Francesco Acquaroli rieletto presidente delle Marche: un nuovo mandato tra sfide e opportunità
Il 29 settembre 2025 ha segnato una data importante per la politica marchigiana, con la riconferma di Francesco Acquaroli alla guida della Regione. L’esponente di Fratelli d’Italia, già presidente in carica, ha ottenuto un nuovo mandato superando il candidato del centrosinistra Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, consolidando così il proprio ruolo di leader nel panorama politico locale.
Una campagna elettorale incentrata sui risultati
La vittoria di Acquaroli non è arrivata per caso: la sua campagna elettorale è stata costruita intorno ai risultati conseguiti durante i cinque anni precedenti di governo. Al centro dei comizi e delle dichiarazioni pubbliche sono emersi temi concreti come la sanità, le infrastrutture, la valorizzazione delle aree interne e la promozione del turismo, settori considerati cruciali per il futuro delle Marche. La strategia ha puntato a mostrare agli elettori una continuità amministrativa in grado di dare stabilità e concretezza alle politiche già avviate.
Il peso del sostegno nazionale
Un elemento decisivo è stato l’appoggio ricevuto dal governo nazionale e, in particolare, dalla premier Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia ha accompagnato Acquaroli in più occasioni, sottolineando la sintonia tra la giunta regionale e l’esecutivo centrale. La campagna elettorale ha visto anche la presenza dei vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, oltre a vari ministri di peso del centrodestra. Questo ha rafforzato la percezione di Acquaroli come un presidente capace di mantenere un dialogo privilegiato con Roma, un fattore molto apprezzato dagli imprenditori e dagli amministratori locali.
L’annuncio della Zona Economica Speciale
Tra le notizie più rilevanti giunte alla vigilia delle elezioni c’è stata l’inclusione delle Marche nella nuova Zona Economica Speciale (ZES), una misura che promette agevolazioni fiscali e semplificazioni burocratiche per le imprese. Acquaroli ha immediatamente fatto sua questa conquista, presentandola come il frutto della collaborazione tra la Regione e il governo centrale e come una grande opportunità per attrarre investimenti e rilanciare l’occupazione. Il tema è diventato un cavallo di battaglia della campagna, contribuendo a rafforzare l’immagine del governatore come uomo del fare.
Il percorso politico di Acquaroli
Nato a Macerata e residente a Potenza Picena, Acquaroli ha 50 anni e una lunga esperienza politica alle spalle. Ha tentato tre volte di conquistare la presidenza della Regione: la prima nel 2015, quando fu sconfitto da Luca Ceriscioli del centrosinistra. Nel 2020, invece, riuscì a imporsi nettamente su Maurizio Mangialardi, aprendo una nuova stagione politica nelle Marche dopo oltre venticinque anni di egemonia del centrosinistra. La rielezione del 2025 rappresenta quindi una conferma e un rafforzamento del suo percorso, suggellato da un crescente consenso popolare.
Un primo mandato tra emergenze e resilienza
Il quinquennio appena concluso è stato segnato da prove difficili. La pandemia di Covid-19 ha imposto una gestione complessa e straordinaria della sanità regionale, mentre le alluvioni che hanno colpito il territorio hanno richiesto interventi rapidi e ingenti investimenti per la ricostruzione. Acquaroli ha sempre insistito sulla necessità di garantire strutture e servizi pronti ad affrontare emergenze di tale portata. Questa capacità di resilienza, dimostrata in momenti critici, ha contribuito a rafforzare la sua immagine di amministratore pragmatico e vicino ai cittadini.
Le sfide per il nuovo quinquennio
Con la riconferma ottenuta, Acquaroli si prepara ora ad affrontare un secondo mandato carico di aspettative. Al centro della sua agenda restano il rafforzamento dell’economia regionale, il potenziamento dei servizi pubblici e la promozione di un turismo sempre più internazionale. La sfida sarà non solo quella di consolidare i risultati raggiunti, ma anche di rispondere alle criticità ancora aperte, come la sanità territoriale, la mobilità nelle aree interne e la necessità di attrarre giovani e investitori.
La ZES rappresenta una leva fondamentale, ma dovrà essere accompagnata da politiche di lungo respiro in grado di rendere le Marche più competitive a livello nazionale ed europeo. Anche il turismo, settore che negli ultimi anni ha visto crescere l’interesse per il patrimonio naturale e culturale della regione, richiederà strategie mirate e investimenti strutturali.
Una fase politica cruciale per le Marche
La rielezione di Francesco Acquaroli segna un momento significativo per l’intera regione. Essa non solo consolida la leadership del centrodestra, ma apre un nuovo capitolo in cui la collaborazione con il governo centrale sarà determinante. Gli elettori hanno scelto di premiare la continuità, affidando nuovamente le sorti delle Marche a un presidente che si propone come garante di stabilità e sviluppo.
Il futuro dirà se le promesse fatte in campagna elettorale sapranno tradursi in risultati concreti. Quel che è certo è che le Marche entrano in questa nuova fase con un presidente rafforzato dal consenso popolare e con una giunta chiamata a dimostrare che la fiducia ricevuta è ben riposta.