Strage a Monreale: tre giovani uccisi nella notte in una sparatoria
Una terribile tragedia ha scosso Monreale, il pittoresco comune situato alle porte di Palermo, nella notte tra sabato 26 e domenica 27 aprile. Una violenta sparatoria è esplosa nella centralissima piazza Duomo, uno dei luoghi più frequentati e amati della città, causando la morte di tre giovani e lasciando la comunità nello sconforto più totale. Le forze dell’ordine sono ora al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e dare un volto ai responsabili.
Le vittime della sparatoria
Le vittime di questo drammatico episodio sono tre ragazzi di Monreale: Massimo Pirozzo e Andrea Miceli, entrambi ventiseienni, e Salvatore Turdo, di 23 anni. Giovani pieni di vita, molto conosciuti nella comunità locale. Salvatore Turdo, poche ore prima della tragedia, aveva postato l’ultima foto sul suo profilo Instagram: un selfie allo specchio, accompagnato dalla canzone “Sei persa” di Sfera Ebbasta e Shiva. Un gesto inconsapevole che oggi suona come un triste addio.
Andrea Miceli e Salvatore Turdo, oltre a essere cugini, lavoravano insieme come carpentieri nell’impresa edile del padre di Andrea. Massimo Pirozzo, invece, alternava vari lavori e, secondo chi lo conosceva bene, coltivava una grande passione per la musica elettronica. Sul suo profilo Facebook, dichiarava di collaborare con il Tomorrowland, uno dei più celebri festival di musica elettronica al mondo, che si svolge ogni estate in Belgio.
Andrea, in particolare, aveva condiviso solo il giorno prima un video tenerissimo con la nipotina, promettendole affetto eterno e ricordando con emozione il momento in cui per la prima volta era stato chiamato “zio”. Gesti semplici e affettuosi che raccontano la genuinità di questi giovani spezzati troppo presto.
La dinamica della tragedia
Secondo le prime ricostruzioni, la sparatoria è scoppiata dopo una violenta rissa tra due gruppi: uno proveniente da Palermo, precisamente dalla zona dello Zen, e l’altro formato da giovani monrealesi. Pare che tutto sia nato da un tentativo di furto di motociclette da parte del gruppo palermitano. Gli aggressori, almeno otto individui armati di pistole semiautomatiche, avrebbero cercato di impossessarsi dei mezzi, scatenando una colluttazione degenerata in uno scontro a fuoco.
Durante la sparatoria, sono stati esplosi almeno undici colpi, secondo quanto emerso dalla prima autopsia. Due giovani, di 33 e 16 anni, sono rimasti feriti ma, fortunatamente, non sono in pericolo di vita.
Le indagini in corso
I carabinieri hanno immediatamente avviato un’ampia operazione investigativa. Fondamentale sarà l’acquisizione delle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona per identificare gli autori degli spari. Purtroppo, la presenza di impianti di videosorveglianza è limitata, come sottolineato da alcuni testimoni. Tuttavia, nella vicina via D’Acquisto sono presenti diversi esercizi commerciali dotati di telecamere, e uno di questi impianti è posizionato proprio di fronte al luogo della sparatoria.
Gli inquirenti si stanno concentrando su due soggetti palermitani dello Zen, già interrogati in caserma. Al momento, vige il massimo riserbo sull’esito degli interrogatori, ma il lavoro degli investigatori prosegue senza sosta, con l’obiettivo di portare giustizia alle vittime e alle loro famiglie.
Il dolore della comunità
Il dolore per quanto accaduto è immenso. Castrenze Ganci, ex comandante dei Vigili Urbani di Monreale, ha ricordato i tre ragazzi con parole commosse: «Erano tre bravi ragazzi, e non è solo un modo di dire. Facevano parte della congregazione del Santissimo Crocifisso e nei prossimi giorni avrebbero dovuto portare la vara del Santo». La comunità intera si stringe nel lutto, incredula di fronte a una tragedia tanto assurda quanto inaspettata.
La paura cresce anche tra i residenti, sempre più preoccupati per la sicurezza nella zona. In un luogo solitamente tranquillo, la violenza esplosa all’improvviso ha lasciato un segno profondo e difficilmente rimarginabile. Monreale, città di arte e fede, si ritrova oggi a piangere tre dei suoi figli migliori, vittime di un assurdo atto di violenza.