Un profondo senso di tristezza e smarrimento ha avvolto la comunità di Ceneda, frazione di Vittorio Veneto, alla notizia della scomparsa improvvisa di Don Andrea Albertin. Il sacerdote, teologo e docente stimato, è deceduto nella mattinata di lunedì 1° luglio, mentre si trovava in preghiera all’interno della Casa della Spiritualità del Castello Vescovile di San Martino, insieme ad altri confratelli. Un malore improvviso ha interrotto per sempre il suo cammino terreno, lasciando un vuoto immenso non solo tra i fedeli, ma anche nel mondo accademico e religioso del Veneto.
L’orologio segnava le 8:40 quando Don Andrea si è accasciato improvvisamente. I presenti hanno immediatamente allertato i soccorsi e il personale del 118 è intervenuto con la massima tempestività, ma ogni tentativo di rianimazione è risultato vano. In pochi minuti sono giunti sul posto anche i carabinieri, che hanno proceduto con gli accertamenti di rito per chiarire l’esatta dinamica del decesso. Le prime valutazioni parlano chiaramente di cause naturali, ma resta il dolore per una perdita tanto inattesa quanto devastante.
Don Andrea Albertin, originario di Padova, era un sacerdote profondamente amato e stimato, sia per le sue doti umane che per la sua grande preparazione teologica. Ordinato il 3 giugno del 2001, avrebbe compiuto 50 anni il prossimo 13 settembre. Nella sua vita sacerdotale aveva saputo unire l’approfondimento della Parola di Dio con l’impegno educativo e accademico, diventando un punto di riferimento per molti giovani e colleghi.
Ricopriva il ruolo di direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Padova e insegnava Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica del Triveneto, oltre che all’Istituto di Liturgia Pastorale di Santa Giustina. La sua figura era apprezzata per il rigore intellettuale, ma anche per la sua capacità di rendere accessibili concetti complessi a un pubblico vasto e variegato.
Nonostante gli impegni accademici, Don Andrea non aveva mai trascurato l’aspetto pastorale: collaborava attivamente con le parrocchie del Bassanello, della Guizza e di Santa Teresa di Gesù Bambino, all’interno della Collaborazione Pastorale Bassanello. Qui era conosciuto per il suo sorriso accogliente, la sua parola sempre attenta e la disponibilità sincera ad ascoltare chiunque avesse bisogno di conforto o guida.
Autore anche di alcune pubblicazioni di rilievo, tra cui “A che ora è la fine del mondo? I testi apocalittici nella Bibbia” (2017) e “Leggere con sapienza la Bibbia. Un percorso di consapevolezza” (2023), Don Andrea ha saputo coniugare l’approccio spirituale con quello critico, offrendo strumenti preziosi a chi desiderava avvicinarsi in modo più consapevole alla lettura delle Sacre Scritture.
Il vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa del sacerdote, affidando alla stampa una nota di commemorazione intensa e partecipata: “La Chiesa di Padova si unisce al dolore della famiglia e affida al Signore un sacerdote che ha vissuto il suo ministero con impegno, umanità e profondità spirituale. Abbiamo condiviso un percorso importante insieme e, non più tardi di domenica scorsa, ci siamo incontrati prima che iniziasse i suoi esercizi spirituali, salutandoci con la consueta cordialità. Ora è il tempo della tristezza, della preghiera e dell’affidamento”.
Anche colleghi e studenti hanno voluto ricordare Don Andrea con parole di affetto e gratitudine, sottolineando la sua capacità di lasciare un segno autentico nelle vite di chi lo incontrava. Una guida spirituale, certo, ma anche un uomo di dialogo, aperto al confronto e sempre attento alle trasformazioni della società e della Chiesa contemporanea.
La sua morte improvvisa, avvenuta nel silenzio raccolto della preghiera, appare quasi come un simbolo del suo essere: fedele servitore della Parola, instancabile seminatore di speranza. Una figura che lascia un’eredità spirituale e intellettuale difficile da colmare, ma che continuerà a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto e nelle pagine dei suoi scritti.
In questi giorni di lutto e riflessione, tutta la comunità si stringe attorno alla famiglia di Don Andrea, alle parrocchie che ha servito con amore e ai tanti che hanno avuto la fortuna di condividere un tratto di strada con lui. Il suo ricordo resterà vivo, come luce gentile che guida nel cammino della fede.