Francesca Michelon è la figlia legittima di Stefano D’Orazio: il Dna conferma, l’eredità sarà divisa al 50%
Una sentenza destinata a fare storia. Il Tribunale di Roma ha emesso una decisione di primo grado, immediatamente esecutiva, che ha riconosciuto ufficialmente Francesca Michelon, oggi quarantenne, come unica figlia legittima del compianto Stefano D’Orazio, celebre batterista dei Pooh scomparso nel 2020. Una verità emersa solo ora grazie all’esame del Dna, che ha messo fine a una lunga battaglia legale durata anni.
Il test del Dna svela la verità nascosta
La conferma è arrivata dopo un’attenta perizia medico-legale che ha stabilito con certezza la paternità dell’artista. Nonostante in vita Stefano D’Orazio non abbia mai riconosciuto Francesca Michelon, la scienza ha ora dissipato ogni dubbio: lei è sua figlia. Questo verdetto rappresenta il culmine di un lungo percorso legale intrapreso da Francesca, che da anni cercava giustizia e verità sulla sua origine biologica.
Il risultato dell’indagine genetica ha dunque aperto un nuovo capitolo nella storia del musicista, che fino ad oggi si credeva non avesse avuto figli. Con questa sentenza, Francesca Michelon ha ottenuto il riconoscimento che cercava e, allo stesso tempo, si apre per lei la possibilità di assumere, qualora lo desideri, il cognome del padre biologico.
Una relazione tenuta nascosta per anni
Francesca sarebbe nata da una relazione avuta da Stefano D’Orazio con Oriana Bolletta, all’epoca sposata con Diego Michelon. Curiosamente, quest’ultimo aveva collaborato proprio con i Pooh, lavorando come tecnico del suono. La vicenda si colora così di ulteriori sfumature personali e professionali, che legano i protagonisti non solo sul piano affettivo ma anche su quello artistico.
Nonostante l’evidente legame, il batterista non volle mai riconoscere pubblicamente la figlia durante la sua vita. Una scelta che ha avuto ripercussioni profonde nella vita di Francesca, tanto che il tribunale ha stabilito anche un risarcimento danni di 60mila euro per il disagio esistenziale patito.
Annullato il testamento del 2016: l’eredità cambia volto
Uno degli aspetti più significativi della sentenza riguarda l’annullamento del testamento pubblico redatto da D’Orazio nel 2016. Quel documento escludeva completamente Francesca Michelon, poiché la sua paternità non era ancora stata riconosciuta. Ora però, con la nuova realtà giuridica, l’eredità del batterista verrà equamente suddivisa: il 50% andrà alla vedova, Tiziana Giardoni, e l’altro 50% spetterà alla figlia legittima, Francesca.
Ma non è tutto. Anche i futuri diritti d’autore derivanti dalle opere e dalle performance del batterista saranno divisi nella stessa misura. Si tratta di una quota importante, considerando il successo e la notorietà dei Pooh, che hanno segnato la storia della musica italiana per decenni.
Una battaglia lunga e dolorosa
Quella che si è appena conclusa è stata una delle vicende giudiziarie più complesse e lunghe degli ultimi anni nel panorama dello spettacolo italiano. Francesca Michelon ha dovuto affrontare un iter legale faticoso, spesso ostacolato da dubbi e opposizioni. Eppure non si è mai arresa, convinta della verità che oggi è finalmente emersa.
La sua determinazione ha trovato ascolto nei giudici del Tribunale di Roma, che con questa sentenza non solo le restituiscono un’identità, ma anche la dignità di figlia mai riconosciuta. Un atto che rappresenta anche un importante precedente giuridico, capace di fare luce su tante altre situazioni simili in Italia.
Un nuovo inizio
Ora per Francesca si apre una nuova fase della vita. Dopo anni di silenzi e incertezze, può finalmente guardare al futuro con serenità, forte del riconoscimento ufficiale della sua identità. La decisione di adottare il cognome D’Orazio spetterà soltanto a lei, ma resta il fatto che, dal punto di vista legale e simbolico, ha ottenuto ciò che per anni le era stato negato.
La figura di Stefano D’Orazio, amatissimo dai fan e stimato nel mondo della musica, viene così riscoperta sotto una nuova luce. Una luce che racconta di una paternità nascosta, di un amore forse taciuto, ma ora ufficialmente riconosciuto.