Nel cuore della diocesi di Tursi-Lagonegro, si è compiuta una storia che ha il sapore del divino, toccando le corde più profonde della fede e della speranza. La protagonista di questo evento straordinario è Antonietta Raco, una donna lucana di 67 anni, che ha vissuto un’esperienza miracolosa durante un pellegrinaggio a Lourdes nel 2009. Dopo anni di sofferenza causata da una malattia neurodegenerativa, ha sperimentato una guarigione così repentina e completa da spingere la comunità scientifica e religiosa a dichiararla ufficialmente come il 72° miracolo di Lourdes.

Il riconoscimento di questo evento prodigioso è stato annunciato mercoledì 16 aprile 2025 nella Cattedrale di Maria Santissima Annunziata, dove è stata celebrata una messa speciale carica di emozione. L’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali), che si occupa da sempre di accompagnare malati e pellegrini, ha definito questo riconoscimento “un segno tangibile della forza della fede e dell’importanza spirituale del pellegrinaggio”.
La storia di Antonietta inizia nel 2004, quando le viene diagnosticata la Sclerosi Laterale Primaria (PLS), una rara e debilitante patologia del sistema nervoso. I sintomi peggioravano progressivamente, rendendo sempre più difficile la sua vita quotidiana. Seguita dal Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino per cefalee a grappolo, Antonietta combatteva ogni giorno con il dolore e la perdita di autonomia. La speranza sembrava un’illusione lontana, fino al giorno in cui decise di partire per Lourdes, alla ricerca di conforto spirituale.
Durante il pellegrinaggio, precisamente il 30 luglio 2009, accadde qualcosa di incredibile. Dopo essersi immersa nelle Piscine di Lourdes, luogo simbolo di purificazione e preghiera, Antonietta avvertì un’improvvisa sensazione di benessere. Iniziò a camminare con naturalezza, come non accadeva da anni. Sconvolta e ancora incredula, non raccontò subito l’accaduto, preferendo attendere il rientro a casa per riflettere sull’esperienza.
Una volta tornata, si sottopose a una serie di esami medici, che confermarono l’assenza totale dei sintomi che l’avevano afflitta per anni. Il miglioramento, ritenuto impossibile dai medici, appariva inspiegabile dal punto di vista scientifico. Nel luglio 2010, Antonietta presentò ufficialmente il suo caso al Bureau des Constatations Médicales di Lourdes, l’organo che si occupa di esaminare le presunte guarigioni miracolose.
Da quel momento, iniziò un lungo iter di valutazione. Il Bureau convocò diverse riunioni per approfondire il caso: nel 2012, nel 2013 e nel 2016. Ogni incontro rappresentava un passo verso la verità, tra cartelle cliniche, analisi neurologiche e consulti con esperti. Nel frattempo, anche il Dipartimento di Neurologia dell’Università di Milano intervenne per confermare la diagnosi iniziale e monitorare nel tempo la completa remissione dei sintomi.
Nel 2017, il Bureau dichiarò che la guarigione era “completa, duratura e non spiegabile alla luce delle attuali conoscenze mediche”. Tuttavia, per poter essere riconosciuta ufficialmente come miracolo, la guarigione doveva ottenere l’approvazione anche da parte del Comitato Medico Internazionale di Lourdes (CMIL).
Così, nel 2024, dopo ulteriori anni di osservazione e la validazione definitiva della diagnosi di Sclerosi Laterale Primaria da parte della comunità scientifica internazionale (secondo il consenso medico del 2020, aggiornato e confermato nel 2024), il CMIL ha formulato il quesito definitivo. I medici presenti alla riunione annuale sono stati chiamati a esprimere il proprio parere:
“La signora Antonietta RACO è guarita dalla Sclerosi Laterale Primaria in modo inatteso, completo, duraturo e inspiegabile secondo le conoscenze mediche?”
La maggioranza degli esperti ha risposto positivamente. La decisione è stata presa con prudenza, rigore scientifico e profondo rispetto per la verità medica e spirituale. Mercoledì 16 aprile 2025, con emozione e commozione, la Chiesa ha proclamato il 72° miracolo di Lourdes.
Questo evento rappresenta non solo un segnale per i credenti, ma anche un richiamo potente all’importanza della speranza, della preghiera e della forza spirituale che ognuno può trovare nei momenti più bui. La storia di Antonietta Raco resterà per sempre impressa nei cuori di chi continua a credere che, anche nel dolore più profondo, può esserci spazio per la luce del miracolo.