“UE Approva Piano da 800 Miliardi per la Difesa: Divisioni su Ucraina, Orban si Oppone”

Ieri, giovedì 6 marzo, durante la riunione straordinaria del Consiglio Europeo a Bruxelles, i leader dei 27 Stati membri dell’Unione Europea hanno approvato un ambizioso piano da 800 miliardi di euro per potenziare il riarmo e incrementare le spese per la difesa. L’incontro ha visto anche la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha discusso con i leader europei il sostegno all’Ucraina, mentre l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lasciato intendere un progressivo disimpegno di Washington nella questione.

Consiglio Europeo: cinque principi per la pace in Ucraina, ma il veto di Orban

Durante il vertice, i leader UE hanno stabilito cinque principi fondamentali per la pace in Ucraina, ma senza raggiungere l’unanimità: l’Ungheria si è opposta. Il paragrafo riguardante il sostegno a Kiev ha ottenuto il consenso di 26 Paesi, mentre il testo sulla difesa comune è stato approvato all’unanimità dai 27 Stati membri. Su quest’ultimo punto, il Consiglio Europeo ha trovato un accordo definitivo, approvando il piano ReArm, promosso dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

“L’Europa deve essere in grado di difendersi e proteggersi, e dobbiamo mettere anche l’Ucraina nelle condizioni di farlo, esercitando al contempo pressioni per una pace giusta e duratura”, ha dichiarato von der Leyen durante il vertice.

La dichiarazione finale, sottoscritta da 26 Stati membri dell’UE con l’esclusione dell’Ungheria, conferma i cinque principi guida per raggiungere una pace equa in Ucraina. Il testo ricalca le bozze discusse prima del vertice e tiene conto dell’evoluzione dei negoziati. Tra le priorità individuate, spicca la tutela dell’integrità territoriale dell’Ucraina.

Si sottolinea, inoltre, che qualsiasi trattativa non potrà escludere Kiev, così come non potrà prescindere dal coinvolgimento dell’Europa nelle decisioni sulla sicurezza regionale. La stabilità dell’Ucraina, infatti, è strettamente legata a quella dell’intero continente europeo e dell’area transatlantica. Il documento chiarisce inoltre che una tregua o un cessate il fuoco devono essere parte di un processo più ampio che conduca a un accordo di pace globale e che qualsiasi intesa dovrà includere garanzie di sicurezza solide per Kiev, necessarie a prevenire future aggressioni da parte della Russia. Infine, il Consiglio Europeo ribadisce che la pace dovrà rispettare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina.

Nonostante il consenso di 26 Paesi, l’Ungheria ha bloccato l’adozione del testo finale. Per superare l’impasse, è stata diffusa una dichiarazione separata, firmata dal presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, e dagli altri 26 leader dell’UE, sottolineando così le divisioni interne al blocco.

“Ci siamo trovati di fronte a una scelta chiara: guerra o pace. Tutti gli altri 26 leader UE hanno sostenuto la continuazione dell’azione militare, mentre l’Ungheria è rimasta sola nel chiedere la pace”, ha dichiarato il primo ministro ungherese Viktor Orban al termine del Consiglio Europeo.

Incontro tra Trump e Zelensky: dialogo in Arabia Saudita

Nel corso del vertice UE, Zelensky ha annunciato che le squadre diplomatiche ucraine e americane hanno ripreso la cooperazione, con la speranza che nella prossima settimana si tenga un incontro significativo tra le due nazioni.

Fonti della Casa Bianca indicano che l’incontro dovrebbe svolgersi martedì in Arabia Saudita. Una delegazione americana, composta da Marco Rubio, Steven Witkoff e Michael Waltz, partirà per Riad per incontrare i rappresentanti ucraini, tra cui Andriy Yermak, braccio destro di Zelensky.

Oltre all’incontro con la delegazione statunitense, Zelensky ha rivelato su X di aver concordato con il presidente francese Emmanuel Macron un vertice l’11 marzo con i rappresentanti militari di vari Paesi pronti a intensificare gli sforzi per garantire la sicurezza e il supporto all’Ucraina. Il presidente ucraino ha ribadito che esiste una visione condivisa secondo cui una pace duratura e autentica può essere raggiunta solo attraverso una stretta collaborazione tra Ucraina, Europa e Stati Uniti.

Prospettive future per l’UE e l’Ucraina

Con l’approvazione del piano da 800 miliardi di euro, l’UE si avvia verso un maggiore rafforzamento della sua capacità difensiva e un impegno più deciso a sostenere l’Ucraina nel conflitto in corso. Tuttavia, le divisioni interne, come dimostrato dalla posizione dell’Ungheria, evidenziano le sfide che l’Europa dovrà affrontare nel mantenere un fronte comune in politica estera e sicurezza.

L’atteso incontro tra Zelensky e i rappresentanti americani potrebbe chiarire la posizione degli Stati Uniti, specialmente dopo le recenti dichiarazioni di Trump che lasciano presagire un possibile disimpegno. Nel frattempo, la cooperazione tra i leader europei e il sostegno militare e finanziario a Kiev rimangono al centro delle decisioni politiche dell’UE, con l’obiettivo di trovare una soluzione stabile e duratura al conflitto.

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