Lutto nell’Arma: addio a Domenico Caradonna, carabiniere 46enne dei cinofili stroncato da un malore improvviso

Lutto nell’Arma dei Carabinieri: addio a Domenico Caradonna, eroe silenzioso dei cinofili

Un malore improvviso ha stroncato la vita di Domenico Caradonna, carabiniere di 46 anni, barese di origine ma da anni residente a Pesaro, dove prestava servizio nel Nucleo cinofili del comando provinciale di Pesaro e Urbino. La tragedia si è consumata nella serata di venerdì 19 settembre, mentre l’uomo era impegnato in un servizio di sicurezza durante la tradizionale Sagra dell’Uva di Cerreto d’Esi, nelle Marche. Nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorsi e le manovre disperate di rianimazione, per lui non c’è stato nulla da fare. La notizia ha lasciato sgomenti colleghi, amici e cittadini, che lo conoscevano e lo stimavano sia per la sua professionalità che per le doti umane.

Una carriera dedicata al servizio

Caradonna non era un semplice militare: era un punto di riferimento per il reparto cinofili, con il quale aveva partecipato a numerose operazioni delicate, in particolare nel contrasto al traffico di stupefacenti. Con il suo fidato cane Kevin aveva preso parte a importanti sequestri di droga, sia a Napoli che nella campagna senese, contribuendo in modo concreto alla lotta contro la criminalità organizzata. La sua figura era considerata esemplare, non solo per i risultati ottenuti, ma anche per la dedizione e la serietà con cui svolgeva ogni compito.

Colleghi e superiori ricordano il suo impegno costante, la passione per il lavoro e la disponibilità verso tutti. Era conosciuto come un uomo capace di unire rigore professionale e profonda umanità, caratteristiche che lo avevano reso apprezzato non soltanto all’interno dell’Arma, ma anche tra i cittadini che avevano avuto modo di incontrarlo durante i servizi di controllo del territorio.

Una vita spezzata troppo presto

Originario di Bari, Caradonna si era trasferito a Pesaro per motivi di servizio. Qui viveva con la moglie e la figlia di appena sei anni, a cui era profondamente legato. La sua improvvisa scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella vita familiare: la moglie ha perso un compagno amorevole e presente, la figlia un padre attento e premuroso. L’intera comunità di Pesaro e quella di Bari, città d’origine, si stringono in queste ore al dolore dei suoi cari, testimoniando quanto la sua figura fosse amata e rispettata.

Il cordoglio delle istituzioni

La notizia della morte ha suscitato immediatamente messaggi di cordoglio da parte di tutte le forze dell’ordine. Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Polizia locale hanno espresso vicinanza alla famiglia e ai colleghi, sottolineando come la sua perdita rappresenti una grave ferita per l’intero sistema della sicurezza pubblica.

Il SIM Carabinieri, sindacato dell’Arma, ha diffuso un comunicato particolarmente toccante:
“Un professionista esemplare, sempre disponibile e animato da profonda umanità. La sua dedizione al servizio e lo spirito di sacrificio resteranno un esempio indelebile per tutti coloro che hanno avuto l’onore di lavorare al suo fianco. Il SIM Carabinieri si stringe con sincera vicinanza e commozione alla famiglia, ai colleghi e a quanti hanno condiviso con lui anni di servizio. La perdita di Domenico lascia un vuoto incolmabile, ma il suo ricordo vivrà sempre nell’Arma e in chi ha avuto modo di conoscerlo”.

Parole che rendono bene l’idea di quanto Caradonna fosse amato e rispettato, non solo per il ruolo che rivestiva, ma per la persona che era: generosa, leale, capace di infondere fiducia e serenità anche nei momenti più difficili.

Una comunità sotto shock

La città di Pesaro, dove viveva con la sua famiglia, è stata colpita profondamente dalla notizia. Molti cittadini hanno voluto esprimere pubblicamente il loro cordoglio, ricordandolo come “un uomo sempre sorridente, disponibile e pronto ad aiutare chiunque”. Anche a Bari, dove era cresciuto e dove ancora vivono amici e parenti, il dolore è grande.

Il suo impegno con l’unità cinofila non era solo un lavoro, ma una vera e propria missione. Con Kevin, il suo cane, aveva instaurato un legame profondo, basato sulla fiducia e sulla collaborazione quotidiana, che lo aveva reso particolarmente efficace in operazioni delicate. La coppia era considerata un modello all’interno del reparto, e la sua assenza si farà sentire a lungo.

Il ricordo che resta

In un momento storico in cui la sicurezza dei cittadini è spesso al centro del dibattito pubblico, la perdita di uomini come Domenico Caradonna pesa ancora di più. La sua figura rappresentava infatti quel volto umano dell’Arma dei Carabinieri che tanti cittadini riconoscono e apprezzano: quello di chi dedica la propria vita alla comunità senza clamori, con impegno silenzioso e costante.

La sua morte improvvisa ricorda quanto fragile possa essere la vita e quanto importante sia non dare mai per scontato il lavoro di chi, ogni giorno, indossa una divisa per garantire sicurezza e legalità. Domenico lascia un vuoto enorme, ma anche un’eredità morale fatta di valori, esempio e memoria. Sarà ricordato non solo come un carabiniere valoroso, ma come un uomo che ha saputo unire competenza professionale e profonda umanità.

Related Posts