Francesca Ghio: l’appello alla premier Meloni per un cambiamento concreto contro la violenza di genere

La denuncia di Francesca Ghio e l’appello a Giorgia Meloni per un cambiamento reale

Francesca Ghio, consigliera comunale di Genova appartenente all’Alleanza Verdi e Sinistra, ha utilizzato Instagram per condividere una testimonianza personale toccante e un appello diretto alla premier Giorgia Meloni. Durante un intervento nel Consiglio Comunale, Ghio aveva già denunciato le violenze sessuali subite all’età di 12 anni, ma la sua recente presa di posizione sui social ha portato un nuovo livello di attenzione sul tema, richiamando l’urgenza di un cambiamento politico e sociale.

Un messaggio diretto sui social

Nel suo messaggio su Instagram, Francesca Ghio ha condiviso parole cariche di dolore, ma anche di forza e determinazione. Rivolgendosi idealmente alla presidente del Consiglio, ha scritto:

“Buonasera presidente, sono Francesca e sono morta a 12 anni anche per colpa di persone come lei che, pur avendo il potere nelle mani, pur avendo gli strumenti per cambiare, scelgono di guardare da un’altra parte trovando continuamente un capro espiatorio e deresponsabilizzare le istituzioni, addossando al singolo. La colpa per evitare di risolvere il problema, nascondendolo dietro parole retoriche: sono figli sani di un sistema malato, non è uno slogan è la realtà.”

Questa dichiarazione riflette una profonda critica verso l’immobilismo istituzionale che, secondo Ghio, perpetua un sistema incapace di proteggere le vittime e prevenire le tragedie.

Il richiamo alle vittime di femminicidio

La consigliera ha poi concluso il suo messaggio richiamando le parole della sorella di Giulia Cecchettin, giovane vittima di femminicidio, rendendo evidente come il suo appello sia non solo personale, ma rappresentativo di un dramma collettivo.

Ghio ha inoltre sottolineato che il suo intervento non aveva come scopo quello di cercare supporto morale: “Non ho bisogno di consolazione; le mie sorelle si occupano delle mie lacrime. Ho parlato per porre fine al dolore, affinché nessun’altra persona debba subire la stessa sorte.”

La chiamata con Giorgia Meloni

Dopo aver reso pubblico il suo messaggio, Francesca Ghio ha ricevuto una telefonata dalla premier Giorgia Meloni, che ha espresso vicinanza e comprensione. Durante la conversazione, Meloni ha detto: “Sono madre”. Ghio, a sua volta madre, ha risposto con fermezza:

“Lotto per mia figlia e anche per la sua, per i figli e le figlie di tutti noi. Per fare in modo che non ci sia un altro dolore evitabile. Dire a me, a Gino, a Chiara, a tutti i cuori frantumati e le ossa rotte che vi dispiace serve solo a voi stessi per sentirvi meglio con quello che avete o non avete fatto.”

Ghio ha poi esortato la presidente a tradurre le sue parole in azioni concrete: “Se davvero sono arrivata al presidente Meloni, allora lo dimostri con la potente azione politica che ha nelle sue mani. È una responsabilità e un privilegio poter usare la politica per risolvere i problemi. Le parole ora risuonano vuote come il buio che ho attraversato.”

Un appello per un cambiamento concreto

La denuncia di Ghio non si limita a una critica alle istituzioni, ma rappresenta anche una richiesta di cambiamento. Ha affermato che è necessario rompere il silenzio e trasformare il dolore in una forza per agire. Parlando a nome di chi, come lei, ha vissuto esperienze di violenza e abuso, ha dichiarato:

“Siamo il grido forte e deciso di tutte le persone che non hanno più voce.”

Ghio, 29 anni, ha scelto di utilizzare il suo ruolo pubblico e il suo vissuto per portare avanti una battaglia che va oltre la sua esperienza personale. Per il caso di violenza da lei denunciato, la Procura di Genova ha aperto un fascicolo contro ignoti, segnando l’inizio di un percorso giudiziario che si spera possa fare luce sui fatti.

Conclusione: la forza di una testimonianza

Il coraggio di Francesca Ghio nel condividere la sua storia non è solo un atto di denuncia, ma un invito a riflettere su quanto le istituzioni possano e debbano fare per prevenire e combattere la violenza di genere. Le sue parole, forti e incisive, richiamano la necessità di una politica che non si limiti a dichiarazioni di circostanza, ma che sia capace di intervenire concretamente per cambiare un sistema che, troppo spesso, lascia sole le vittime.

Related Posts