Ostuni in lutto per Carlo Legrottaglie, il brigadiere eroe caduto in servizio: la comunità e le istituzioni unite nel dolore
Sabato 14 giugno, la città di Ostuni si è fermata per dare l’ultimo saluto a Carlo Legrottaglie, brigadiere capo dei Carabinieri, tragicamente ucciso giovedì scorso durante un conflitto a fuoco avvenuto a Francavilla Fontana. L’uomo, che avrebbe compiuto 57 anni a breve, è stato colpito mortalmente mentre era impegnato in un’operazione contro due rapinatori in fuga a bordo di un’auto rubata. Un episodio che ha scosso profondamente non solo la Puglia, ma l’intero Paese, facendo emergere con forza la realtà dei rischi quotidiani che affrontano le forze dell’ordine.
La cerimonia funebre si è svolta nella chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa, alla presenza di numerose autorità civili e militari. Tra queste, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto rendere omaggio personalmente a un uomo che ha dato la vita per il bene collettivo, e il Ministro della Difesa Guido Crosetto, simbolo del supporto dello Stato verso chi ne indossa la divisa. Una presenza che ha trasmesso un messaggio forte e chiaro: il sacrificio di Legrottaglie non sarà dimenticato.
Carlo Legrottaglie era a pochi giorni dal pensionamento, previsto per il 5 luglio. Dopo una lunga carriera al servizio dell’Arma dei Carabinieri, avrebbe finalmente potuto godersi la pensione accanto alla sua famiglia. Ma il destino ha deciso diversamente. La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita della moglie, delle sue figlie gemelle di 15 anni e dei genitori anziani. Persone che oggi si ritrovano ad affrontare un dolore immenso, accompagnate dall’affetto di un’intera nazione.
Venerdì, presso la chiesa dei Cappuccini, è stata allestita la camera ardente. Centinaia di persone – amici, colleghi, cittadini comuni – hanno fatto la fila per rendere omaggio al brigadiere. In un clima di commozione profonda, si sono susseguiti momenti di silenzio, abbracci e lacrime. Presenti anche personalità del mondo politico, tra cui Arianna Meloni, sorella della premier e dirigente di Fratelli d’Italia, e Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle. Una partecipazione trasversale che ha dimostrato come il sacrificio di Legrottaglie abbia toccato le coscienze al di là delle appartenenze politiche.
Le amministrazioni comunali di Ostuni, città natale del brigadiere, e di Francavilla Fontana, sede del Nucleo Operativo Radiomobile in cui prestava servizio, hanno proclamato il lutto cittadino. Le bandiere a mezz’asta, le attività sospese e il silenzio composto delle comunità rappresentano un segno tangibile del rispetto e dell’affetto nei confronti di un uomo che ha incarnato fino all’ultimo il valore del dovere.
Intanto, le indagini sull’agguato che ha stroncato la vita del brigadiere proseguono senza sosta. Nella mattinata di sabato, presso il carcere di Taranto, si è svolta l’udienza di convalida del fermo per Camillo Giannattasio, 57 anni, arrestato dopo essere stato rintracciato nei campi di Grottaglie. Al momento dell’azione criminale, Giannattasio si trovava insieme a Michele Mastropietro, 59 anni, deceduto nello scontro a fuoco con le forze dell’ordine.
Assistito dall’avvocato Luigi Danucci, Giannattasio ha chiesto di essere sottoposto al test dello “stub”, finalizzato a rilevare la presenza di residui di polvere da sparo su mani, braccia e abiti. Questo esame sarà cruciale per stabilire il suo coinvolgimento diretto nello scontro. Gli investigatori, coordinati dalla procura, stanno lavorando per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti, analizzando ogni dettaglio dell’operazione.
La speranza condivisa da tutti – cittadini, familiari, forze dell’ordine e istituzioni – è che venga fatta piena luce su quanto accaduto e che la giustizia possa rendere onore a chi ha perso la vita nell’adempimento del proprio dovere. La figura di Carlo Legrottaglie resta un simbolo di integrità, coraggio e servizio allo Stato, un esempio da ricordare e tramandare alle generazioni future.