Una tragedia scioccante ha colpito il Montenegro, lasciando sgomenta l’opinione pubblica locale e internazionale. Tijana Radonjic, una giovane modella e studentessa serba di soli 19 anni, ha perso la vita in circostanze drammatiche durante una normale attività di parasailing nella zona costiera di Budva. L’episodio, avvenuto mentre la ragazza stava partecipando a un video promozionale, ha sollevato interrogativi inquietanti su sicurezza, attrezzature e dinamiche psicologiche legate a questa pratica sportiva.
Secondo quanto emerso dai primi accertamenti, Tijana avrebbe improvvisamente slacciato l’imbragatura di sicurezza mentre si trovava in volo a circa 50 metri di altezza. Le immagini video che hanno documentato il momento mostrano la giovane apparentemente in preda a un attacco di panico. Pochi istanti dopo, la modella è precipitata nel vuoto, trovando la morte sul colpo. Il video, divenuto virale sui social, ha acceso l’attenzione pubblica e portato le autorità montenegrine ad avviare immediatamente un’indagine approfondita.
L’ipotesi dell’attacco di panico, che avrebbe spinto Tijana a liberarsi inconsciamente dell’imbragatura, è attualmente al vaglio degli inquirenti. Non si esclude tuttavia che possano esserci state negligenze tecniche o malfunzionamenti dell’equipaggiamento. La famiglia della vittima, distrutta dal dolore, ha espresso forti dubbi sulle versioni fornite finora e ha chiesto che venga fatta piena luce su ogni aspetto dell’accaduto.
Il titolare dell’agenzia di paracadutismo coinvolta ha raccontato che Tijana sembrava serena e felice prima del decollo. “Non mostrava alcun segno di paura, né durante l’addestramento né poco prima di prendere il volo. Ha salutato con entusiasmo gli amici rimasti sulla spiaggia. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare ciò che stava per accadere. Non comprendiamo perché abbia deciso di sganciare la cintura, forse l’ha fatto in preda al panico, senza lucidità”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata al New York Post.
Le autorità hanno intanto sequestrato le attrezzature utilizzate per condurre una verifica tecnica completa. Fondamentale sarà anche l’autopsia, che potrà fornire ulteriori dettagli sullo stato fisico e mentale della giovane al momento dell’incidente. In parallelo, la polizia ha ascoltato i testimoni presenti sulla spiaggia e nel team dell’organizzazione, nel tentativo di ricostruire con esattezza ogni secondo della tragica sequenza.
I genitori di Tijana, Branka e Goran, si sono rivolti ai media visibilmente sconvolti. “Non possiamo accettare la sua morte, vogliamo sapere tutta la verità. Nostro figlio ci ha lasciato troppo presto e in un modo che non ha senso. Era una ragazza piena di vita, con tanti sogni. Se qualcosa non ha funzionato, qualcuno deve assumersi la responsabilità”, hanno dichiarato con fermezza. I due hanno anche sottolineato il coraggio della figlia, che – secondo alcuni presenti – avrebbe tentato in extremis di chiedere aiuto.
Infatti, alcune testimonianze riferiscono di aver sentito Tijana gridare disperatamente: “Fatemi scendere, mettetemi giù!”. Parole che potrebbero indicare un forte stato di disagio psicologico nel momento del volo. Questo dettaglio ha spinto gli inquirenti a non escludere alcuna ipotesi, compresa quella di un improvviso cedimento emotivo.
Nel frattempo, l’opinione pubblica si interroga sulla sicurezza di attività turistiche ad alta quota, spesso vendute come esperienze emozionanti ma che, se non adeguatamente controllate, possono trasformarsi in tragedie. L’episodio ha riacceso il dibattito sulla necessità di regolamentazioni più rigide e controlli sistematici, soprattutto in contesti turistici ad alta affluenza come Budva.
La comunità locale e i follower di Tijana sui social hanno espresso profondo cordoglio. Numerosi i messaggi di affetto, le candele accese e i fiori lasciati in sua memoria. La giovane era molto amata per la sua energia, la sua spontaneità e la passione con cui affrontava ogni progetto.
Il dolore per la sua perdita è immenso, ma la famiglia non intende lasciar cadere il caso nel silenzio. Si attendono ora i risultati dell’autopsia e delle perizie tecniche, che potrebbero essere determinanti per comprendere fino in fondo una vicenda che ha strappato via una giovane vita nel pieno della sua fioritura.