Tragedia a Valdagno: padre e figlio muoiono travolti dal maltempo mentre prestano soccorso

Tragedia a Valdagno: Padre e figlio travolti dal maltempo mentre aiutavano la comunità

Una tragica vicenda ha profondamente scosso la Valle dell’Agno, dove due volontari, Leone Nardon e suo figlio Francesco, hanno perso la vita mentre prestavano soccorso durante una violenta ondata di maltempo. L’episodio ha colpito non solo la comunità locale di Valdagno, ma anche l’intera regione, lasciando un senso di impotenza e dolore per la perdita di due figure simbolo della solidarietà.

Il dramma sul Ponte dei Nori

La tragedia si è consumata nella notte tra giovedì 18 e venerdì 19 aprile, in corrispondenza del Ponte dei Nori, a Valdagno, un’area già colpita duramente dalle piogge incessanti. Leone e Francesco, rispettivamente di 64 e 21 anni, erano saliti sulla loro Fiat Ulysse dopo aver raccolto informazioni sui luoghi in cui era più urgente prestare aiuto. Ma il destino ha voluto altrimenti: un cedimento improvviso dell’asfalto ha aperto una voragine proprio sotto le ruote dell’auto, risucchiandola e trascinandola nel torrente Agno, gonfio d’acqua, fango e detriti.

Tutto è avvenuto in pochi istanti. Quando non hanno visto rientrare i propri cari, i familiari hanno immediatamente dato l’allarme. Le ricerche, iniziate attorno alle 2 del mattino, sono state coordinate dai Vigili del Fuoco e supportate da droni e squadre di sommozzatori. Dopo ore di operazioni, il corpo di Leone è stato recuperato a Trissino, all’interno del bacino di laminazione, distante circa 15 chilometri dal luogo dell’incidente. Poco dopo è stato rinvenuto anche il corpo di Francesco, più a valle, confermando così il tragico epilogo.

Volontari esemplari: il ricordo di Leone e Francesco

Leone Nardon era un imprenditore molto conosciuto a Valdagno: a capo della Sitec srl, azienda specializzata in automazioni, aveva sempre affiancato alla sua attività professionale un forte impegno civile. Parte attiva nella Protezione civile, era spesso in prima linea nelle emergenze del territorio. Il figlio Francesco, studente di Ingegneria, era tornato a casa per le vacanze pasquali e non ha esitato ad affiancare il padre nell’intervento, pur consapevole delle condizioni meteorologiche avverse.

Il loro gesto altruista rappresenta uno dei tanti atti silenziosi di coraggio e dedizione che ogni giorno animano le comunità italiane. La loro morte ha lasciato un vuoto incolmabile, non solo nei cuori di chi li conosceva, ma anche tra coloro che ne hanno appreso la storia. La loro dedizione resterà come simbolo eterno di generosità e spirito di servizio.

Indagini in corso e riflessioni sulla sicurezza

Dopo l’incidente, la Procura di Vicenza ha aperto un’indagine per comprendere le cause del crollo. La PM Cristina Carunchio ha disposto il sequestro del Ponte dei Nori, che risulta essere il più antico tra quelli della zona. Una seconda struttura, più moderna e situata nelle vicinanze, ha resistito all’eccezionale piena, ponendo ulteriori interrogativi sull’effettiva sicurezza delle infrastrutture storiche del territorio.

Secondo quanto emerso, il ponte era stato oggetto di verifiche tecniche nel 2024, ma le piogge eccezionali hanno messo a dura prova la sua tenuta. A Recoaro si sono registrati 200 mm di pioggia, con ben 50 mm caduti in un’ora, mentre a Valdagno i rilevamenti hanno indicato un totale di 160 mm, di cui 76 concentrati in poche ore. Il livello del torrente Agno ha raggiunto un picco di 2,73 metri, superando di gran lunga il precedente massimo di 2,14 metri.

Appello alla Regione e dichiarazione dello stato d’emergenza

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha definito l’episodio come “una tragedia inimmaginabile”, sottolineando che “la terra si è letteralmente aperta sotto i piedi di due persone che volevano solo aiutare il prossimo”. Zaia ha poi richiesto ufficialmente lo stato di emergenza per i territori colpiti della provincia di Vicenza e di Verona, colpiti da frane, esondazioni e danni diffusi. Sono in corso le operazioni di censimento dei danni e verranno attivate le procedure per l’ottenimento dei risarcimenti.

In queste ore, la comunità si stringe attorno ai familiari di Leone e Francesco con commozione e rispetto. La loro storia, per quanto dolorosa, rappresenta un potente richiamo all’importanza del volontariato e della responsabilità collettiva. In un Paese che spesso dimentica il valore dei gesti silenziosi, la memoria di Leone e Francesco continuerà a vivere come esempio autentico di amore per il prossimo.

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