Dopo quasi 24 ore dal crollo della palazzina nel centro di Bari, i vigili del fuoco hanno finalmente trovato viva sotto le macerie la donna precedentemente dichiarata dispersa.
Il drammatico salvataggio di Rosalia De Giosa
Rosalia De Giosa, 74 anni, è stata estratta viva dalle macerie dell’edificio crollato ieri sera tra via De Amicis e via Pinto. Affetta da disabilità, la donna abitava ancora al quarto piano nonostante l’immobile fosse stato dichiarato pericolante già un anno fa. Il suo ritrovamento è stato possibile grazie agli incessanti sforzi dei vigili del fuoco, che sono riusciti a stabilire un contatto con lei prima di procedere al recupero.
Secondo le prime informazioni, la donna si trovava vicino alla scala, probabilmente nel tentativo disperato di scappare prima che l’edificio collassasse. Tuttavia, le operazioni di recupero si sono rivelate estremamente complesse e hanno richiesto tempo e precisione per garantire la sua incolumità.
La porta blindata che le ha salvato la vita
Il sindaco di Bari, Vito Leccese, ha dichiarato che la donna si sarebbe salvata grazie alla porta blindata del suo appartamento, che avrebbe agito come uno scudo, proteggendola dal peso delle macerie:
“Era nella zona tra il bagno e la cucina, vicino alla porta d’ingresso. Pare che la porta blindata abbia impedito che i detriti la travolgessero completamente.”
Il drammatico evento ha portato a numerosi interrogativi sulla sicurezza dell’edificio e sulle responsabilità legate alla sua gestione.
Un edificio pericolante e un’inchiesta già avviata
L’edificio di cinque piani era stato evacuato il 24 febbraio scorso su ordine del Comune, a causa della sua instabilità strutturale. Circa venti famiglie erano state trasferite altrove. Tuttavia, al momento del crollo, all’interno dell’immobile erano ancora presenti degli inquilini. Due famiglie abitavano abusivamente al primo piano: una si trovava fuori città quando è avvenuto il disastro, mentre l’altra è riuscita a fuggire appena ha sentito scricchiolii sospetti provenire dalle pareti.
Pochi giorni prima del crollo erano iniziati i lavori di consolidamento dell’edificio. Secondo le prime ipotesi, a causare il crollo potrebbe essere stato il cedimento di un pilastro portante.
L’inchiesta è stata affidata al procuratore aggiunto Ciro Angelillis e alla PM Carla Spagnuolo, con la collaborazione della squadra mobile della questura di Bari. L’obiettivo è accertare le cause precise del disastro e verificare eventuali responsabilità.
Soccorsi e indagini in corso
Sul luogo dell’incidente sono state impiegate 19 squadre dei vigili del fuoco, con il supporto di unità specializzate provenienti da Foggia, Avellino, Caserta, Salerno e Napoli. Tra i soccorritori vi erano anche unità cinofile di Lecce e squadre di soccorso alpino e speleologico, che hanno utilizzato droni e cani da ricerca per individuare eventuali superstiti.
L’impegno congiunto delle forze di soccorso ha reso possibile il miracolo di salvare Rosalia De Giosa, ma restano molte domande sulla gestione della sicurezza dell’edificio. L’inchiesta cercherà di far luce su possibili negligenze e responsabilità legali legate al crollo della palazzina.