Rosetta Dello Siesto, l’amore eterno di Andrea Camilleri: addio a una donna silenziosa e imprescindibile
Nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio si è spenta a Roma, all’età di 97 anni, Rosetta Dello Siesto, figura discreta ma profondamente influente nella vita privata e artistica del celebre scrittore Andrea Camilleri. La sua scomparsa chiude un capitolo intimo e toccante della letteratura italiana, segnando la fine di una storia d’amore durata oltre sessant’anni.
Rosetta non era semplicemente la moglie di Camilleri, ma il fulcro invisibile attorno al quale ruotava la sua esistenza. L’autore stesso l’aveva definita più volte “la mia spina dorsale”, riconoscendole un ruolo fondamentale nel sostenere la sua carriera e la sua vita, tanto da farne una presenza costante anche nei suoi ricordi più profondi.
Nata a Milano, Rosetta Dello Siesto si era trasferita a Roma dove completò gli studi laureandosi alla Sapienza con una tesi su Pico della Mirandola. Il destino volle che nel 1953, nel cuore della capitale, i suoi passi si incrociassero con quelli di un giovane e ancora poco noto Camilleri. L’incontro avvenne al Teatro Pirandello, durante lo spettacolo “Abbiamo fatto un viaggio”. Rosetta, all’epoca assistente alla regia, fu incaricata di occuparsi degli effetti sonori, ma il debutto non fu dei migliori: “Mi combinò dei disastri,” ricordava Camilleri con ironia.
Nonostante quell’inizio incerto, da quell’episodio nacque una delle storie d’amore più durature del panorama culturale italiano. Quando Camilleri tornò in Sicilia, non riuscì a togliersi dalla mente quella giovane donna “brunetta e deliziosa”. Una volta rientrato a Roma, non perse tempo: la invitò a cena e da quella sera cenarono insieme per oltre sessant’anni, senza mai smettere.
Nel 1957 coronarono il loro amore con il matrimonio. Dalla loro unione nacquero tre figlie – Andreina, Mariolina ed Elisabetta – e nel corso degli anni la famiglia si allargò con nipoti e pronipoti. Ma più di ogni altro legame familiare, ciò che emerge è la profonda simbiosi tra Rosetta e Andrea. In uno dei suoi ultimi libri, “Ora dimmi di te”, Camilleri scrisse: “Rosetta è stata la spina dorsale della mia esistenza e continua ad esserlo”. Parole che vanno oltre l’amore coniugale, restituendo l’immagine di una compagna di vita totale.
Non era raro che Camilleri rievocasse con commozione il giorno del loro matrimonio, considerandolo “il più bello della mia vita”, nonostante gli “incidenti incredibili” che lo resero indimenticabile. In un’intervista rilasciata poco prima della sua morte, dichiarò apertamente che tra tutti i suoi ricordi, quello era il più luminoso, il più caro al cuore.
Rosetta Dello Siesto non fu solo moglie, madre o nonna. Fu la presenza silenziosa ma determinante dietro l’uomo e dietro lo scrittore. Mai protagonista della scena pubblica, preferì restare nell’ombra, ma la sua impronta si avverte in ogni pagina scritta da Camilleri. Senza clamori, ha accompagnato l’uomo che tutti conosciamo fino all’ultimo giorno, rimanendogli accanto nei successi, nei dubbi, nei momenti difficili, e infine nella malattia e nella morte, avvenuta nel 2019.
Nel 1953, in una lettera ai suoi genitori, Camilleri scriveva con entusiasmo del debutto teatrale e accennava anche all’incontro con Rosetta, ignaro che quella conoscenza avrebbe cambiato per sempre il corso della sua esistenza. Fu l’inizio di un legame tanto semplice quanto profondo, che non aveva bisogno di eclatanti dichiarazioni per esistere. Bastava esserci. E Rosetta c’è sempre stata.
Con la sua scomparsa, si spegne l’ultimo testimone diretto di quella vita vissuta a due. Ma la memoria di Rosetta Dello Siesto non svanirà: vive nel ricordo delle figlie e dei nipoti, nei racconti dello stesso Camilleri, e in quell’esempio raro e prezioso di amore che sa durare per tutta la vita.
In un mondo dove tutto passa in fretta, la loro storia resta come un faro che illumina ciò che conta davvero: l’amore, la dedizione, la condivisione quotidiana, il rispetto silenzioso ma costante. È la storia di Rosetta e Andrea, due anime che si sono scelte ogni giorno, per tutta la vita.