Napoli in lutto: centinaia di persone ai funerali di Arcangelo Correra, l’appello dell’arcivescovo contro la violenza giovanile

Nel pomeriggio di oggi, giovedì 14 novembre, si sono svolti a Napoli i funerali di Arcangelo Correra, un giovane di 18 anni, incensurato, ucciso da un colpo di pistola alla testa il 9 novembre scorso nella piazzetta Sedil Capuano. Questo tragico evento ha lasciato un segno profondo nella comunità, scatenando dolore e riflessioni sulla violenza tra i giovani.

Una città in lutto: centinaia di persone al corteo funebre per Arcangelo Correra
Alle ore 15, la chiesa di Santa Maria a Formiello ha accolto centinaia di persone che si sono riunite per dare l’ultimo saluto ad Arcangelo. La bara bianca, simbolo di purezza e innocenza, è stata portata in spalla dai suoi familiari e amici più stretti, un gesto simbolico e pieno di affetto. Molti dei presenti indossavano magliette bianche con scritte commoventi, come “Io sono leggenda A. C.” e “Vivi sempre in noi, ti ricorderemo con quel sorriso stampato in faccia, Arcà.” Prima di entrare in chiesa, le note del Silenzio, eseguite con la tromba, hanno accompagnato il corteo in un momento di grande emozione.

L’appello dell’arcivescovo di Napoli contro la violenza
La cerimonia è stata officiata dall’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, che ha pronunciato parole toccanti e di riflessione durante l’omelia. Rivolgendosi alla folla, l’arcivescovo ha espresso la sua preoccupazione per la crescente violenza tra i giovani e ha lanciato un appello forte e chiaro: “Se le nostre lacrime sono davvero sincere, non possiamo fingere. Arcangelo non merita la nostra ipocrisia, non possiamo far finta di niente. Dobbiamo gridare basta a questa violenza, se vogliamo fare davvero qualcosa per lui. Basta con la morte dei ragazzi, basta con ogni logica di violenza.”

Don Mimmo Battaglia ha poi aggiunto un invito alla comunità a non restare indifferente di fronte a queste tragedie, chiedendo a tutti di trovare il coraggio di cambiare: “Vi prego, non abbiate paura di avere paura e abbiate il coraggio di avere coraggio, perché le cose possono cambiare. Ma dovete essere disposti a mettervi in gioco, nel nome della verità, del Vangelo, della vostra coscienza. Non cedete mai la vostra coscienza a nessuno e difendete sempre la vostra dignità e la vostra libertà. Solo così possiamo onorare davvero la memoria di Arcangelo.”

Questo tragico evento ha suscitato molta commozione e acceso il dibattito nella città, riportando l’attenzione sull’importanza di affrontare e combattere la violenza giovanile, un problema che sembra sempre più radicato. La cerimonia ha rappresentato un momento di raccoglimento per amici e familiari, ma anche un monito per tutti i presenti: la necessità di un cambiamento nella società, un richiamo alla responsabilità collettiva.

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