Cardinali al lavoro: il conclave si avvicina e cresce l’attesa per il nuovo Papa
Oggi i cardinali si riuniscono nuovamente per la congregazione generale, con l’obiettivo di fissare ufficialmente la data del conclave. Dopo la morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile all’età di 88 anni, sono chiamati a eleggere il suo successore 135 cardinali aventi diritto di voto. Tuttavia, per motivi di salute, i cardinali Antonio Cañizares e Vinko Puljić non potranno partecipare, riducendo così il numero effettivo di elettori a 133. Seguendo le disposizioni liturgiche, il conclave dovrà svolgersi tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla scomparsa del pontefice, ovvero tra il 5 e il 10 maggio. Ricordiamo che solo i cardinali che non hanno ancora compiuto 80 anni al momento della morte di Bergoglio possono votare.
Pietro Parolin e il peso dei primi voti
Tra i principali candidati alla successione si distingue il cardinale Pietro Parolin, attuale Segretario di Stato vaticano. Secondo fonti attendibili, Parolin partirebbe con un pacchetto di circa 40 voti già assicurati. Tuttavia, la storia insegna che spesso chi arriva in conclave da favorito non viene eletto. Nel 2005, Joseph Ratzinger raccolse 47 voti alla prima votazione; nel 2013, Angelo Scola iniziò con 30 voti, salvo poi essere superato da Jorge Mario Bergoglio.
Settant’anni, una carriera diplomatica di grande rilievo, in particolare per i rapporti con la Cina e per la profonda conoscenza dell’America Latina, fanno di Parolin un candidato di equilibrio, difficile da etichettare come progressista o conservatore. La sua capacità di dialogo e la sua attitudine alla mediazione lo rendono un papabile solido.
Un conclave veloce all’orizzonte
Il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, ha dichiarato che si prevede un conclave breve. A suo dire, l’elezione sarà rapida grazie alla volontà di individuare un successore capace di essere comunicativo, credibile e in continuità con il pontificato di Francesco. Marx ha sottolineato l’importanza di trovare un pontefice capace di bilanciare tradizione e innovazione, rispondendo così alle sfide del mondo contemporaneo.
Gli altri candidati in corsa
Oltre a Parolin, la rosa dei papabili comprende altri nomi importanti: Matteo Maria Zuppi, Pierbattista Pizzaballa, Péter Erdő, Jean-Marc Aveline e Luis Antonio Tagle. Ognuno di loro rappresenta una diversa sensibilità e una particolare visione per il futuro della Chiesa.
Zuppi, 69 anni, è noto per il suo impegno per i più deboli e per il suo contributo nei processi di pace, mentre Pizzaballa, 60 anni, patriarca latino di Gerusalemme, ha maturato un’importante esperienza internazionale, mantenendo buoni rapporti con Israele e sostenendo i diritti dei palestinesi.
Focus su Pizzaballa e Zuppi
Pierbattista Pizzaballa potrebbe rappresentare una svolta grazie alla sua visione globale e alla sua giovane età, anche se la sua minore esperienza dottrinale potrebbe costituire un limite. Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, è molto apprezzato per la sua vicinanza ai movimenti laicali e per il suo lavoro per la pace, specialmente nel conflitto in Ucraina. Entrambi incarnano un’eredità in continuità con quella di Francesco.
Le voci da altri continenti
Fridolin Ambongo Besungu, 65 anni, arcivescovo di Kinshasa, rappresenta il volto dell’Africa nel conclave. È conosciuto per le sue posizioni nette su temi etici e sociali, oltre a credere che l’Africa sia il futuro della Chiesa. Anders Arborelius, vescovo di Stoccolma, primo cardinale svedese, è invece espressione di un cattolicesimo saldo ma aperto, in un contesto culturale molto secolarizzato.
Jean-Marc Aveline e Luis Antonio Tagle
Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, si distingue per il suo impegno nel dialogo interreligioso e sulle migrazioni, portando l’attenzione sulle periferie esistenziali. Luis Antonio Gokim Tagle, filippino di 67 anni, rappresenta l’Asia e ha una solida reputazione di pastore progressista ma saldo sui principi morali fondamentali.
La composizione del conclave
Dei 163 cardinali creati da Papa Francesco, 108 hanno diritto di voto. L’Europa è il continente più rappresentato con 59 elettori, seguita dalle Americhe (37), dall’Asia (20), dall’Africa (16) e dall’Oceania (3). La presenza di 34 religiosi appartenenti a ordini diversi aggiunge ulteriore varietà. Il più giovane cardinale elettore è Mykola Byčok, 45 anni, mentre il più anziano è Carlos Osoro Sierra, vicino agli 80 anni. Questa diversità di età, esperienze e visioni potrebbe risultare decisiva per scegliere il futuro pontefice.