La direttrice generale dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Piacenza, Paola Bardasi, ha rotto il silenzio con parole dure e un forte senso di responsabilità in merito al caso che ha profondamente scosso l’ambiente ospedaliero della città. Il protagonista negativo della vicenda è Emanuele Michieletti, responsabile del reparto di radiologia dell’ospedale, arrestato e posto agli arresti domiciliari con gravi accuse di violenza sessuale aggravata e atti persecutori nei confronti di colleghe, dottoresse e infermiere.
Con grande lucidità e determinazione, Bardasi ha affrontato pubblicamente la questione, lodando il coraggio della prima dottoressa che ha deciso di denunciare l’accaduto, rompendo il muro di omertà e paura che da tempo aleggiava nel reparto. “Voglio innanzitutto ringraziare profondamente la collega che, con grande coraggio, ha scelto di rivolgersi direttamente a me per denunciare i fatti. È stato un gesto di fiducia che ho molto apprezzato. Come donna, apprendere quanto accaduto è stato per me estremamente doloroso”, ha dichiarato la direttrice in un’intervista riportata da Repubblica.
Le indagini, avviate subito dopo la segnalazione, hanno rivelato un quadro inquietante: nel giro di appena 45 giorni, Michieletti avrebbe compiuto 32 atti di abuso su altrettante professioniste, tra medici e infermiere. Di fronte a tali fatti, l’Azienda sanitaria ha proceduto con il licenziamento immediato del responsabile, per giusta causa, senza attendere l’esito del processo penale. “Non sono un magistrato – ha precisato Bardasi – ma al di là delle sentenze, i comportamenti hanno un peso, soprattutto quando si rivestono ruoli apicali. Per quanto ci riguarda, dal punto di vista del diritto del lavoro, il quadro emerso è più che sufficiente per adottare provvedimenti immediati e decisi”.
L’azienda, nel frattempo, ha avviato le procedure per costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario. L’obiettivo è duplice: ottenere giustizia e tutelare tutte le persone coinvolte, soprattutto le donne che potrebbero emergere come vittime man mano che le indagini proseguono. “Appena sarà possibile, vogliamo comprendere a fondo tutto ciò che è accaduto e proteggere ogni persona coinvolta, senza lasciare nessuno indietro”, ha aggiunto Bardasi.
Il caso ha inoltre portato alla luce un clima lavorativo tossico, fatto di silenzi, ricatti e timori, che sembrava ormai normalizzato all’interno del reparto di radiologia. La direttrice non ha nascosto quanto sia stato difficile scardinare questo sistema. “Credo che la direzione che rappresento abbia sconvolto e cambiato molti equilibri, anche a costo di fatica e incomprensioni. Sono fatti gravissimi che mi toccano anche a livello personale, ma sono sicura che potete comprendere. L’azienda è composta da oltre 4.000 persone e, credetemi, la stragrande maggioranza di loro – direi almeno 3.995 – sono professionisti seri, che lavorano ogni giorno con dedizione e rispetto. Questo non va dimenticato, anche di fronte a un episodio tanto grave come questo”.
Paola Bardasi ha voluto poi sottolineare che, proprio a seguito di questo evento drammatico, è già stato avviato un progetto specifico per “curare le ferite” lasciate all’interno del reparto. “Quando sono venuta a conoscenza di quanto stava succedendo, è stato un momento terribile. Ma è proprio in questi frangenti che bisogna reagire, essere presenti, offrire forza a chi è più fragile. Tutta la direzione si è attivata, compresi i miei colleghi e il nostro legale interno”, ha raccontato con determinazione.
L’intervento previsto sarà realizzato in collaborazione con il nuovo direttore del reparto, il dottor Giuseppe Marchesi. Sarà un percorso volto non solo a ricostruire un ambiente sicuro, ma anche a ripristinare un clima di fiducia tra colleghi e a sostenere psicologicamente chi è stato colpito dagli eventi.
Il caso Michieletti rappresenta una profonda ferita per l’intera comunità ospedaliera di Piacenza, ma anche un punto di svolta. Grazie al coraggio di chi ha denunciato e alla prontezza dell’azienda nel prendere decisioni chiare, si sta aprendo un nuovo capitolo fatto di trasparenza, rispetto e responsabilità.