Robert Kennedy Jr. Sconvolge la Sanità USA: Licenziato l’intero Comitato Vaccini del CDC

Il sistema sanitario pubblico degli Stati Uniti è stato recentemente travolto da un terremoto politico e istituzionale senza precedenti. A sollevare un’ondata di polemiche e sconcerto è stata la decisione del Segretario alla Salute, Robert Kennedy Jr., di licenziare in blocco tutti i 17 membri dell’ACIP (Advisory Committee on Immunization Practices), il comitato scientifico che per anni ha orientato le politiche vaccinali del governo americano sotto l’egida del CDC (Centers for Disease Control and Prevention).

Robert Kennedy Jr., noto per le sue posizioni fortemente critiche verso i vaccini e per la sua vicinanza a movimenti no-vax, ha motivato questa decisione come parte di una “riforma necessaria” per ristabilire la fiducia del pubblico nelle istituzioni sanitarie. Tuttavia, le modalità e le tempistiche di tale intervento hanno suscitato gravi preoccupazioni nella comunità medica e scientifica, sia nazionale che internazionale.

Il primo campanello d’allarme è suonato già a maggio, quando Kennedy ha modificato in autonomia le linee guida del CDC sulla gestione del Covid-19. Senza alcuna consultazione con l’ACIP, ha revocato la raccomandazione ufficiale alla vaccinazione per i bambini e le donne in gravidanza, lasciando la decisione interamente alla discrezione individuale. Una scelta considerata da molti un grave errore strategico, capace di generare confusione nella popolazione e indebolire ulteriormente la fiducia nei confronti delle indicazioni scientifiche.

Con un editoriale pubblicato sul Wall Street Journal, Kennedy ha annunciato pubblicamente il licenziamento dell’intero comitato ACIP, giustificandolo con la necessità di “eliminare i conflitti di interesse” e “ripulire” la sanità pubblica da presunte influenze dell’industria farmaceutica. Il tono dell’annuncio e l’assenza di una consultazione istituzionale hanno però acceso una miccia già vicina all’esplosione.

Tra i più critici c’è stato Chuck Schumer, leader della maggioranza democratica al Senato, che ha commentato duramente: “Licenziare esperti che hanno dedicato la loro carriera alla protezione dei bambini da malattie mortali non è una riforma, ma un atto sconsiderato e pericoloso. Questa decisione non si basa sulla scienza, ma su teorie complottistiche che danneggiano la salute pubblica”.

La mossa di Kennedy ha generato un’ondata di reazioni nel mondo medico. Molti epidemiologi, virologi e operatori della sanità pubblica hanno denunciato il rischio di una “deriva ideologica” che mina il ruolo delle evidenze scientifiche nel processo decisionale. Alcuni hanno anche espresso timori che ciò possa tradursi in un aumento dei casi di malattie prevenibili, soprattutto nei gruppi più vulnerabili come i bambini, gli anziani e le persone immunocompromesse.

Nonostante le forti critiche, il Dipartimento della Salute ha confermato che il prossimo incontro del comitato ACIP si terrà regolarmente il 25 giugno. Questo significa che, per garantire la continuità istituzionale, i nuovi membri dovranno essere selezionati e nominati entro un termine molto ristretto. Al momento, però, non sono stati resi noti né i criteri di selezione né i nomi dei potenziali sostituti.

Dietro questa operazione si cela una visione profondamente diversa del rapporto tra Stato, scienza e cittadino. Kennedy, figlio di una delle famiglie più influenti della storia americana, da anni si batte per una maggiore trasparenza in campo sanitario, ma le sue posizioni sono spesso state accusate di populismo e disinformazione.

La comunità scientifica ora si interroga sul futuro della politica vaccinale americana. Se da un lato l’intenzione di ripristinare la fiducia del pubblico può essere vista come un obiettivo legittimo, dall’altro le modalità con cui viene perseguito rischiano di produrre effetti contrari, generando incertezza, sfiducia e disorientamento.

In un’epoca in cui le fake news si diffondono con estrema rapidità e la scienza è costantemente sotto attacco, il ruolo di organismi indipendenti come l’ACIP è fondamentale per garantire che le politiche sanitarie siano basate su dati solidi e verificati, non su ideologie o pressioni politiche.

Nei prossimi giorni si capirà meglio quale sarà la nuova direzione della sanità pubblica americana. Ma una cosa è certa: la decisione di Kennedy ha già segnato un punto di rottura con il passato e apre un dibattito che andrà ben oltre i confini degli Stati Uniti.

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