Bambina di 2 anni e nonna aggredite da un pitbull ad Agliana: ricoverate in codice rosso, indagini in corso

Un episodio di straordinaria gravità ha colpito la tranquilla comunità di Agliana, in provincia di Pistoia, lasciando tutti sotto shock. Una bambina di soli due anni e sua nonna sono state attaccate da un pitbull mentre si trovavano nel cortile della casa dello zio della piccola. L’aggressione è avvenuta in modo repentino e violento, costringendo i soccorritori a intervenire d’urgenza. La vicenda ha riaperto il dibattito sull’importanza di una corretta gestione degli animali da compagnia, soprattutto in presenza di bambini e persone vulnerabili.

Secondo le prime informazioni, l’aggressione è avvenuta in una proprietà privata, dove la bambina si trovava in visita insieme alla nonna. Il cane, di razza pitbull, sarebbe di proprietà della fidanzata dello zio della piccola. La donna deteneva tre cani, ma solo uno di essi avrebbe compiuto l’attacco. Ancora non sono chiare le circostanze che hanno portato all’improvvisa reazione violenta dell’animale, e le forze dell’ordine stanno lavorando per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti.

Nel tentativo disperato di proteggere la nipotina, la nonna è intervenuta e ha cercato di frapporsi tra il cane e la bimba. Purtroppo, anche lei è stata aggredita, riportando morsi e lesioni su diverse parti del corpo. La scena che si è presentata ai soccorritori è stata drammatica. La bambina, in condizioni particolarmente critiche, è stata elitrasportata d’urgenza all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Ha riportato gravi ferite alla gamba e all’addome, e i medici la stanno sottoponendo a cure intensive.

La nonna, seppur ferita, è stata trasferita con un altro elicottero all’ospedale San Jacopo di Pistoia. Le sue condizioni sono più stabili rispetto a quelle della nipote, ma ha comunque subito diversi traumi. Anche la madre della bambina ha avuto bisogno di assistenza medica dopo essere stata colpita da un malore alla vista della scena e si trova attualmente sotto osservazione nello stesso ospedale.

Le autorità locali – carabinieri e polizia municipale – hanno immediatamente avviato le indagini per chiarire eventuali responsabilità. Il pitbull responsabile dell’aggressione è stato posto sotto sequestro, come previsto dalla normativa vigente in questi casi. I militari stanno anche valutando la posizione legale della proprietaria del cane, per verificare se ci siano state negligenze o violazioni delle regole di custodia.

Le cause dell’attacco restano ancora ignote. Gli esperti ipotizzano che l’animale possa essere stato stressato o abbia percepito un pericolo, ma sono solo supposizioni. Saranno i successivi accertamenti veterinari e comportamentali a fornire eventuali risposte. La comunità, nel frattempo, è profondamente turbata. Non sono mai accaduti episodi di tale gravità in zona e l’intera popolazione si è stretta attorno alla famiglia coinvolta.

Il sindaco di Agliana, Luca Benesperi, ha espresso il suo sgomento con parole toccanti: “Siamo scioccati, un fatto del genere non era mai accaduto da noi. Mi auguro con tutto il cuore che la bambina e sua nonna possano riprendersi completamente. È una tragedia che ci fa riflettere sul dovere di garantire la sicurezza nei luoghi privati, specie quando ci sono animali potenzialmente pericolosi.”

Questo evento mette nuovamente in luce l’urgenza di affrontare in modo serio il tema della convivenza tra persone e animali domestici. Seppur i cani, inclusi quelli di razza considerata “forte” come i pitbull, possano essere animali affettuosi e fedeli, è imprescindibile adottare tutte le misure necessarie per prevenire comportamenti aggressivi. L’educazione dell’animale, l’ambiente in cui vive e la sorveglianza costante diventano elementi fondamentali per evitare simili tragedie.

La vicenda di Agliana rimarrà per molto tempo impressa nella memoria della comunità. Ora l’attenzione è rivolta tutta verso la salute delle vittime, nella speranza che la bambina possa superare questo difficile momento. Allo stesso tempo, si auspica che l’episodio diventi occasione per un serio confronto sul rispetto delle normative legate alla detenzione e al controllo degli animali, con l’obiettivo di evitare che simili drammi si ripetano in futuro.

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