Si è spento nella serata di venerdì Simone De Martinis, agente di polizia di appena 34 anni, in servizio presso la splendida isola di Capri. La notizia della sua morte ha colpito con forza non solo la comunità locale, ma anche un’ampia fetta dell’opinione pubblica, commossa dalla tragica scomparsa di un uomo giovane, stimato e profondamente amato.
Il primo annuncio della sua scomparsa è arrivato dai gruppi ultras del Napoli, in particolare dalla sigla “A tua difesa”, che ha voluto rendergli omaggio con parole intrise di affetto, rispetto e dolore. Simone non era soltanto un servitore dello Stato, ma anche un grande tifoso azzurro, partecipe e presente, noto nell’ambiente del tifo per la sua passione viscerale, il sorriso sempre pronto e l’animo generoso.
Simone si era sottoposto mercoledì a un delicato intervento chirurgico presso l’ospedale San Filippo Neri di Roma. I medici stavano rimuovendo un tumore benigno localizzato sul nervo acustico. L’operazione sembrava essere andata per il meglio, con un decorso regolare nelle prime ore post-operatorie. Tuttavia, la situazione è precipitata all’improvviso: una gravissima emorragia cerebrale ha complicato drasticamente il quadro clinico. È stato necessario un secondo intervento d’urgenza, effettuato giovedì. Ma le sue condizioni erano già critiche, e nonostante gli sforzi dell’equipe medica, Simone è rimasto in coma fino al tragico epilogo di venerdì sera.
Il dolore è immenso, non solo tra familiari e colleghi, ma anche tra tutti coloro che lo conoscevano, direttamente o indirettamente. Simone aveva scelto Capri come casa e come luogo dove svolgere la sua missione. Viveva la sua professione con un senso profondo di responsabilità, ma anche con grande umanità. Era uno di quei poliziotti che sapevano farsi voler bene, sempre pronto a offrire una parola di conforto, un aiuto concreto, una presenza amica.
I tifosi del Napoli, tra cui molti lo conoscevano personalmente, lo hanno ricordato con commozione. “Ha combattuto come un leone”, hanno scritto in un post toccante. Una frase che riassume la sua forza, il suo coraggio e la determinazione con cui ha affrontato ogni sfida, anche la più dura, fino all’ultimo respiro.
Numerosi i messaggi di cordoglio, anche dal mondo della politica. Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha espresso pubblicamente la sua vicinanza alla famiglia di Simone, ricordando il valore umano e professionale dell’agente. “È morto un poliziotto – ha scritto – ma la sua storia resta viva. Resta l’esempio di un uomo che non si è mai tirato indietro, nemmeno davanti al dolore.”
Simone De Martinis lascia un vuoto incolmabile. Non solo tra i suoi cari, ma anche in una comunità che aveva imparato ad amarlo e rispettarlo. Il suo volto, il suo sorriso, la sua dedizione sono diventati simbolo di un modo autentico e profondo di vivere il servizio pubblico. In un’epoca in cui troppo spesso si dimentica il valore di chi indossa una divisa, la sua vicenda ci ricorda quanto sia importante onorare ogni giorno il lavoro silenzioso di tanti uomini e donne che mettono al centro il bene comune.
Ciò che resta di Simone è una scia luminosa di affetti sinceri, di valori autentici, di amore per la vita e per il prossimo. Resta l’abbraccio collettivo di chi lo ha conosciuto e oggi piange la sua perdita. E resta una domanda, sussurrata da chi sente troppo presto svanire una presenza così bella: perché?
La sua storia è un intreccio di speranza e dolore, di passione e dedizione. È la storia di un uomo che ha amato profondamente la sua terra, il suo lavoro, la sua squadra del cuore. Ed è anche la storia di un destino beffardo, che ha portato via troppo presto un’anima bella e piena di vita.
Oggi Capri, Napoli e tutti coloro che l’hanno conosciuto si stringono in un unico grande abbraccio. E lo fanno con rispetto, con dolore, ma anche con gratitudine per ciò che Simone ha saputo donare, fino all’ultimo istante.
Riposa in pace, Simone. La tua luce continua a brillare nei cuori di chi ti ha voluto bene.