Marina Berlusconi: critiche a Trump, Big Tech e il ruolo dell’Europa
La paura che Donald Trump possa trasformarsi in un “rottamatore” dell’Occidente, il problema della concorrenza sleale delle Big Tech e il rischio che l’Europa diventi sempre più marginale: questi sono alcuni dei temi affrontati da Marina Berlusconi in un’intervista esclusiva con Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio.
Dichiarazioni che dividono il centro-destra
La figlia primogenita di Silvio Berlusconi e presidente di Fininvest ha rilasciato dichiarazioni che hanno il sapore di un intervento politico più che imprenditoriale. Una presa di posizione che non è stata accolta favorevolmente né dalla premier Giorgia Meloni né dal vicepremier Antonio Tajani, alimentando il dibattito su un possibile ritorno della famiglia Berlusconi nell’arena politica.
Non è la prima volta che Marina Berlusconi si esprime con fermezza su questioni politiche. Nel giugno 2024, aveva dichiarato una maggiore vicinanza al centrosinistra sui diritti civili. A settembre, invece, aveva incontrato Mario Draghi, in un incontro che ha preceduto il faccia a faccia tra Draghi e Meloni. Inoltre, si sono diffuse voci su sondaggi commissionati dal fratello Pier Silvio e dichiarazioni della sorella Barbara su temi come la giustizia e la separazione delle carriere.
La critica a Trump: il rischio di un Occidente sempre più diviso
Uno dei punti centrali dell’intervista riguarda la politica estera di Donald Trump. Marina Berlusconi si dice preoccupata per il suo approccio isolazionista e per le sue minacce di imporre nuovi dazi, strategie che potrebbero portare gli Stati Uniti a distanziarsi ulteriormente dal resto del mondo. “Gli Stati Uniti stanno esercitando una pressione eccessiva sugli altri Paesi. Se questa tendenza dovesse continuare, vedremmo un Occidente sempre più frammentato”, ha affermato. Per Marina, l’America non può permettersi di diventare il “rottamatore” di quell’Occidente che ha contribuito a costruire per oltre ottant’anni.
Sul conflitto in Ucraina, Marina Berlusconi ha espresso una posizione netta: rifiuta qualsiasi ipotesi di accordo che possa svantaggiare Kiev. “La fine della guerra non deve significare la vittoria di Mosca”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di garantire all’Ucraina la sua sicurezza e indipendenza. Inoltre, ha evidenziato che, qualora l’Europa venisse esclusa dai negoziati, l’Unione Europea dovrà avviare una seria riflessione sul proprio ruolo geopolitico.
Le critiche alle Big Tech: la “dittatura dell’algoritmo”
Marina Berlusconi non ha risparmiato critiche alle grandi aziende tecnologiche, accusandole di praticare una concorrenza sleale e di aver imposto una vera e propria “dittatura dell’algoritmo” nella vita quotidiana delle persone. Secondo lei, il potere accumulato dalle Big Tech è un problema che i governi occidentali devono affrontare con urgenza per evitare squilibri economici e sociali.
Per quanto riguarda la politica interna italiana, Marina Berlusconi ha espresso posizioni chiare: si è dichiarata favorevole ai matrimoni gay, ma contraria alla maternità surrogata. Inoltre, ha espresso il proprio sostegno al suicidio assistito, considerandolo un diritto per i malati incurabili.
Le sue dichiarazioni hanno scosso il panorama politico, mettendo in evidenza una visione forte e autonoma, che potrebbe aprire scenari inaspettati per il futuro della famiglia Berlusconi in politica.