Orrore a Scortichino: nasconde il corpo della madre morta in garage per continuare a riscuotere la pensione
Una vicenda agghiacciante ha scosso la tranquillità della piccola frazione di Scortichino, nel comune di Bondeno, in provincia di Ferrara. Lunedì 5 maggio, i carabinieri hanno fatto una scoperta sconvolgente: all’interno di un garage in via Provinciale è stato ritrovato il cadavere di una donna di 90 anni, avvolto nel cellophane e nascosto tra alcuni cuscini e una brandina. A compiere il gesto scioccante sarebbe stato il figlio della donna, un uomo di 54 anni, che avrebbe agito con un obiettivo preciso e drammaticamente egoistico: continuare a incassare la pensione della madre deceduta.
La notizia ha lasciato sotto shock l’intera comunità, che si interroga su come un fatto tanto macabro possa essere rimasto nascosto per mesi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la morte della donna risalirebbe addirittura al 4 gennaio scorso, ma nessuno aveva sollevato dubbi né segnalato l’assenza dell’anziana. L’uomo avrebbe gestito ogni aspetto per evitare sospetti, occultando il cadavere in modo tale da non attirare l’attenzione di vicini o conoscenti.
A dare avvio alle indagini è stata la sostituta procuratrice Sveva Insalata, prontamente informata dai carabinieri dopo il ritrovamento del corpo. Gli inquirenti hanno immediatamente aperto un fascicolo ipotizzando i reati di occultamento di cadavere e truffa aggravata ai danni dello Stato. L’uomo, infatti, avrebbe continuato a percepire mensilmente l’assegno pensionistico della madre, giustificando a se stesso e forse anche alla compagna – anch’essa ora coinvolta nelle indagini – questa azione come unica soluzione per far fronte a una difficile situazione economica.
Non si tratterebbe solo di un caso di frode, ma anche di una vicenda profondamente umana, intrisa di disperazione, solitudine e disagio. L’uomo ha dichiarato di essersi trovato in una condizione economica talmente drammatica da non riuscire a sostenere le spese quotidiane, e di aver così maturato la decisione di occultare la morte della madre per non perdere la pensione, che rappresentava l’unica fonte di sostentamento familiare.
Un gesto che, al di là dell’illegalità evidente, apre interrogativi inquietanti sulle condizioni di marginalità e abbandono in cui alcune persone vivono, spesso invisibili agli occhi delle istituzioni. Possibile che nessuno, né un medico curante né un servizio sociale, si sia accorto dell’assenza di una donna anziana da oltre quattro mesi? Possibile che la sua scomparsa non abbia insospettito nessun vicino?
Sul corpo dell’anziana è stata disposta un’autopsia per accertare le cause esatte del decesso e stabilire con precisione la data della morte. Al momento non si esclude alcuna ipotesi, anche se le prime indicazioni suggeriscono che si sia trattato di morte naturale. Tuttavia, solo l’esame autoptico potrà dare risposte definitive.
Intanto, la notizia ha generato profondo sgomento in paese. A Scortichino, dove tutti si conoscono, nessuno si aspettava una scoperta tanto macabra. I vicini descrivono la donna come una persona riservata, ma sempre gentile, mentre del figlio dicono che da tempo sembrava vivere in uno stato di forte disagio. La sua compagna, anche lei ascoltata dagli inquirenti, non avrebbe denunciato nulla, ma potrebbe aver avuto un ruolo nel mantenere il segreto.
La vicenda porta alla luce ancora una volta il tema delle fragilità sociali e della necessità di interventi più puntuali da parte degli enti preposti. Quando la disperazione prende il sopravvento, possono verificarsi gesti estremi, frutto non solo dell’avidità, ma anche di solitudine e abbandono.
Ora, spetterà alla magistratura accertare le responsabilità e stabilire se il figlio dell’anziana abbia agito da solo o con la complicità della compagna. Di certo resta l’amarezza per una morte trasformata in un’occasione di truffa, un dolore taciuto per mesi, una dignità calpestata fino all’ultimo. E un paese intero che, ancora incredulo, si interroga su come sia potuto accadere tutto ciò dietro una porta chiusa, in silenzio.