Dopo lunghe ore di attesa e intensa preghiera, il Conclave ha finalmente raggiunto il quorum necessario per eleggere il 267° successore di San Pietro. Poco dopo, una colonna di fumo bianco ha cominciato ad alzarsi dal comignolo della Cappella Sistina, annunciando al mondo intero che la Chiesa cattolica ha un nuovo Papa. La notizia si è diffusa con estrema rapidità, diventando immediatamente un “breaking news” su tutte le principali testate internazionali, da CNN e BBC fino al New York Times.
A essere eletto è stato il cardinale Robert Francis Prevost, che si è appena affacciato dalla Loggia delle Benedizioni per il suo primo saluto ufficiale da Pontefice. Con un volto sereno e un sorriso accogliente, ha accolto l’abbraccio caloroso della folla radunata in Piazza San Pietro, mentre le campane della Basilica risuonavano a festa, dando il benvenuto al nuovo Papa.
Con il tradizionale annuncio “Habemus Papam”, il cardinale protodiacono ha rivelato il nome del nuovo Santo Padre: Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV. Questo momento ha segnato l’inizio di una nuova era per la Chiesa cattolica e per milioni di fedeli sparsi in ogni angolo del mondo.
Il nome scelto, Leone XIV, richiama alla memoria Leone XIII, al secolo Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, che fu Pontefice dal 1878 al 1903. Il suo lungo pontificato, uno dei più duraturi della storia della Chiesa, è ricordato per la sua capacità di affrontare con lungimiranza le sfide politiche e sociali del tempo, lasciando una traccia profonda nella storia del cattolicesimo.
Appena affacciatosi sulla loggia, Papa Leone XIV ha pronunciato le sue prime parole da Pontefice: “La pace sia con tutti voi”, un saluto semplice ma carico di significato, accolto da un applauso fragoroso e da un coro spontaneo: “Leone, Leone!”.
Nel suo primo discorso ufficiale, il nuovo Papa ha subito delineato la linea pastorale che intende seguire, dichiarando con decisione: “Vogliamo essere una Chiesa sempre vicina agli ultimi”. Parole che richiamano lo spirito di servizio e umiltà tanto caro al suo predecessore, Papa Francesco, cui ha rivolto parole piene di affetto e gratitudine per l’opera svolta durante il suo pontificato.
La prima intenzione di preghiera di Leone XIV è stata rivolta alla pace nel mondo, tema quanto mai urgente e attuale. In occasione della festa della Madonna di Pompei, ha invitato i presenti in Piazza San Pietro a unirsi a lui nella recita dell’Ave Maria, creando un momento di intensa spiritualità condivisa.
“Aiutateci anche voi a costruire i ponti con il dialogo e con l’incontro, per essere un solo popolo, per essere in pace”, ha detto con voce ferma ma empatica, lanciando un appello universale alla fraternità e alla riconciliazione, non solo all’interno della Chiesa, ma in tutto il mondo.
Durante il suo discorso, il Papa ha voluto sottolineare il profondo senso di gratitudine nei confronti del Collegio cardinalizio, che lo ha scelto con fiducia e discernimento, riconoscendo in lui la guida spirituale capace di affrontare le sfide del nostro tempo. “Grazie per aver creduto in me”, ha detto con commozione, sottolineando l’importanza della comunione e del confronto sincero che ha portato a questa decisione.
Il suo messaggio si è concluso con parole di speranza, vicinanza e benedizione, rivolte non solo alla folla in piazza, ma a tutti i fedeli del mondo: un invito ad aprirsi al dialogo, alla preghiera e all’unità, nel nome di un rinnovato cammino di fede e solidarietà.
Infine, con gesto solenne e carico di spiritualità, Papa Leone XIV ha impartito la sua prima benedizione apostolica, avvolgendo la piazza e l’intero mondo cattolico in un abbraccio simbolico e paterno. Il suo pontificato si apre così sotto il segno della continuità e del rinnovamento, pronto a guidare la Chiesa verso nuove sfide e nuovi orizzonti di pace.