Condannata all’ergastolo la madre che ha venduto la figlia a uno sciamano: la piccola Joshlin è ancora scomparsa

Una madre condannata all’ergastolo per aver venduto la figlia a uno sciamano: la piccola Joshlin è ancora dispersa

Un caso scioccante ha sconvolto l’opinione pubblica in Sudafrica e ha trovato risonanza anche nei media internazionali. A Città del Capo, una donna di 35 anni, Raquel Smith, è stata condannata all’ergastolo per aver venduto la propria figlia di appena sei anni a uno sciamano per 800 sterline, l’equivalente di circa 950 euro. Un crimine agghiacciante che ha lasciato la comunità senza parole, soprattutto perché la bambina, di nome Joshlin, risulta ancora oggi scomparsa.

La scomparsa della piccola e l’inizio delle indagini

Joshlin era una bambina dal volto dolce e dalla pelle chiara, una caratteristica che, secondo quanto riportato, avrebbe attirato l’attenzione di un “guaritore tradizionale”, uno sciamano della zona. La madre, insieme al compagno Jacquen Apollis e a un amico, Seveno van Rhyn, avrebbe organizzato la “vendita” della bambina al cosiddetto guaritore per una somma irrisoria, giustificata con presunti “rituali” e credenze esoteriche.

La piccola è stata vista l’ultima volta nel quartiere dove abitava, poi è sparita nel nulla. Le ricerche sono iniziate subito, coinvolgendo sia le autorità che i volontari. Tuttavia, fin dall’inizio, la madre si è mostrata evasiva, reticente e, in più di un’occasione, ha fornito versioni contraddittorie degli eventi. Questo ha spinto gli investigatori a sospettare del suo coinvolgimento diretto nella scomparsa.

Le inquietanti rivelazioni durante il processo

Il processo a carico di Raquel Smith si è svolto nell’arco di sei settimane e ha portato alla luce dettagli raccapriccianti. Testimoni chiave hanno fornito elementi cruciali per la ricostruzione dei fatti. Un’insegnante di Joshlin ha riferito di una frase scioccante pronunciata dalla madre durante le ricerche: “È già in un container diretto verso l’Africa Occidentale.”

Le dichiarazioni hanno suscitato profondo sgomento. Un pastore locale ha testimoniato in aula affermando di aver sentito la Smith parlare apertamente del desiderio di vendere anche gli altri suoi figli. Un comportamento allarmante che ha confermato la totale assenza di empatia da parte della donna e il coinvolgimento diretto in un traffico disumano.

Durante il procedimento, nessuno dei tre imputati ha collaborato con la giustizia per fornire informazioni sul luogo dove si troverebbe Joshlin. Questa ostinazione ha aggravato ulteriormente la loro posizione, portando la corte a infliggere la pena massima possibile.

La condanna e l’impatto sulla comunità

Raquel Smith è stata condannata all’ergastolo per rapimento e tratta di esseri umani. Anche Jacquen Apollis e Seveno van Rhyn hanno ricevuto pene severe per il loro coinvolgimento. Tuttavia, la sentenza non ha portato alla chiusura del caso. Joshlin è ancora dispersa e il dolore della sua assenza pesa come un macigno sulla famiglia allargata e sulla comunità locale, che continua a chiedersi dove si trovi la bambina e se sia ancora viva.

Le autorità sudafricane, nonostante la sentenza, mantengono aperte le indagini per tentare di ritrovare la piccola. Il timore è che sia stata coinvolta in un traffico internazionale di minori, una realtà purtroppo ancora diffusa in diverse regioni del mondo.

Il dibattito sulla protezione dei minori

Questa vicenda ha riportato al centro dell’attenzione pubblica il tema della vulnerabilità dei minori, soprattutto in contesti sociali e familiari fragili. Organizzazioni per la difesa dei diritti dell’infanzia hanno sottolineato l’urgenza di potenziare i servizi sociali e le misure di prevenzione per intercettare situazioni di rischio prima che degenerino in tragedie.

Anche il ruolo delle credenze tradizionali è stato messo in discussione. In alcune comunità, l’influenza di guaritori o sciamani può diventare pericolosa, specialmente quando si mescola con povertà estrema, ignoranza e disperazione. In questo contesto, la vendita di un minore può essere giustificata da superstizioni e pratiche pseudo-religiose che non trovano alcuna giustificazione nella legge o nell’etica umana.

La speranza di ritrovare Joshlin

Nonostante la condanna dei colpevoli, la giustizia non sarà completa fino a quando Joshlin non verrà ritrovata. Le autorità hanno invitato chiunque sia in possesso di informazioni utili a farsi avanti. Il caso rimane aperto e la speranza è che, un giorno, la verità possa emergere e che la bambina possa essere riportata sana e salva.

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