Il tragico epilogo della scomparsa di Gina Monaco: ritrovato il corpo dopo oltre un mese di ricerche
Dopo oltre un mese di angosciose ricerche, si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda di Gina Monaco, la sessantenne di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, scomparsa lo scorso 6 aprile. Questa mattina, infatti, è stato ritrovato un corpo senza vita in una zona rurale della contrada Moretto, un’area boscosa situata non lontano dall’abitazione della donna. Sebbene siano ancora in corso accertamenti ufficiali per confermare l’identità, ci sono pochi dubbi sul fatto che si tratti proprio di Gina.
Le autorità sono ora al lavoro per chiarire le circostanze esatte della sua morte, che restano avvolte nel mistero. Il caso aveva già attirato l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale grazie alla trasmissione “Chi l’ha visto?” in onda su Rai 3, che se ne era occupata in più occasioni, inclusa la puntata andata in onda proprio la sera prima del ritrovamento.
La sparizione improvvisa e il mistero
Gina Monaco era stata vista l’ultima volta la mattina del 6 aprile. Un video registrato da una telecamera di sorveglianza installata vicino alla sua abitazione la mostra mentre si allontana da casa, apparentemente tranquilla, intorno alle prime ore del giorno. Questo è stato uno degli ultimi indizi concreti su cui si sono concentrate le indagini.
Le ricerche, avviate immediatamente dopo la denuncia di scomparsa presentata dai familiari, si sono concentrate fin da subito in un’area boscosa vicina alla sua casa, proprio nella zona di contrada Moretto. La donna era uscita portando con sé solo un sacchetto della spazzatura, un dettaglio che, col senno di poi, appare inquietante.
Secondo le dichiarazioni del marito, Gina sarebbe uscita accompagnata da un operaio che lavora per la loro ditta di marmi. L’uomo ha riferito che la moglie sembrava calma e non mostrava segnali particolari di agitazione. Tuttavia, poco dopo quell’ultimo avvistamento, il suo telefono cellulare ha smesso di trasmettere segnali. L’ultima cella telefonica agganciata si trovava proprio in contrada Moretto, confermando che la donna non si era allontanata molto dalla zona.
Il ritrovamento e le indagini in corso
Il corpo rinvenuto oggi si trovava in una zona isolata, difficile da raggiungere, ed è stato individuato grazie a un’intensificazione delle ricerche nella zona già nota agli investigatori. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, il medico legale e la scientifica, che hanno provveduto a effettuare i primi rilievi. Saranno ora gli esami autoptici e medico-legali a stabilire con esattezza le cause della morte e a indicare se vi siano segni di violenza o se la donna sia deceduta per cause naturali o accidentali.
Non viene esclusa nessuna pista: si valutano sia l’ipotesi dell’incidente che quella, più inquietante, di un gesto volontario o addirittura di un coinvolgimento di terzi. Tutte le persone che avevano avuto contatti recenti con Gina saranno ascoltate nuovamente dagli inquirenti per cercare di ricostruire con precisione le ultime ore della donna.
Una comunità sotto shock
La notizia del ritrovamento ha scosso profondamente la comunità di Ceglie Messapica, che nelle ultime settimane aveva seguito con apprensione la vicenda. Gina era conosciuta e stimata in paese, e la sua scomparsa improvvisa aveva gettato nello sconforto non solo i familiari, ma anche amici e conoscenti. Tante le iniziative spontanee di ricerca nate tra i cittadini, che si erano uniti alle forze dell’ordine nelle perlustrazioni del territorio.
Adesso la comunità si stringe attorno alla famiglia, nella speranza che almeno l’autopsia possa fornire risposte definitive su quanto accaduto e porre fine a un dolore amplificato da settimane di attesa e incertezza.
In attesa di ulteriori sviluppi ufficiali, resta il grande interrogativo su cosa sia realmente successo a Gina Monaco quella mattina del 6 aprile. La speranza di ritrovarla viva si è purtroppo spenta, lasciando spazio alla necessità di verità e giustizia per una donna che, fino all’ultimo, tutti speravano potesse fare ritorno a casa.