Allarme virus West Nile in Italia: cresce la preoccupazione dopo un nuovo decesso nel Novarese
Il virus West Nile continua a destare preoccupazione in Italia, soprattutto con l’arrivo della stagione calda. Questo virus, trasmesso principalmente dalle zanzare del genere Culex, rappresenta un pericolo crescente per la salute pubblica. Le zanzare si infettano pungendo uccelli già portatori del virus, e successivamente possono trasmetterlo agli esseri umani e ad altri animali.
L’allarme è stato nuovamente sollevato dopo la notizia della morte di un uomo di 75 anni, Gaudenzio Grassi, residente a Vespolate, in provincia di Novara. L’uomo è deceduto dopo pochi giorni di ricovero a causa di un’infezione da virus West Nile. Si tratta della sesta vittima accertata nella zona del Novarese a causa di questo virus, e il primo decesso del 2025 legato a questa malattia in Italia.
Il virus West Nile è presente sul territorio nazionale da diversi anni. I primi casi umani furono registrati nel 2008, ma è dal 2011 che la malattia ha iniziato a diffondersi in modo più evidente, soprattutto nelle regioni settentrionali come Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte. Le aree rurali risultano essere le più colpite, ma anche alcune zone urbane non sono esenti dal rischio di contagio.
Sintomi e pericoli del virus
Nella maggior parte dei casi, le persone infette dal virus West Nile presentano sintomi lievi, tra cui febbre, mal di testa, dolori muscolari, eruzioni cutanee e affaticamento. Tuttavia, esiste una percentuale di casi in cui l’infezione può degenerare in forme molto più gravi, note come forme neuroinvasive. In queste situazioni, il virus colpisce direttamente il sistema nervoso centrale, causando encefalite o meningite.
I sintomi più gravi possono includere febbre alta, confusione mentale, debolezza muscolare, paralisi, convulsioni e nei casi più estremi, coma. Le persone anziane e coloro che hanno un sistema immunitario compromesso sono particolarmente esposti a sviluppare complicazioni severe.
Il commento degli esperti
Il noto virologo Matteo Bassetti ha commentato con preoccupazione la recente scomparsa dell’uomo nel Novarese, sottolineando che si tratta del primo caso mortale del 2025 associato al virus West Nile. Bassetti ha inoltre ribadito quanto sia importante non sottovalutare il ruolo delle zanzare nella trasmissione di malattie potenzialmente letali:
“Le zanzare sono fonte di infezioni potenzialmente mortali. Bisogna fare di più sulla prevenzione e sulla bonifica delle aree a rischio”.
Misure di prevenzione e sorveglianza
Le autorità sanitarie italiane, a partire dal Ministero della Salute fino alle ASL locali, monitorano costantemente la diffusione del virus. Vengono effettuati controlli sugli uccelli selvatici e sugli insetti vettori, oltre a campagne di disinfestazione nelle zone più colpite. Tuttavia, con l’aumento delle temperature, la presenza delle zanzare diventa più intensa, e di conseguenza anche il rischio di contagio.
La prevenzione gioca un ruolo fondamentale. È importante che i cittadini adottino misure per proteggersi dalle punture di zanzara: l’uso di repellenti, l’installazione di zanzariere, l’eliminazione di ristagni d’acqua nei giardini o sui balconi sono alcune delle azioni più efficaci per ridurre il rischio.
Conclusione: un problema da non sottovalutare
La ricomparsa del virus West Nile con un nuovo decesso conferma che non si tratta di un problema secondario. Ogni anno, durante i mesi estivi e autunnali, il rischio aumenta considerevolmente e diventa fondamentale tenere alta l’attenzione. L’informazione, la prevenzione e l’intervento tempestivo delle autorità sanitarie sono strumenti essenziali per evitare ulteriori perdite di vite umane.
Il caso di Gaudenzio Grassi rappresenta un tragico promemoria dell’importanza della vigilanza continua e dell’impegno collettivo nel contrastare la diffusione del virus. Nonostante le difficoltà, è possibile ridurre i rischi attraverso comportamenti responsabili e una collaborazione attiva tra cittadini e istituzioni.