Cannobio in lutto per la tragica scomparsa di don Matteo Balzano, giovane prete di 35 anni

La comunità di Cannobio, nel cuore del Verbano-Cusio-Ossola, è stata profondamente colpita da una tragedia che ha lasciato tutti sgomenti. Don Matteo Balzano, vice parroco di 35 anni, si è tolto la vita all’interno dell’oratorio dove viveva e svolgeva il suo servizio. Il dramma si è consumato il 5 luglio 2025 e la notizia, confermata dalla diocesi di Novara, ha gettato nello sconforto non solo i fedeli, ma l’intera cittadinanza.

Don Matteo non si era presentato alla consueta messa mattutina, suscitando preoccupazione tra i parrocchiani. Dopo diversi tentativi di contattarlo telefonicamente andati a vuoto, è scattato l’allarme. Il corpo senza vita del sacerdote è stato rinvenuto all’interno dell’appartamento adiacente all’oratorio, un luogo che fino al giorno prima aveva ospitato attività gioiose e momenti di condivisione.

La diocesi di Novara ha diffuso una nota ufficiale in cui ha espresso profondo dolore per la perdita di un sacerdote giovane e stimato:
“Solo il Signore, Colui che ‘scruta e conosce’ ciascuno di noi, sa comprendere i misteri più impenetrabili dell’animo umano. Eleviamo al Dio della misericordia la nostra preghiera per don Matteo, nostro confratello nel sacerdozio. In questo momento drammatico, esprimiamo la nostra più sincera vicinanza alla famiglia e a tutta la comunità di Cannobio.”

La notizia ha suscitato commozione e incredulità anche tra le autorità civili. Il sindaco di Cannobio, Gian Maria Minazzi, ha ricordato con parole affettuose il giovane sacerdote, sottolineando come fosse una figura amata e rispettata da tutti. La sera precedente alla tragedia, don Matteo aveva organizzato una tombola per il paese, partecipando con entusiasmo e il solito sorriso. Nessun segnale evidente lasciava presagire il gesto estremo. Anzi, il sacerdote era molto coinvolto nelle attività con i giovani, soprattutto nell’organizzazione del Grest estivo, dove si distingueva per la sua capacità di entrare in sintonia con i ragazzi.

Le cause che hanno portato a questa tragica decisione restano ancora sconosciute. Come spesso accade in questi casi, si possono solo ipotizzare le sofferenze interiori di chi, nonostante l’apparente serenità, nasconde dolori profondi e silenziosi. La comunità, però, si sta unendo nel ricordo e nella preghiera, cercando conforto nella fede che don Matteo ha sempre cercato di trasmettere.

Chi era don Matteo Balzano? Nato nel 1990 a Grignasco, in provincia di Novara, aveva intrapreso inizialmente un percorso tecnico, diplomandosi come perito aeronautico. Tuttavia, la sua vocazione lo ha portato a entrare in seminario nel 2010. Ordinato sacerdote nel 2017, ha prestato servizio in varie realtà della diocesi, tra cui Borgosesia, Trecate e il Centro diocesano vocazioni. Successivamente ha svolto il ruolo di vicario parrocchiale a Castelletto Ticino e, dopo un periodo al Santuario di Re in Valle Vigezzo, è giunto infine a Cannobio.

I suoi superiori lo descrivono come un prete appassionato, sempre pronto a mettersi a disposizione, con una grande attenzione verso i giovani e una spiccata sensibilità pastorale. Il suo arrivo a Cannobio era stato accolto con entusiasmo da una comunità che aveva subito riconosciuto in lui una guida spirituale sincera, moderna e capace di ascoltare.

La diocesi ha annunciato che la veglia funebre si terrà lunedì 7 luglio alle ore 20:30 presso la collegiata di San Vittore a Cannobio. Il giorno seguente, martedì 8 luglio alle 10:30, sempre nella stessa chiesa, verranno celebrati i funerali presieduti dal vescovo Franco Giulio Brambilla.

Il dolore per la perdita di don Matteo è immenso. La sua giovane età, il suo impegno instancabile e il vuoto che lascia nel cuore dei fedeli rendono ancora più difficile accettare quanto accaduto. Ma in questo momento così buio, la comunità si stringe attorno al ricordo della sua voce, delle sue omelie, del suo sorriso, cercando di trasformare la sofferenza in preghiera e il lutto in memoria viva.

In un mondo in cui spesso si dimentica che anche chi guida gli altri può avere bisogno di aiuto, la storia di don Matteo richiama l’importanza di ascoltare, comprendere e non sottovalutare mai i silenzi.

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