Tragedia a Bari: Neonato Trovato Morto nella Culla Termica della Chiesa di San Giovanni Battista

Tragedia a Bari: un neonato trovato morto nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista

Un episodio straziante ha scosso profondamente la comunità di Bari. Il corpo senza vita di un neonato è stato scoperto il 2 gennaio 2025 nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista, situata nel quartiere Poggiofranco. Questo ritrovamento ha riaperto il dibattito sull’efficacia delle culle termiche, concepite per salvaguardare la vita dei neonati in situazioni di emergenza, ma che in questo caso non hanno funzionato come previsto.

La tragica scoperta

La mattina del 2 gennaio, verso le 9:30, un addetto della chiesa ha trovato il piccolo avvolto in una copertina celeste. La culla termica, installata per offrire alle madri in difficoltà un’alternativa sicura all’abbandono, non ha emesso alcun segnale di allarme. Il parroco, don Antonio Ruccia, ha dichiarato:

“Il mio cellulare, collegato alla culla termica, non ha suonato. La porta era rimasta aperta.”

Secondo le prime indagini, si sospetta che il bambino, di circa un mese, fosse già privo di vita al momento in cui è stato lasciato nella culla. Gli operatori del 118, immediatamente accorsi, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

Le possibili cause del decesso

Le autorità stanno lavorando per determinare le cause precise della tragedia. Una delle ipotesi principali è che il mancato funzionamento della culla termica possa aver contribuito al tragico epilogo. Come riportato dal personale sanitario, all’interno della culla era presente aria fredda e il sistema risultava spento.

L’autopsia sul corpo del piccolo sarà cruciale per stabilire la causa del decesso. Nel frattempo, gli investigatori stanno esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza per identificare chi abbia lasciato il neonato nella struttura. Questa indagine potrebbe fornire dettagli importanti sulle condizioni in cui si trovava il bambino prima di essere abbandonato.

Una tragedia che solleva interrogativi

La culla termica della chiesa di San Giovanni Battista era stata utilizzata con successo in passato. Solo un anno prima, nel dicembre 2023, una neonata era stata lasciata nella stessa culla, e l’allarme aveva funzionato correttamente, consentendo ai soccorsi di intervenire tempestivamente.

Questo recente episodio, però, evidenzia gravi criticità nel sistema. Il mancato funzionamento della culla, unito alla mancanza di rilevazioni di movimento, suggerisce un possibile errore tecnico o un utilizzo improprio della struttura. Ciò sottolinea l’importanza di garantire una manutenzione costante e un controllo regolare di queste apparecchiature per evitare simili tragedie in futuro.

La necessità di prevenzione e sensibilizzazione

L’episodio di Bari sottolinea l’urgenza di intensificare le campagne di sensibilizzazione sull’utilizzo delle culle termiche, che rappresentano una risorsa fondamentale per le madri in difficoltà. Questi strumenti devono essere percepiti come un rifugio sicuro, non come un luogo dove una vita possa spezzarsi tragicamente.

Inoltre, è fondamentale che le strutture come le culle termiche siano sottoposte a verifiche periodiche per garantirne il corretto funzionamento. L’introduzione di protocolli di manutenzione più rigidi potrebbe prevenire futuri incidenti e restituire fiducia nella loro efficacia.

Il dolore di una comunità

L’intera comunità di Bari è in lutto per questa tragedia. Il ritrovamento del piccolo ha suscitato un profondo senso di dolore e impotenza, ma anche la determinazione a fare di tutto perché episodi simili non accadano più. Ogni vita merita protezione, e le culle termiche devono essere strumenti di salvezza, non teatro di drammi.

In un contesto di dolore e riflessione, la speranza è che questa tragedia possa portare a un miglioramento delle politiche di prevenzione e a una maggiore consapevolezza su questi temi delicati, per garantire che nessun altro neonato venga mai lasciato senza protezione e amore.

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