Ciro Grillo, oggi la possibile sentenza: rischio nove anni per violenza sessuale di gruppo

Ciro Grillo, oggi attesa la sentenza: il verdetto del processo potrebbe arrivare entro sera

Potrebbe essere oggi, lunedì 14 luglio 2025, il giorno in cui si chiude uno dei processi più discussi degli ultimi anni in Italia. A Tempio Pausania, nel Tribunale della Sardegna, è attesa la sentenza per Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, e per i suoi tre amici: Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. I quattro giovani sono accusati di un reato gravissimo: violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa norvegese e di una sua amica, fatti che risalirebbero all’estate del 2019.

Il procedimento, che ha avuto ampia risonanza mediatica sia per la notorietà del nome Grillo, sia per la delicatezza delle accuse, è ormai giunto alle sue fasi conclusive. Dopo mesi di testimonianze, esami incrociati, controverse dichiarazioni e perizie, il processo si avvia alla sua chiusura con le ultime arringhe difensive e la possibilità concreta che la sentenza venga emessa già nelle prossime ore.

Le ultime arringhe difensive in aula a Tempio Pausania

La giornata odierna si è aperta con le arringhe finali degli avvocati difensori degli imputati. In particolare, è toccato all’avvocato Mariano Mameli, legale di Edoardo Capitta, concludere il proprio intervento, affiancato dal collega Ernesto Monteverde. I legali hanno cercato di smontare l’impianto accusatorio, sottolineando incongruenze e mancanze nelle dichiarazioni delle vittime, chiedendo l’assoluzione dei loro assistiti o, quantomeno, il riconoscimento di attenuanti che possano ridurre l’eventuale pena.

Subito dopo, potrebbe essere prevista una replica da parte del Procuratore Capo Gregorio Capasso, che ha già chiesto nella sua requisitoria una condanna a nove anni di reclusione per ciascuno dei quattro giovani. Secondo l’accusa, ci sarebbero elementi concreti, riscontri e testimonianze che proverebbero quanto accaduto all’interno della casa di Porto Cervo, dove si sarebbero consumati i fatti contestati.

La parola ai giudici: la camera di consiglio potrebbe riunirsi oggi stesso

Conclusa la fase dibattimentale, la parola passerà al collegio giudicante, presieduto da Marco Contu e composto anche dai giudici Marcella Pinna e Alessandro Cossu. Non si esclude che già nel pomeriggio di oggi i magistrati possano ritirarsi in camera di consiglio per deliberare e giungere al verdetto tanto atteso.

La tensione è palpabile sia all’interno dell’aula che all’esterno, dove giornalisti e curiosi attendono notizie da settimane. Il verdetto potrebbe arrivare entro sera, ma non è da escludere un ulteriore rinvio alla prossima settimana, nel caso in cui le repliche e le valutazioni si prolungassero oltre le previsioni.

Cosa rischiano Ciro Grillo e gli altri imputati?

Se i giudici dovessero accogliere le richieste della Procura, Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria potrebbero essere condannati a nove anni di carcere ciascuno. Si tratterebbe di una condanna pesante, ma in linea con la gravità delle accuse. Tuttavia, la difesa ha sempre sostenuto che i rapporti tra i giovani e le due ragazze fossero consensuali e ha contestato l’intera ricostruzione fornita dall’accusa, chiedendo l’assoluzione piena per tutti e quattro.

Il processo ha visto anche momenti di forte tensione, sia per le dichiarazioni pubbliche dello stesso Beppe Grillo in passato, che ha più volte difeso il figlio con toni accesi, sia per la pressione mediatica costante. Questo caso ha sollevato un ampio dibattito anche sull’atteggiamento dei media nei confronti degli imputati e delle vittime, toccando tematiche sensibili come il consenso, la cultura dello stupro e il diritto alla presunzione d’innocenza.

Un processo simbolo di un’Italia che cambia

Al di là della vicenda giudiziaria, questo processo ha assunto nel tempo un significato più ampio. È diventato simbolo di un cambiamento culturale in corso, dove le denunce di violenza sessuale trovano finalmente ascolto e spazio, ma dove allo stesso tempo è necessario mantenere equilibrio e rispetto per le regole del diritto. In attesa del verdetto, l’intero Paese resta con il fiato sospeso.

Il Tribunale di Tempio Pausania si prepara così a mettere la parola fine a una vicenda che ha segnato in modo profondo la cronaca italiana degli ultimi anni, e il cui esito avrà sicuramente ripercussioni anche fuori dall’aula di giustizia.

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