Giorgia Meloni tra bilanci e futuro: “Nel 2027 mi ricandido per completare la missione”

Giorgia Meloni si racconta in una lunga intervista rilasciata all’agenzia Adnkronos, offrendo uno sguardo ampio sull’attuale scenario politico e sulle prospettive future, comprese le intenzioni di ricandidatura nel 2027. La premier affronta con franchezza diversi temi: dalla durata del suo governo, passando per le priorità come la natalità, fino al rapporto con gli Stati Uniti e alle critiche personali ricevute negli ultimi anni.

Un governo longevo e stabile

Meloni inizia tracciando un bilancio dell’operato del suo esecutivo, sottolineando con orgoglio la durata del suo mandato: “Il nostro è già oggi il quinto governo più longevo della storia repubblicana. E certamente saliremo ancora in questa classifica”. Un risultato che la premier attribuisce alla stabilità dell’alleanza che sostiene la sua maggioranza: “Abbiamo una coalizione coesa e determinata. Questa stabilità ha rafforzato l’immagine dell’Italia anche all’estero”.

Nonostante il tempo trascorso, Meloni non mostra alcun segno di stanchezza mentale: “Ragiono come se fossimo solo all’inizio. Anche quando la stanchezza fisica si fa sentire, non penso mai di aver fatto abbastanza”. Il desiderio di continuare a portare avanti il programma resta immutato.

Natalità: una sfida ancora aperta

Uno dei punti cruciali del suo programma è il sostegno alla natalità, che la premier definisce “una priorità assoluta”. Tuttavia, Meloni ammette che, nonostante gli sforzi, i risultati non sono ancora soddisfacenti: “Abbiamo ottenuto traguardi straordinari in altri ambiti, come l’occupazione e il contrasto all’immigrazione irregolare, ma sulla natalità dobbiamo fare di più. Abbiamo stanziato risorse importanti, ma non bastano”. Il calo demografico resta, dunque, una sfida urgente per il Paese.

Libertà di stampa e pluralismo

Interpellata sulle critiche rivolte all’Italia da Reporters sans frontières, che ha posizionato il Paese in fondo alla classifica sulla libertà di stampa, Meloni ha risposto con fermezza: “Continueremo a garantire spazi di libertà per tutti, anche per chi in passato non poteva esprimere liberamente le proprie capacità solo perché non apparteneva ai giri giusti”. La premier ribadisce la volontà di superare una certa cultura elitaria che, secondo lei, ha per troppo tempo soffocato il pluralismo in Italia.

Attacchi personali e sessismo

Non manca un passaggio toccante sui ripetuti attacchi personali subiti durante il suo mandato. “Sono abituata al confronto politico – spiega Meloni – ma vedere che, pur di colpire me, si è arrivati a coinvolgere mia sorella, il padre di mia figlia, e persino mia figlia, è stato doloroso”.

La premier denuncia apertamente il sessismo presente nel dibattito pubblico: “Troppe volte sono stata oggetto di attacchi sessisti vergognosi, nel silenzio di chi si riempie la bocca con la difesa dei diritti delle donne. Non ci si deve abituare a certe cose”.

Relazione con Donald Trump e politica estera

Il rapporto con gli Stati Uniti resta saldo, anche in previsione di un possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Meloni commenta così: “Vogliamo continuare a coltivare l’amicizia storica con gli USA, ma sempre da pari a pari. Le nostre relazioni devono basarsi sulla lealtà, non sulla subordinazione”.

Come esempio di questo equilibrio, Meloni cita la recente volontà di Trump di ripristinare il Columbus Day, segno – a suo dire – di una sintonia culturale e valoriale.

Sull’antifascismo

Non poteva mancare un accenno al dibattito sull’antifascismo, tema spesso strumentalizzato nel confronto politico italiano. La premier afferma: “Rifuggo l’uso ideologico del termine antifascismo. A destra da tempo non c’è alcun imbarazzo a condannare ogni dittatura. Purtroppo, non posso dire lo stesso della sinistra, che continua a fare distinguo preoccupanti”.

Verso il 2027: la ricandidatura

Con uno sguardo al futuro, Meloni parla apertamente della possibilità di ricandidarsi alle prossime elezioni politiche del 2027: “Il mio obiettivo è poter tornare davanti agli elettori e dire: quello che vi avevamo promesso, lo abbiamo fatto. È su questo che un politico dovrebbe essere giudicato”.

La leader di Fratelli d’Italia chiude l’intervista con un messaggio chiaro: coerenza, determinazione e visione sono i pilastri del suo percorso politico, e il lavoro – secondo lei – è tutt’altro che finito.

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