Tragedia sull’Alphubel: valanga uccide due escursionisti italiani, dolore a Cesano Maderno e Lacchiarella

Una tragedia ha colpito le Alpi svizzere sabato 17 maggio, quando una valanga si è staccata sull’Alphubel, nel Cantone Vallese, travolgendo e uccidendo due giovani escursionisti italiani. Le vittime, Giorgia Rota di 29 anni e Alessandro Aresi di 30, erano entrambe originarie della provincia di Milano. Erano partiti all’alba per affrontare la salita alla vetta, ma la natura, imprevedibile e spietata, ha interrotto bruscamente il loro cammino.

Il distacco della slavina è avvenuto nella zona di Täsch, un’area alpina affascinante ma anche notoriamente rischiosa per chi pratica l’alpinismo. L’allarme è scattato immediatamente e le squadre di soccorso svizzere sono intervenute tempestivamente, ma per i due giovani italiani non c’è stato nulla da fare. I loro corpi sono stati recuperati nella giornata stessa e l’identità delle vittime è stata confermata il giorno successivo, quando le famiglie sono state informate e hanno intrapreso il viaggio verso la Svizzera per il riconoscimento e l’inizio delle procedure di rimpatrio.

La notizia ha profondamente scosso le comunità di provenienza delle vittime. A Cesano Maderno, paese natale di Giorgia, il sindaco Gianpiero Bocca ha espresso tutto il suo dolore in un messaggio commosso: “L’ennesima tragedia che colpisce la nostra comunità in una settimana da dimenticare. Il mio pensiero e la mia vicinanza alla famiglia di Giorgia in questo momento di immenso dolore per una perdita senza senso”.

Anche a Lacchiarella, comune dove viveva Alessandro, la sindaca Antonella Violi ha voluto far sentire il sostegno dell’intera cittadinanza: “Non ci sono parole per alleviare il dolore delle famiglie di queste due giovani vite spezzate dalla forza della natura. L’amministrazione comunale si stringe intorno ai familiari, promettendo che Giorgia e Alessandro non saranno dimenticati. Più forte della morte è l’amore che lasciano dietro di sé”.

La tragedia dell’Alphubel non è stata l’unica in quel drammatico sabato. Un’altra valanga si è verificata quasi in contemporanea sul versante occidentale dell’Eiger, nella regione di Lauterbrunnen. In questo secondo evento, sette persone sono state coinvolte. Cinque di loro – una cittadina belga e quattro svizzeri – sono state travolte ma fortunatamente non hanno riportato ferite gravi. Purtroppo, due uomini appartenenti a un altro gruppo hanno perso la vita: uno è deceduto sul posto, mentre l’altro è morto poco dopo l’arrivo in ospedale.

Le autorità elvetiche hanno aperto un’inchiesta per chiarire la dinamica di entrambi gli incidenti. L’indagine relativa alla valanga dell’Eiger è sotto la direzione del Ministero pubblico regionale dell’Oberland bernese, che ha già iniziato la raccolta delle testimonianze e l’analisi delle condizioni meteorologiche e del manto nevoso che hanno preceduto il distacco.

Nel caso dell’Alphubel, si ipotizza che le temperature elevate e la recente instabilità del tempo possano aver contribuito al distacco della massa nevosa. Gli esperti svizzeri ricordano che, anche con condizioni meteo apparentemente favorevoli, la montagna può nascondere insidie letali. L’episodio rilancia il dibattito sulla sicurezza in montagna e sull’importanza di rispettare tutte le misure preventive prima di affrontare escursioni ad alta quota.

Giorgia e Alessandro erano due giovani appassionati di natura e montagna, accomunati da un amore sincero per l’alpinismo. Le loro vite si sono intrecciate nell’ultimo viaggio che, purtroppo, si è trasformato in un addio. In entrambi i comuni, è previsto un momento di commemorazione pubblica per ricordare le vittime e sostenere moralmente le famiglie, colpite da un dolore tanto improvviso quanto profondo.

Questa doppia tragedia rappresenta un durissimo colpo per due comunità lombarde e per l’intera nazione. L’Italia si stringe intorno alle famiglie di Giorgia e Alessandro, unite nella sofferenza per una perdita così assurda. Il silenzio che avvolge le vette dell’Alphubel oggi è anche il silenzio di un lutto che attraversa confini e unisce i cuori di chi resta.

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