Primo Maggio, Landini attacca Meloni: “Basta precarietà, servono diritti veri per i lavoratori”

Maurizio Landini contro il Governo Meloni: il lavoro al centro del Primo Maggio

Il Primo Maggio, storica giornata dedicata ai diritti dei lavoratori, ha assunto quest’anno un valore ancor più simbolico grazie all’intervento acceso di Maurizio Landini, segretario generale della CGIL. Durante le celebrazioni della Festa dei Lavoratori, Landini ha espresso critiche severe nei confronti del governo guidato da Giorgia Meloni, accusandolo di trascurare le problematiche più urgenti legate al mondo del lavoro, come la precarietà, la mancanza di sicurezza e i salari troppo bassi.

Le sue dichiarazioni, rilasciate anche in un’intervista a la Repubblica, hanno acceso un dibattito politico e sociale, riportando al centro dell’attenzione le disuguaglianze strutturali che ancora oggi caratterizzano il mercato del lavoro in Italia.

Un appello ai cittadini: “Partecipate ai referendum”

Nel corso dell’intervista, Landini ha invitato i cittadini italiani a partecipare attivamente ai referendum dell’8 e 9 giugno, considerandoli un’occasione concreta per riportare il lavoro e i diritti dei lavoratori al centro dell’agenda politica. Secondo il leader sindacale, è il momento di scelte decisive per contrastare le derive del precariato.

Tra le proposte presentate, Landini ha chiesto con forza l’eliminazione del subappalto a cascata e degli appalti al massimo ribasso, due pratiche che ritiene dannose per la dignità e la sicurezza dei lavoratori. Inoltre, ha sottolineato l’urgenza di aumentare il numero di ispettori del lavoro e di medici INAIL, proponendo anche l’istituzione di una Procura speciale per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Un’altra richiesta fondamentale riguarda l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, una misura che, a suo dire, potrebbe responsabilizzare maggiormente imprenditori e datori di lavoro, costringendoli a tutelare davvero la sicurezza dei dipendenti.

“Basta propaganda: servono risposte concrete”

Landini ha sottolineato che non è più il tempo della propaganda politica. “I morti e gli infortuni sul lavoro aumentano costantemente”, ha dichiarato. “C’è evidentemente un problema serio di sicurezza, e perfino la premier lo ha ammesso: i suoi provvedimenti non funzionano perché sono sbagliati.”

Per Landini, la salute dei lavoratori non può essere considerata un costo, ma un investimento sul futuro e sulla dignità delle persone. È una questione di diritti fondamentali, troppo spesso calpestati: il diritto alla vita, a un lavoro sicuro e giustamente retribuito.

L’emigrazione giovanile: un fallimento del sistema

Tra i dati più preoccupanti evidenziati dal segretario CGIL, vi è quello relativo all’emigrazione dei giovani italiani. Tra il 2011 e il 2023, ben 550.000 giovani hanno lasciato il paese in cerca di opportunità migliori, e di questi, il 43% è in possesso di una laurea. Per Landini, ciò è la dimostrazione di come il governo non stia comprendendo la reale gravità della situazione lavorativa nel Paese.

Contratti a termine di brevissima durata, part-time involontari e un generale aumento della precarietà sono, secondo il sindacalista, segnali inequivocabili di un sistema che non garantisce più prospettive né stabilità. Le donne, in particolare, risultano penalizzate: l’Italia presenta il tasso di occupazione femminile più basso d’Europa.

Delusione per il decreto Primo Maggio

Sul recente annuncio del decreto dedicato alla Festa dei Lavoratori, Landini ha espresso grande scetticismo, ricordando quanto accaduto nel gennaio 2023, quando – a seguito di una tragedia sul lavoro – il governo aveva promesso incontri tecnici periodici ogni 15 giorni. Incontri che, di fatto, non si sono mai realizzati.

Secondo Landini, anche le misure approvate successivamente non hanno affrontato realmente i problemi strutturali del lavoro in Italia. “Non basta reagire sull’onda emotiva. Servono cambiamenti veri e concreti.”

Un duro attacco al messaggio della Premier

Particolarmente critico è stato il commento di Landini al video pubblicato da Giorgia Meloni per celebrare il Primo Maggio. Secondo il segretario della CGIL, la premier ha descritto una realtà completamente opposta rispetto a quella vissuta dai lavoratori italiani: “Parla di un’Italia in crescita, ma la verità è che la precarietà aumenta, i giovani se ne vanno, i salari calano, e si continua a morire di lavoro.”

Landini ha definito questa situazione una “strage silenziosa” che non può più essere ignorata. Ha chiesto maggiore trasparenza, più controlli e una riforma profonda delle leggi sul lavoro per garantire condizioni più sicure e dignitose per tutti.

Durante la manifestazione della CGIL a Roma, il leader sindacale ha concluso con un messaggio chiaro: “Basta mettere il profitto davanti alle persone. È tempo di rimettere i diritti e la sicurezza dei lavoratori al centro delle scelte politiche.”

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