Giorgia Meloni rinvia il Consiglio dei Ministri: servono misure più efficaci per il caro bollette

Il Consiglio dei Ministri rinviato: Meloni chiede misure più incisive per il decreto bollette

Il Consiglio dei Ministri, inizialmente previsto per questa mattina, è stato posticipato a venerdì alle 10 su richiesta della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il motivo principale del rinvio è la necessità di adottare misure più decise ed efficaci per contrastare il caro energia, in particolare nel decreto bollette. La premier si è detta insoddisfatta della bozza iniziale, ritenendo che non contenga interventi sufficientemente incisivi a sostegno di famiglie e imprese.

L’indicazione di Meloni ai suoi ministri è stata chiara: servono azioni più concrete per garantire un aiuto reale ai cittadini e alle attività economiche più colpite dall’aumento dei prezzi dell’energia. Per questo motivo, i tecnici del Ministero dell’Economia e del Ministero dell’Ambiente, sotto la guida di Giancarlo Giorgetti e Gilberto Pichetto, avranno altri tre giorni per migliorare il decreto. Nella stessa riunione di venerdì, il governo esaminerà anche il disegno di legge delega sul nucleare.

Il rinvio del Consiglio dei Ministri è stato giustificato dalla premier con la volontà di rafforzare le risposte del governo, specialmente per i soggetti più vulnerabili, che rischiano di subire maggiormente l’impatto dell’aumento dei costi energetici.

Le misure previste dal governo per fronteggiare il caro energia

Secondo quanto trapelato, il problema principale non riguarda la mancanza di fondi, già individuati in una cifra compresa tra 2,8 e 3 miliardi di euro, ma piuttosto l’efficacia delle misure proposte. Tra le soluzioni in discussione, il governo punta ad ampliare il “bonus sociale” aumentando la soglia ISEE dagli attuali 9.530 euro a 15.000 euro, così da includere un numero maggiore di famiglie in difficoltà.

Per quanto riguarda le imprese, si sta lavorando a misure di sostegno per le piccole e medie imprese (PMI). In particolare, il governo intende recuperare 600 milioni di euro dalle aste ETS (Emission Trading System), il sistema di scambio delle quote di emissione di CO2, per destinarli a sostegni mirati. Un’altra ipotesi sul tavolo è la riduzione del differenziale tra il costo del gas sul mercato europeo di riferimento e quello del mercato all’ingrosso italiano.

Tuttavia, l’attesa e l’incertezza sulle misure stanno generando preoccupazione tra le associazioni dei consumatori e le piccole imprese, che temono rincari insostenibili sulle bollette.

Le richieste delle associazioni e le proposte dell’opposizione

Le aziende del settore terziario hanno già lanciato l’allarme: la bolletta elettrica di gennaio ha registrato un aumento medio del 24% rispetto allo stesso mese del 2024 e del 56,5% rispetto ai valori del 2019. Confcommercio ha richiesto un intervento urgente per ridurre gli oneri di sistema e per disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas. Anche la Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) ha sollecitato il governo ad adottare misure più robuste a sostegno delle PMI.

L’opposizione non è rimasta a guardare. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha presentato in diretta social una serie di proposte alternative per contenere il caro energia. Tra queste, ha suggerito di separare il prezzo dell’energia da quello del gas e di far sì che l’Acquirente Unico pubblico possa ottenere tariffe più basse per i consumatori. Pur riconoscendo l’utilità degli aiuti destinati alle fasce più deboli, Schlein ha sottolineato come servano soluzioni di più ampio respiro e strutturali per affrontare il problema in maniera efficace. Ha quindi invitato la maggioranza a prendere in considerazione le proposte dell’opposizione.

Le idee avanzate dal PD sono state accolte positivamente dall’Unione Nazionale Consumatori (UNC), che ha esortato il governo a valutarle attentamente. Al contrario, il Codacons ha espresso scetticismo, affermando che tali misure non sarebbero risolutive se non accompagnate da interventi strutturali sulla tassazione e sugli oneri di sistema.

Verso un intervento definitivo: le attese per venerdì

L’attenzione ora è tutta rivolta al Consiglio dei Ministri di venerdì, dove il governo dovrà presentare un piano più incisivo e concreto per fronteggiare l’aumento dei costi energetici. Le aspettative sono alte, specialmente da parte delle imprese e delle famiglie in difficoltà, che sperano in soluzioni immediate ed efficaci per ridurre il peso delle bollette. La pressione su Meloni e sui suoi ministri è forte, e l’esito della riunione sarà determinante per capire la direzione che il governo intende prendere per gestire questa emergenza economica ed energetica.

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