Tragedia a Vibo Valentia: muoiono una donna incinta e il suo bambino, indagini in corso
Una tragedia profondamente dolorosa ha colpito la comunità di Vibo Valentia nella mattinata di ieri, lasciando sotto shock familiari, medici e cittadini. Una giovane donna incinta di 32 anni, Martina Piserà, ha perso la vita insieme al bambino che portava in grembo da sette mesi, dopo essersi recata al pronto soccorso per l’assenza di movimenti fetali. Il dramma si è consumato nel giro di poche ore all’interno dell’ospedale Jazzolino, dove ora la Procura ha avviato un’indagine per chiarire la dinamica dei fatti.
La donna si è presentata in ospedale all’alba, intorno alle 5 del mattino, preoccupata per l’assenza di movimenti del feto. Dopo i primi controlli, è stato confermato che il bambino era già deceduto. Nonostante il forte stato di agitazione, le condizioni cliniche della donna apparivano inizialmente stabili. Per questo motivo, è stata trasferita dal pronto soccorso al reparto di Ginecologia, dove i medici hanno iniziato a valutare se fosse necessario procedere con un taglio cesareo oppure con un’induzione al parto.
Tuttavia, nel giro di poco tempo, la situazione è precipitata. Martina ha accusato un arresto cardiaco improvviso mentre veniva preparata per l’intervento. I tentativi di rianimazione si sono purtroppo rivelati vani: la giovane madre è deceduta nel reparto di Ginecologia, lasciando nello sconforto la famiglia e l’intera comunità.
Il decesso improvviso e drammatico ha spinto immediatamente la Procura della Repubblica di Vibo Valentia ad aprire un’inchiesta. Sono stati disposti il sequestro della salma e l’acquisizione della cartella clinica, per analizzare nel dettaglio tutte le fasi del ricovero e del successivo peggioramento delle condizioni della paziente. Le indagini sono state affidate ai carabinieri del Reparto operativo di Vibo Valentia.
Nel frattempo, anche la famiglia della vittima ha deciso di agire. I parenti di Martina hanno incaricato l’avvocato Vincenzo Belvedere, del foro di Cosenza, di tutelare i propri interessi legali. In una dichiarazione riportata da LaC News24, il legale ha affermato: “Sono stato contattato ieri mattina da una famiglia profondamente colpita e sconvolta. Non abbiamo ancora informazioni dettagliate oltre a quanto emerso dalla stampa. Questa mattina è prevista l’autopsia, alla quale parteciperà anche un nostro consulente nominato perito di parte. L’obiettivo è fare piena luce su ogni passaggio che ha portato al tragico decesso di Martina.”
Un dettaglio che aggrava ulteriormente la situazione riguarda il fatto che, secondo quanto riferito dai familiari, Martina si era recata almeno quattro volte al pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino nelle settimane precedenti. In ogni occasione lamentava forti dolori al petto, un sintomo che non dovrebbe mai essere sottovalutato, soprattutto in gravidanza avanzata. Nonostante queste segnalazioni ripetute, pare che non siano stati effettuati accertamenti approfonditi in grado di prevenire il peggio.
Le parole del commissario straordinario che guida l’Azienda sanitaria provinciale fanno riferimento a “complicanze cardiache” insorte mentre la donna veniva trasferita in sala operatoria per espellere il feto. L’ipotesi iniziale è che il decesso di Martina sia avvenuto per arresto cardiocircolatorio legato a uno scompenso acuto, ma sarà l’autopsia a fornire indicazioni certe.
La struttura commissariale dell’Asp di Vibo Valentia ha anch’essa avviato una propria inchiesta interna per verificare eventuali criticità nelle procedure adottate. Una doppia indagine – giudiziaria e amministrativa – che punta a garantire trasparenza e giustizia, ma soprattutto a rispondere alla domanda che oggi molti si pongono: si poteva evitare questa tragedia?
Il caso ha generato profonda commozione anche sui social e nella comunità locale, dove molti conoscevano Martina e la sua famiglia. In tanti chiedono risposte e vogliono capire se vi siano state negligenze o mancanze nella gestione clinica della giovane donna, che si era affidata all’ospedale in cerca di aiuto e protezione per sé e per il bambino che aspettava con amore.