ROMA – Si è spento all’età di 87 anni, nella tranquillità della sua abitazione romana, l’avvocato Nino Marazzita, figura iconica della giurisprudenza italiana, protagonista indiscusso delle aule di tribunale e volto familiare anche al grande pubblico televisivo. Nato a Palmi, in Calabria, Marazzita ha lasciato un segno profondo nel panorama giudiziario nazionale, distinguendosi per il suo impegno instancabile nei casi più complessi della cronaca nera italiana. Il suo studio legale, situato nel quartiere romano di Collina Fleming, è stato per decenni un punto di riferimento per chi cercava giustizia nei meandri oscuri delle grandi inchieste italiane.
La sua lunga battaglia contro la malattia – che l’aveva colpito da tempo – è stata affrontata con la stessa determinazione, lucidità e passione con cui ha sostenuto i suoi assistiti nelle aule di giustizia. A ricordarlo con amore e profondo rispetto è il figlio Giuseppe, anch’egli avvocato, che ne eredita la vocazione e il rigore professionale.
Una carriera lunga mezzo secolo
L’inizio della carriera di Nino Marazzita risale al 1966. In oltre cinquant’anni di attività, è stato protagonista nei processi giudiziari più emblematici del Paese. Il suo nome è stato associato a casi che hanno segnato profondamente l’opinione pubblica italiana: fu difensore di Pietro Pacciani, controverso sospettato nel caso del “mostro di Firenze”, uno dei più cupi misteri italiani. Al tempo stesso, si fece portavoce delle vittime, assumendo la difesa delle famiglie colpite dall’efferato massacro del Circeo.
Il suo impegno non si è mai limitato alla pura tecnica processuale: per Marazzita, fare l’avvocato significava inseguire la verità, anche quando scomoda, anche quando difficile da sostenere. Esempio di ciò fu la sua partecipazione al processo sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini, figura complessa della cultura italiana, e la sua vicinanza a Eleonora Moro nella ricerca di giustizia per il marito Aldo Moro, barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978. Tra i suoi assistiti, anche Donato Bilancia, serial killer reo confesso di ben 17 omicidi, a dimostrazione di un approccio alla giustizia che non faceva distinzioni tra colpevoli e innocenti, ma si fondava sul diritto di ciascuno ad avere una difesa.
Dalle aule ai salotti televisivi
La fama di Marazzita ha superato i confini del mondo giuridico per approdare anche nella televisione generalista. Dotato di un eloquio chiaro, diretto e affascinante, è stato per anni protagonista della rubrica “L’Avvocato risponde” su Rai2, conquistando la fiducia di migliaia di telespettatori. Il suo volto è rimasto familiare grazie alla partecipazione fissa a trasmissioni come “Forum” e “Lo Sportello di Forum”, programmi in cui ha saputo tradurre con semplicità ed efficacia concetti giuridici complessi, rendendoli accessibili al grande pubblico.
Oltre alla televisione, ha anche contribuito con articoli e analisi a diverse testate specialistiche come Detective & Crime e Polizia e Democrazia, consolidando così il suo ruolo di esperto riconosciuto della cronaca giudiziaria. Non va dimenticato il suo impegno editoriale alla guida della rivista L’eloquenza, ereditata dal suo maestro Giuseppe Sotgiu, figura a cui è sempre rimasto profondamente legato.
L’amore per i misteri irrisolti
Per Marazzita, i misteri giudiziari non erano semplici casi da trattare: erano una vocazione. La sua sete di verità lo ha spinto a collaborare anche al documentario Fuoco amico, andato in onda su LA7, dedicato alla scomparsa mai chiarita di Davide Cervia, tecnico militare svanito nel nulla nel 1990. Questa indagine televisiva rifletteva perfettamente il suo spirito combattivo, curioso e mai rassegnato.
Il figlio Giuseppe, che oggi ne porta avanti l’eredità, ne ricorda non solo il rigore professionale, ma anche l’ironia pungente, l’umanità autentica e la capacità unica di cogliere le sfumature dell’animo umano. Con la sua scomparsa, l’Italia perde uno dei suoi avvocati più brillanti, un uomo capace di unire la cultura del diritto con la sensibilità del narratore, sempre pronto a dare voce a chi non l’aveva.
In un’epoca in cui la giustizia sembra spesso smarrita tra burocrazia e spettacolarizzazione, la figura di Nino Marazzita resta come esempio di coerenza, passione e dedizione. Un faro per le nuove generazioni di avvocati e un punto di riferimento per chi crede ancora nel valore della verità.