Cara Nadia: L’ultimo addio di Marco Mengoni alla madre Nadia Ferrari
Con queste parole, “Cara Nadia”, Marco Mengoni ha detto l’addio più doloroso alla madre, Nadia Ferrari, venuta a mancare il 22 settembre all’età di 65 anni dopo aver combattuto a lungo contro una malattia incurabile. Il funerale si è svolto nella mattinata di oggi presso la Cattedrale dei Santi Pietro e Caterina a Ronciglione, la città natale di Nadia, dove una grande folla si è radunata per offrire l’ultimo saluto alla donna che ha lasciato un’impronta indelebile nella vita di tutti quelli che la conoscevano.
Il Duomo di Ronciglione, sin dalle prime ore del mattino, è stato teatro di una grande commozione. La chiesa si è riempita rapidamente, con numerosi amici e conoscenti che sono rimasti all’esterno per partecipare comunque alla cerimonia funebre. Tra i presenti, si sono visti volti noti del mondo della musica e dello spettacolo, tra cui rappresentanti di Sony Music Italia e il cantante Nino D’Angelo, amico di Marco, che lo aveva recentemente invitato a partecipare a un concerto. Il sagrato era colmo di corone di fiori e messaggi d’affetto, a testimonianza dell’amore e del rispetto che la comunità nutriva per Nadia Ferrari.
La funzione religiosa, officiata da Don Silvio Iacomi, è stata caratterizzata da momenti di intensa emozione. Il sacerdote ha ricordato Nadia come una persona “solare e sempre sorridente”, che ha vissuto la vita con semplicità e grande bontà. Il suo sorriso contagioso e il suo animo gentile sono stati al centro dell’omelia, mentre molti hanno sottolineato quanto la sua presenza positiva avesse influenzato e migliorato la vita delle persone intorno a lei.
Marco Mengoni, visibilmente provato dal dolore, ha seguito la bara insieme al padre Maurizio. Il pubblico presente si è stretto intorno alla famiglia in un abbraccio di sostegno e vicinanza. Il momento più toccante della cerimonia è stato l’uscita della bara dalla chiesa, accompagnata dalla canzone “Luce”, che Marco aveva dedicato alla madre. Questa canzone, come molte altre nel repertorio dell’artista, riflette il profondo legame d’amore tra madre e figlio, un legame che nel tempo è stato più volte celebrato e ricordato nelle opere di Marco.
Durante gli anni, Marco Mengoni non ha mai mancato di dedicare i suoi più grandi successi alla madre. La vittoria al Festival di Sanremo con il brano “Due vite” è stato uno dei momenti più significativi in cui ha apertamente dichiarato il proprio amore e la gratitudine nei confronti di Nadia. In quell’occasione, Marco aveva parlato delle difficoltà superate insieme alla madre e di quanto queste esperienze abbiano contribuito a plasmare la sua forza interiore e la sua determinazione. Nadia non è stata solo una madre amorevole, ma anche una guida per lui, insegnandogli lezioni di vita preziose che lo hanno accompagnato lungo il suo percorso di crescita personale e professionale.
Dopo il rito funebre, il corteo si è diretto verso il piccolo cimitero di Ronciglione, dove la madre di Mengoni è stata sepolta. Lungo il tragitto, il silenzio è stato rotto dagli applausi della folla, un omaggio alla vita di una donna che ha lasciato un segno profondo nel cuore di chi l’ha conosciuta. Anche nei bar e nei luoghi pubblici vicini, le canzoni di Marco risuonavano, come una sorta di sottofondo emotivo che univa tutti in un misto di orgoglio e dolore per la perdita di una figura tanto amata.
La città di Ronciglione ha sempre avuto un legame speciale con Marco Mengoni, e il lutto per la scomparsa di Nadia Ferrari è stato condiviso da tutta la comunità. Nadia non era soltanto la madre di un grande artista, ma una donna che ha saputo trasmettere valori di amore, generosità e forza interiore. Il dolore per la sua perdita è stato palpabile, ma anche accompagnato da un grande senso di gratitudine per la sua vita e per l’eredità di affetto che ha lasciato.
Nella cerimonia di addio, l’immagine di Nadia Ferrari è rimasta impressa come quella di una donna solare, dolce e sempre pronta a donare il proprio sorriso agli altri. E con queste ultime parole, “Cara Nadia”, Marco Mengoni ha voluto ancora una volta celebrare il legame indissolubile che li ha uniti, un legame che la morte non potrà mai spezzare.