Tragedia a Montegrotto Terme: ciclista investito e ucciso durante un allenamento
Una tranquilla domenica all’insegna dello sport e della passione per la bicicletta si è trasformata in un dramma sconvolgente nella provincia di Padova. Franco Ferrarese, un ciclista di 67 anni originario di Monselice, ha perso la vita a seguito di un terribile incidente avvenuto mentre si allenava in gruppo lungo via Croce Rossa, nel comune di Montegrotto Terme.
La dinamica dell’incidente
Erano circa le 11:30 del mattino di domenica 25 maggio quando la tragedia ha colpito. Ferrarese, insieme ad altri compagni ciclisti, stava percorrendo una strada molto frequentata dagli appassionati delle due ruote. Per motivi ancora da accertare, l’uomo avrebbe perso temporaneamente il contatto con il gruppo e si sarebbe spostato leggermente verso il centro della carreggiata.
Proprio in quel momento, una Fiat 500 condotta da una donna stava effettuando un sorpasso. L’impatto con il ciclista è stato inevitabile. Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli inquirenti, la conducente avrebbe visto comparire il ciclista all’improvviso e non avrebbe avuto il tempo materiale per evitarlo.
I soccorsi e il tragico epilogo
I soccorsi sono stati immediati. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i sanitari del 118, che hanno stabilizzato Ferrarese e lo hanno trasportato d’urgenza all’ospedale di Padova. Le sue condizioni sono apparse subito critiche, a causa delle gravi lesioni riportate nell’impatto.
Nonostante l’intervento rapido dei medici e le cure prestate in ospedale, il 67enne non ce l’ha fatta. Franco Ferrarese è deceduto poco dopo il ricovero, lasciando nello sconforto non solo la sua famiglia ma anche l’intera comunità di Monselice, dove era conosciuto e stimato.
La conducente sotto shock
La donna alla guida dell’auto, visibilmente sconvolta per l’accaduto, è stata ascoltata dalle forze dell’ordine. Ha dichiarato che il ciclista sarebbe apparso improvvisamente davanti alla sua auto e che, nonostante abbia tentato di frenare, l’urto è stato inevitabile.
Al momento, non risulta che la donna fosse sotto effetto di sostanze o alcolici, ma sarà comunque sottoposta a tutti gli accertamenti di rito. I carabinieri della Compagnia di Abano, giunti sul luogo dell’incidente, hanno effettuato i rilievi necessari e disposto il sequestro dei veicoli coinvolti.
Le indagini in corso
Le autorità competenti hanno avviato un’indagine per chiarire l’esatta dinamica dei fatti. Uno degli elementi al centro dell’attenzione sarà la manovra di sorpasso effettuata dalla conducente. Gli inquirenti dovranno stabilire se essa sia stata eseguita in condizioni di sicurezza e nel rispetto del codice della strada, o se invece si sia trattato di un gesto azzardato, potenzialmente evitabile.
L’ipotesi di un comportamento imprudente non è esclusa, e sarà l’analisi dei rilievi, insieme all’eventuale testimonianza di altri ciclisti presenti, a determinare eventuali responsabilità. La procura valuterà se procedere con ulteriori accertamenti e con l’apertura di un fascicolo per omicidio stradale.
Il cordoglio della comunità
La notizia della morte di Franco Ferrarese ha colpito profondamente la cittadinanza di Monselice, dove l’uomo era molto conosciuto. In paese lo ricordano come una persona appassionata, gentile e sempre disponibile. Amava il ciclismo, una passione coltivata da anni con dedizione e rispetto per la strada.
Tanti messaggi di cordoglio sono stati pubblicati anche sui social, da amici, conoscenti e membri delle associazioni sportive locali, che hanno voluto esprimere la loro vicinanza alla famiglia in un momento di dolore così grande.
Sicurezza stradale sotto i riflettori
Questo tragico episodio riaccende i riflettori sul tema della sicurezza stradale, soprattutto per chi pratica sport su due ruote. Le strade, spesso condivise da automobilisti e ciclisti, richiedono attenzione, rispetto reciproco e una consapevolezza costante del rischio.
Incidenti come quello di Montegrotto Terme ricordano quanto sia fragile l’equilibrio tra passione e pericolo sulle nostre strade. Le istituzioni e le autorità sono chiamate ancora una volta a riflettere su misure efficaci per tutelare chi sceglie la bicicletta come mezzo di svago, sport o trasporto.