Platinette e la sua battaglia contro la malattia: tra coraggio, ironia e speranza
Mauro Coruzzi, conosciuto dal grande pubblico come Platinette, è da anni una delle voci più iconiche della televisione e della radio italiana. La sua personalità travolgente, fatta di intelligenza, ironia e profonda sensibilità, ha conquistato milioni di spettatori. Tuttavia, negli ultimi tempi, la sua vita è stata messa a dura prova da gravi problemi di salute che hanno richiesto forza d’animo e tanta determinazione.
Nel marzo del 2023, Coruzzi aveva già affrontato un primo ictus, che lo aveva costretto a rallentare e a intraprendere un percorso di riabilitazione impegnativo. Dopo mesi di lavoro e speranza, sembrava che la situazione stesse migliorando. Ma purtroppo, a febbraio 2024, un nuovo episodio ischemico lo ha nuovamente colpito, costringendolo a un ricovero ospedaliero prolungato. Il secondo ictus è arrivato proprio a ridosso del Festival di Sanremo, evento che Platinette ha sempre seguito con entusiasmo, sia come critico musicale che come appassionato spettatore.
Durante questo nuovo difficile capitolo della sua vita, Mauro Coruzzi non si è chiuso nel silenzio. Al contrario, ha scelto di condividere la sua esperienza sui social, mantenendo un contatto diretto con i suoi tanti fan. Il 25 febbraio, dopo due settimane di assenza dalle piattaforme digitali, è tornato a scrivere, raccontando apertamente quanto accaduto: “Il disturbo è tornato”, ha spiegato con la sua consueta schiettezza. Non ha nascosto le sue paure, ma ha anche fatto trasparire il desiderio profondo di tornare presto a casa e di riconquistare la propria quotidianità.
Il percorso in ospedale non è stato breve. Platinette ha trascorso circa un mese e mezzo ricoverato, sottoposto a numerosi esami e a sedute quotidiane di riabilitazione. Anche in questo frangente, ha mantenuto viva la connessione con i suoi sostenitori, raccontando le sue giornate tra chiacchiere con il compagno di stanza e momenti di riflessione personale. Un lato toccante, ma anche autenticamente umano, di un uomo che ha sempre fatto dell’empatia uno dei suoi tratti distintivi.
Purtroppo, il secondo ictus ha avuto effetti importanti. I progressi ottenuti dopo il primo evento ischemico si sono in gran parte dissolti, e Coruzzi ha dovuto ricominciare da capo, soprattutto per quanto riguarda la parola e la comunicazione. I video che ha pubblicato sul suo profilo Instagram mostrano con trasparenza queste difficoltà, ma anche la volontà di non lasciarsi abbattere. Il suo spirito ironico, infatti, non lo ha mai abbandonato. In uno dei momenti più commoventi, Platinette scherza con il suo agente riguardo alle notizie false circolate sul suo conto, dicendo con una risata: “Non è ancora il momento per pensare alla lapide!”. Un modo tutto suo per rassicurare chi lo segue e per esorcizzare la paura.
A dare conforto a Mauro in questi giorni complicati è stata anche la musica. In particolare, ha raccontato di ascoltare spesso i brani di Mina, la sua voce preferita, che sembra donargli una sensazione di leggerezza e positività. Questa connessione profonda con la musica è da sempre parte del suo essere, e oggi rappresenta una delle sue risorse più preziose.
Il momento più atteso, finalmente, è arrivato il 4 aprile, quando Mauro Coruzzi ha potuto fare ritorno nella sua casa. Lo ha annunciato sui social con grande emozione, accompagnando il post con la canzone “Ci vediamo a casa” di Dolcenera, simbolo perfetto di questo nuovo inizio. Le immagini e le parole pubblicate trasmettono una felicità autentica, quella di poter tornare nei propri spazi, circondato dagli affetti e da tutto ciò che rappresenta “casa”.
Ora, con il peggio alle spalle, Platinette si prepara ad affrontare la nuova fase di riabilitazione con la grinta che lo contraddistingue. Non è un cammino facile, ma il suo esempio di coraggio e di sincerità continua a toccare e ispirare chi lo segue. In un’epoca in cui spesso si nascondono le fragilità, Mauro Coruzzi ha scelto la strada della verità, dell’autenticità e della condivisione.
La sua storia è quella di una battaglia personale, ma anche di un messaggio universale: non arrendersi mai, nemmeno di fronte alle sfide più dure. Con il cuore, la mente e – perché no – una buona dose di ironia.