Omicidio Liliana Resinovich: le gravi accuse contro Sebastiano Visintin e la sua scomparsa dopo la svolta delle indagini

Le indagini sulla misteriosa morte di Liliana Resinovich, la donna scomparsa e poi ritrovata senza vita nel gennaio del 2022 a Trieste, stanno vivendo un nuovo capitolo decisivo. Nelle ultime ore, la Procura di Trieste ha formalizzato pesanti accuse nei confronti del marito della vittima, Sebastiano Visintin, dando una svolta significativa al caso che da mesi tiene con il fiato sospeso l’opinione pubblica.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale e confermato dagli atti depositati, il pubblico ministero Iozzi ha formulato una ricostruzione dettagliata dei fatti, culminata in una richiesta di incidente probatorio a carico di Claudio Sterpin, amico storico di Liliana. Questa richiesta, presentata alla giudice per le indagini preliminari Flavia Mangiante del Tribunale di Trieste, contiene una tesi precisa e drammatica: Liliana sarebbe stata uccisa dal marito nel parco dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni.

Il punto più inquietante della ricostruzione è racchiuso in una frase che non lascia spazio a interpretazioni: “Visintin aggredì e soffocò Liliana Resinovich”. Secondo i testimoni ascoltati dagli inquirenti, nella mattinata del 5 gennaio – giorno in cui si presume sia avvenuto il delitto – alcuni operatori sanitari presenti nel parco avrebbero notato un uomo con la barba bianca, vestito di scuro e con in mano una torcia accesa, aggirarsi tra gli alberi prima dell’alba. In quella stessa area, poco tempo dopo, è stato rinvenuto il corpo senza vita della donna, abbandonato tra la vegetazione.

Il nome di Sebastiano Visintin, già noto per le sue numerose interviste televisive e la sua esposizione mediatica nei mesi successivi alla scomparsa della moglie, oggi appare tra gli indagati. E in questo momento, secondo fonti investigative, risulterebbe irreperibile. Nessuna traccia della sua presenza, né fisica né digitale, se non un ultimo post pubblicato sui social venti ore fa, in cui Visintin ha condiviso una fotografia della moglie, un gesto che ha già compiuto più volte in passato. Nelle settimane precedenti, infatti, l’uomo aveva pubblicato numerose immagini che ritraevano la coppia in momenti felici, quasi a voler mantenere vivo un legame che ora viene messo in discussione dalle gravi accuse.

Da allora, però, nessun altro segnale è arrivato da lui. Il silenzio improvviso e l’assenza di comunicazioni dopo la notizia dell’incidente probatorio fanno aumentare i sospetti e l’ansia attorno a questa vicenda, già segnata da dubbi e interrogativi irrisolti. Cosa sta accadendo a Sebastiano Visintin? È in fuga? O si è semplicemente chiuso in un doloroso silenzio per il peso delle accuse ricevute?

Gli inquirenti stanno cercando di rintracciarlo e allo stesso tempo proseguono il lavoro investigativo per chiarire ogni dettaglio. L’amico Claudio Sterpin, coinvolto nella richiesta di incidente probatorio, potrebbe rivelarsi una figura chiave per comprendere meglio i rapporti tra Liliana, il marito e le dinamiche familiari che avrebbero potuto sfociare in una tragedia.

L’interesse mediatico attorno al caso è tornato altissimo. I cittadini di Trieste, e non solo, seguono con attenzione ogni evoluzione. Le reazioni sui social si moltiplicano, tra chi esprime stupore per questa svolta e chi, invece, aveva già maturato sospetti sul comportamento di Visintin. La comunità chiede verità e giustizia per Liliana, una donna descritta da amici e conoscenti come gentile, riservata e generosa.

È ancora presto per sapere se l’accusa reggerà in fase processuale e se Visintin verrà formalmente arrestato o sottoposto a ulteriori misure. Ma il clima intorno al caso è cambiato: da una fase di attesa e dolore si è passati a una fase giudiziaria concreta, che potrebbe finalmente condurre a una verità processuale.

Nel frattempo, l’Italia intera resta in attesa, con il fiato sospeso, di conoscere gli sviluppi futuri. Liliana merita giustizia, e la sua memoria continua a vivere nel cuore di chi l’ha conosciuta e amata. Ora spetta alla magistratura fare piena luce sui fatti e stabilire le responsabilità di un caso che ha sconvolto l’opinione pubblica e scosso profondamente la città di Trieste.

Related Posts