Vittorio Sgarbi rassicura dopo il ricovero: “Sto meglio, ho rallentato. Sto tornando”
Dopo settimane di silenzio e preoccupazione, Vittorio Sgarbi è tornato a parlare in pubblico, rompendo finalmente il lungo silenzio che aveva alimentato apprensione tra i suoi sostenitori. Il critico d’arte e politico, che era stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma a causa di una forma acuta di depressione, ha voluto condividere un messaggio di rassicurazione sulle sue condizioni di salute, ringraziando coloro che gli sono stati vicino in un momento tanto delicato.
A rendere ancora più tesi i giorni scorsi era stata una polemica che aveva coinvolto la figlia Evelina. Quest’ultima, parlando della situazione del padre, aveva confessato di sentirsi “non gradita” da alcune persone vicine a Sgarbi. Un’affermazione che aveva alimentato il chiacchiericcio, ma che lo stesso critico non ha voluto commentare ulteriormente, preferendo concentrare l’attenzione su ciò che davvero conta in questo momento: la salute e la ripresa.
Il giorno del suo 73esimo compleanno, l’8 maggio, la compagna Sabrina Colle ha pubblicato sui social una tenera foto in cui i due si scambiano un bacio, accompagnata da parole affettuose. Un gesto semplice, ma ricco di significato, che ha fatto il giro del web. Un’immagine che ha rasserenato i fan e ha mostrato la vicinanza affettiva che continua a circondare Sgarbi, nonostante le difficoltà.
In un’intervista concessa al Corriere della Sera, Sgarbi ha raccontato con sincerità ciò che ha vissuto durante il periodo di ricovero. “Mi sento meglio”, ha detto. “Ho cercato di prendermi cura di me stesso, del mio corpo e anche della mia mente. Ho rallentato i ritmi, e ne avevo davvero bisogno. Non si può andare sempre a cento all’ora”.
Con il suo solito stile diretto, ha rassicurato tutti affermando: “Sto tornando”. Parole semplici ma potenti, capaci di far tirare un sospiro di sollievo a chi temeva per la sua salute. Sgarbi ha poi aggiunto che, nonostante la degenza, non ha mai smesso di lavorare. “Ho continuato a scrivere. Non mi sono mai fermato, e in questi mesi è uscito il mio libro sulla Natività. A breve ne uscirà un altro. La scrittura per me è vita”.
Questo attaccamento alla cultura, all’arte e alla parola scritta è da sempre il filo conduttore della sua esistenza. Anche nei momenti più difficili, Sgarbi ha dimostrato di non voler interrompere il dialogo con il mondo, e di voler trasformare la sofferenza in creazione, in pensiero.
Infine, ha voluto ringraziare chi gli ha dimostrato affetto. “È vero, ho ricevuto tantissimi messaggi. Mi dispiace di non essere riuscito a rispondere a tutti, ma ci tengo a ringraziare chi mi è stato vicino. È stato un conforto sapere di non essere solo”.
Le sue parole rivelano una nuova consapevolezza, quasi una rinnovata umanità, che si affianca all’immagine forte e spesso polemica che da sempre lo caratterizza. Il pubblico che lo ha seguito per anni lo ritrova oggi più riflessivo, più attento al proprio benessere, ma con la stessa passione e voglia di dire la sua.
La vicenda di Sgarbi ricorda a tutti, ancora una volta, quanto sia importante prendersi cura della propria salute mentale, e quanto il supporto delle persone care possa fare la differenza. Il critico d’arte ha deciso di condividere pubblicamente il proprio percorso di fragilità e di guarigione, dimostrando che anche chi è sempre apparso forte può attraversare momenti bui.
Ora, con il suo ritorno annunciato, i riflettori si riaccendono su di lui. Ma questa volta con uno sguardo diverso: meno giudicante, più umano. Un Sgarbi che si racconta non solo attraverso l’arte e le polemiche, ma anche con la forza di un uomo che non ha avuto paura di mostrarsi vulnerabile.