Un tragico incidente ha scosso la città di Gwangmyyeong, in Corea del Sud, nella giornata di sabato 12 aprile 2025. Un cantiere situato all’interno della metropolitana è improvvisamente crollato, lasciando intrappolato un operaio a circa 30 metri di profondità. La notizia ha immediatamente attirato l’attenzione delle autorità e dell’opinione pubblica, generando apprensione e mobilitando ingenti forze di soccorso nel tentativo di salvare la vita dell’uomo.
Un crollo annunciato: i segnali ignorati
Secondo quanto riferito dai media locali, nei giorni precedenti al disastro erano già arrivate diverse segnalazioni alle autorità competenti in merito a un condotto di ventilazione che mostrava segni di cedimento. In seguito a queste segnalazioni, era stata disposta l’evacuazione del personale presente nel cantiere, una decisione che, con tutta probabilità, ha evitato conseguenze ancora più tragiche.
Nonostante l’evacuazione preventiva, un operaio era ancora presente nella zona interessata al momento del crollo, rimanendo così intrappolato tra le macerie a una profondità di circa 30 metri. Le circostanze esatte della sua permanenza all’interno del sito restano ancora da chiarire: potrebbe trattarsi di un errore di coordinamento o della necessità di completare un’operazione urgente.
L’intervento dei soccorritori: una corsa contro il tempo
Non appena si è verificato il crollo, è scattata un’imponente operazione di salvataggio da parte dei Vigili del Fuoco e delle squadre specializzate. I soccorritori si sono trovati di fronte a uno scenario estremamente complicato: il tunnel parzialmente collassato, la profondità considerevole e la presenza di macerie instabili hanno reso le operazioni delicate e pericolose.
Secondo il funzionario dei Vigili del Fuoco Im Gwang-sik, le operazioni sono proseguite ininterrottamente per oltre 13 ore. I soccorritori hanno scavato manualmente in alcuni tratti per evitare ulteriori cedimenti, utilizzando anche attrezzature speciali per garantire la sicurezza e accelerare il processo.
Alla fine, lo sforzo collettivo ha dato i suoi frutti: l’operaio è stato localizzato, raggiunto e tratto in salvo. Quando è stato finalmente estratto dalle macerie, era cosciente e in grado di parlare con i soccorritori, suscitando un senso di sollievo generale.
Le condizioni dell’operaio e il ricovero
Dopo il salvataggio, l’operaio è stato immediatamente trasportato in ospedale per essere sottoposto a tutti gli accertamenti del caso. Le prime informazioni trapelate parlano di condizioni stabili: nonostante il trauma subito, l’uomo non sarebbe in pericolo di vita. Si attende un bollettino medico ufficiale per conoscere nel dettaglio le sue condizioni cliniche.
Le indagini: cosa ha causato il crollo?
Mentre l’attenzione mediatica resta concentrata sul salvataggio riuscito, le autorità locali hanno già avviato un’indagine per determinare le cause del crollo. L’ipotesi principale resta quella di un cedimento strutturale del condotto di ventilazione, già segnalato in precedenza come potenzialmente pericoloso. Tuttavia, sarà necessario esaminare anche eventuali responsabilità nella gestione del cantiere, nella manutenzione e nella sicurezza.
I tecnici e gli ingegneri stanno effettuando rilievi approfonditi nell’area per comprendere se siano presenti altri rischi e se vi sia la necessità di bloccare completamente i lavori fino a nuove verifiche.
La ricerca di una seconda persona
Nonostante il salvataggio dell’operaio, la situazione non è ancora del tutto risolta. Le autorità hanno reso noto che potrebbe esserci un’altra persona dispersa sotto le macerie. Le ricerche continuano senza sosta, con l’ausilio di cani da ricerca, droni e strumenti avanzati per il rilevamento dei segnali vitali.
Il timore di una nuova tragedia alimenta la tensione tra i soccorritori, che lavorano instancabilmente anche nelle ore notturne, nella speranza di trovare un secondo sopravvissuto.
Un richiamo alla sicurezza nei cantieri
Questo incidente ha riacceso il dibattito pubblico sulla sicurezza nei cantieri, in particolare in quelli sotterranei e complessi come quelli delle linee metropolitane. Gli esperti sottolineano la necessità di un monitoraggio costante delle strutture, di ispezioni frequenti e della massima attenzione ai segnali di pericolo. I sindacati, nel frattempo, chiedono maggiore tutela per i lavoratori del settore edilizio, troppo spesso esposti a rischi elevati per la mancanza di prevenzione adeguata.
In attesa di ulteriori sviluppi e nella speranza che la seconda persona possa essere ritrovata viva, la Corea del Sud si interroga su come evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.