Attacco con droni alla Global Sumud Flotilla: la risposta italiana con la fregata Fasan

Attacco con droni alla Global Sumud Flotilla: la fregata Fasan in soccorso degli italiani

Nella notte, mentre procedeva in acque internazionali a sud di Creta, la Global Sumud Flotilla è stata vittima di un attacco improvviso condotto con droni. Una pioggia di velivoli telecomandati ha preso di mira le imbarcazioni del convoglio, lanciando sostanze urticanti, bombe sonore e altri oggetti non identificati che hanno colpito più navi, tra cui la “Morgana” e la “Zefiro”. Su queste imbarcazioni viaggiavano anche cittadini italiani, scesi in mare per partecipare a un’iniziativa civile e pacifica di sostegno alla popolazione di Gaza.

La dinamica dell’attacco

Secondo le testimonianze dirette degli attivisti e dei parlamentari presenti, gli attacchi sono stati improvvisi, intensi e chiaramente coordinati. Le sostanze irritanti disperse dai droni hanno reso difficoltose le manovre di diversi equipaggi, mentre le esplosioni delle bombe sonore hanno provocato momenti di forte panico a bordo. Nonostante non si registrino feriti, i danni materiali risultano significativi: alcune navi hanno riportato guasti tali da non poter proseguire la navigazione.

Gli attivisti hanno denunciato l’episodio come un atto di grave illegalità, compiuto in mare aperto e in totale violazione del diritto internazionale. L’attacco, infatti, si è verificato in un tratto di mare dove le imbarcazioni civili hanno pieno diritto a navigare senza subire ostacoli o intimidazioni.

La reazione immediata del governo italiano

La gravità della situazione ha portato a una risposta rapida da parte del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che nella notte ha ordinato l’invio della fregata multiruolo Fasan. L’unità della Marina Militare, già presente a nord di Creta nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro”, si è subito diretta verso l’area degli attacchi per garantire assistenza e, se necessario, soccorso ai cittadini italiani coinvolti.

Crosetto, che al momento dell’accaduto si trovava in Estonia, ha mantenuto un contatto costante con la Presidente del Consiglio e con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, disponendo senza esitazione l’intervento navale. Parallelamente sono stati informati l’Unità di crisi della Farnesina e i rappresentanti diplomatici italiani e israeliani.

“È doveroso proteggere l’incolumità dei nostri cittadini e difendere il loro diritto alla navigazione, così come la libertà di espressione”, ha dichiarato Crosetto. “In democrazia, anche le manifestazioni di protesta pacifica devono poter svolgersi senza intimidazioni e senza violenze”.

Un atto politico oltre che militare

L’invio della fregata non rappresenta soltanto un gesto operativo di assistenza, ma anche un chiaro segnale politico. Il governo italiano, infatti, intende sottolineare la necessità di tutelare non solo la sicurezza dei propri cittadini, ma anche i principi fondamentali di libertà e legalità internazionale.

Il ministro Matteo Salvini, intervenuto poco dopo, ha ribadito che la tutela della salute e della sicurezza di chi partecipa a iniziative pacifiche deve rimanere prioritaria: “È chiaro che avvicinarsi a zone di conflitto comporti dei rischi, ma questo non giustifica atti di violenza. Noi faremo sempre la nostra parte per garantire protezione e sostegno”.

La missione della Global Sumud Flotilla

La Flotilla, composta da imbarcazioni civili provenienti da diversi Paesi, ha come obiettivo quello di rompere simbolicamente l’assedio e portare l’attenzione internazionale sulla condizione della popolazione palestinese. Gli attivisti a bordo sono cittadini disarmati, espressione di un movimento che si fonda sulla resistenza pacifica e sulla solidarietà globale.

Il convoglio aveva già affrontato diverse difficoltà, tra cui sorveglianza aerea non identificata e pressioni politiche, ma l’attacco con droni segna un salto di qualità nella gravità delle minacce. Ogni miglio percorso si sta trasformando in un atto di coraggio civile, un modo per affermare che la libertà di movimento in mare non può essere soppressa con la violenza.

Le implicazioni diplomatiche

L’incidente rischia ora di aprire un nuovo fronte di tensione a livello internazionale. L’Italia, come altri Paesi coinvolti, sarà chiamata a chiarire le responsabilità e a pretendere risposte convincenti. La violazione del diritto internazionale, sottolineata dagli osservatori, non può essere ignorata senza conseguenze.

Sul piano diplomatico, la mobilitazione della fregata Fasan è un gesto di protezione, ma anche di pressione: un messaggio indirizzato a chiunque abbia organizzato l’attacco che azioni simili non resteranno senza risposte.

Conclusione

La notte di paura vissuta dalla Global Sumud Flotilla rappresenta l’ennesima dimostrazione di quanto sia fragile il confine tra protesta pacifica e violenza subita. L’impegno degli attivisti, sostenuti da parlamentari e cittadini di diverse nazionalità, continua a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale.

Resta ora da capire quali saranno le conseguenze politiche e diplomatiche di questo attacco e se la comunità internazionale riuscirà a garantire maggiore sicurezza a chi sceglie la strada della solidarietà civile. L’Italia, intanto, ha fatto la sua mossa: la fregata Fasan è in rotta, pronta a difendere i suoi cittadini e a ribadire che la legalità in mare non è negoziabile.

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