quasi quarant’anni di carriera, Francesca Gallo ha saputo conquistarsi la stima di colleghi e lettori, diventando una delle firme più apprezzate della stampa trevigiana. In particolare, si è occupata con dedizione della cronaca nera, un settore che ha saputo trattare sempre con profondo rispetto, ponendo al centro delle sue narrazioni non solo i fatti ma anche le persone coinvolte. Ogni articolo portava la sua impronta: quella di una donna che sapeva ascoltare, comprendere e raccontare senza sensazionalismi, restituendo umanità anche alle vicende più drammatiche.

La malattia che l’ha portata via è stata rapida e inesorabile. Diagnosticata solo poche settimane fa, ha lasciato sgomenti quanti la conoscevano. Francesca è stata ricoverata all’ospedale di Vittorio Veneto, dove si è spenta circondata dall’affetto della sua famiglia. Le testimonianze che emergono in queste ore la descrivono come una persona generosa, riservata, sempre pronta a tendere la mano e a mettersi al servizio del bene comune, anche attraverso il suo lavoro.

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha voluto esprimere il cordoglio di tutta la comunità regionale con parole toccanti: “Se ne va una giornalista appassionata e autentica, che ha raccontato per quasi quarant’anni la realtà locale con precisione, rispetto e grande umanità. Francesca ha vissuto il giornalismo come una missione civile. Dai suoi esordi al settimanale L’Azione alle esperienze in radio, fino al lungo cammino nella redazione della Tribuna di Treviso, ha saputo essere testimone discreta e puntuale delle vicende del suo territorio, senza mai cedere alla fretta o al clamore.”

Parole che rispecchiano pienamente l’eredità lasciata da Francesca Gallo: quella di un giornalismo onesto, fatto con il cuore, che mette la persona prima della notizia. In un’epoca in cui spesso si rincorrono i titoli sensazionalistici, Francesca rappresentava l’antitesi: sobrietà, cura del dettaglio, e un’etica professionale incrollabile.

La comunità di Vittorio Veneto ha accolto con commozione la notizia della sua scomparsa. Tantissime le manifestazioni di affetto, i messaggi di cordoglio, le testimonianze di chi ha avuto la fortuna di collaborare con lei o semplicemente di leggere i suoi articoli. In molti la ricordano come una figura gentile, sempre disponibile, dotata di una profonda sensibilità che traspariva anche nelle sue parole scritte.

Le esequie si terranno martedì 6 agosto nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, dove sarà celebrata una cerimonia che si preannuncia molto partecipata. Francesca riposerà nella tomba di famiglia, accompagnata dall’affetto e dalla riconoscenza di una comunità intera che ha saputo riconoscere e apprezzare il suo valore umano e professionale.

Oggi il Veneto perde una voce autentica, un esempio raro di giornalismo etico e vicino alla gente. Ma l’eredità che lascia continuerà a vivere nei suoi scritti, nei ricordi di chi l’ha conosciuta e in ogni storia che ha contribuito a raccontare con grazia e verità. Francesca Gallo non era solo una giornalista: era un’anima che sapeva vedere il cuore delle cose. E per questo, sarà impossibile dimenticarla.

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